La citt¨¤ di Leon appare un fiabesco traguardo, la porta della salvezza, la fine dei patimenti. Dopo l'ubriacatura di sole sui brulli tavolati delle Mesetas arrivano un centinaio di chilometri pi¨´ antropizzati. Le campagne hanno un aspetto pi¨´ domestico, non troppo dissimile da quelle dell'Alta Italia - a tratti sembra di camminare nel cuore d'una Pianura Padana prodigiosamente [...]
La citt¨¤ di Leon appare un fiabesco traguardo, la porta della salvezza, la fine dei patimenti.
Dopo l'ubriacatura di sole sui brulli tavolati delle Mesetas arrivano un centinaio di chilometri pi¨´ antropizzati. Le campagne hanno un aspetto pi¨´ domestico, non troppo dissimile da quelle dell'Alta Italia - a tratti sembra di camminare nel cuore d'una Pianura Padana prodigiosamente priva d'umidit¨¤ - ma la monotonia ¨¨ feroce. Argini, filari d'alberi e trattori che sollevano nubi rossastre appaiono gli unici elementi in grado di rompere l'uniformit¨¤ del paesaggio, e i paeselli che s'incontrano prima e dopo la interessante cittadina di Sahagun sono privi di quel fascino da avamposti che avevano i villaggi nascosti nelle conche degli altopiani.
Ogni mattina i bus vengono presi d'assalto da pellegrini esausti o infortunati, e a quanti non trovano posto a bordo non resta che sperare in un taxi. Tanti, soprattutto fra gli anziani, camminano senza zaino, lasciando che ad occuparsene sia un servizio di trasporto che fa la spola fra un posto-tappa e il successivo, cos¨¬ che il proprietario ¨¨ libero di camminare leggero e giungere con calma alla struttura prenotata per la sera, dove trover¨¤ il bagaglio ad attenderlo.
Dov'¨¨ il confine tra comodit¨¤ e corruzione, dove il limite fra l'essere avveduti e il barare? Potr¨¤ dire a buon diritto di "avere fatto il Cammino di Santiago" chi ha saltato intere tappe? E chi non ha mai marciato con lo zaino in spalla perch¨¦ ogni giorno l'ha affidato a un furgoncino?
Sono domande alle quali rispondere con calma in un'altra sede, non certo ora che si stende davanti a noi, simile a una viva frontiera, l'abitato di Leon.
Una postazione mobile della Protezione civile ci accoglie all'ingresso della citt¨¤: qui i pellegrini sono accolti con una mappa e una caramella, indirizzati verso la struttura prescelta per la notte, aiutati a scegliere un locale dove bere un bicchiere o trovare delle buone tapas.
Antica sede della Legio VII Gemina, capitale d'un regno medievale, "culla del parlamentarismo": Leon ¨¨ una citt¨¤ ricca di storia e d'attrazioni ma, per chi ¨¨ in marcia sul Cammino, ¨¨ prima di tutto un nido, una tana, un rifugio a lungo sognato. Arrivare qui significa essersi lasciati alle spalle la pianura sconfinata e il rischio di perdere il senno per riprendere la via dei monti, ritrovare l'ombra e la ragione. La meta finale dista ancora pi¨´ di 300 chilometri ma, per la prima volta, l'ipotesi di raggiungerla appare ragionevole.
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