RUNNING
La banda di Brizzi entra a Tolosa. Senza parole e col cuore in gola
Il Lauragais, l¡¯ondulata contrada che si estende fra Castres e la piana di Tolosa, ¨¨ identificata in Francia con il mitologico ¡°paese della Cuccagna¡± per l¡¯abbondanza dei suoi raccolti.
Nulla, nel seguire i segnavia biancorossi lungo il profilo delle sue morbide colline, fa sospettare il passato terribile di cui la regione ¨¨ stata al tempo stesso fondale e testimone: qui furono scritte alcune tra le pagine pi¨´ terribili delle guerre di religione che incendiarono in due distinte stagioni delle Storia il Midi francese.
La prima volta fu quando, nei primi anni del ¡®200, il pontefice Innocenzo III promosse una crociata nel cuore stesso dell¡¯Europa per sradicare l¡¯eresia dei Catari, o Albigesi (da Albi, capoluogo del dipartimento del Tarn nel quale ricade parte del territorio), colpevoli di non riconoscere l¡¯autorit¨¤ della chiesa cattolica e i suoi dogmi. Si ricorse cos¨¬ al massacro di intere comunit¨¤ dove cattolici ed eretici convivevano pacificamente, nella certezza che l¡¯Altissimo ¡°avrebbe riconosciuto i suoi¡± al momento di indirizzare le anime verso l¡¯inferno o il paradiso.
Scene di barbarie provocata dal fanatismo religioso ¨C e dalla volont¨¤ di uniformare gli indisciplinati vassalli del Sud-Ovest alle direttive della corona ¨C si ripeterono ?nel ¡®500, quando una cospicua minoranza di sudditi francesi ader¨¬ alla Riforma protestante: il massacro dei cosiddetti Ugonotti, culminato nella tristemente celebre ¡°notte di San Bartolomeo¡±, sconvolse ancora una volta la regione.
Da Bazi¨¨ge in avanti ci troviamo a seguire per una ventina di chilometri la pista ciclopedonale che solca il Canale del Midi, l¡¯imponente opera idraulica che regolamenta il corso delle acque della regione, trasformata negli ultimi decenni in una splendida opportunit¨¤ turistica e sportiva: sono migliaia i turisti che decidono di visitare la regione navigando le sue placide acque, e non meno numerosi i ciclisti, gli escursionisti e i runner che adottano la sterrata parallela alla riva per i propri allenamenti e le proprie passeggiate.
Scandita da ponti in muratura e sequenze di variopinte chiatte riattate a case di vacanza, la modesta distanza che ci separa dal porticciolo fluviale di Saint-Sauveur si divora in poche ore, e all¡¯improvviso ci rendiamo conto che la campagna ha lasciato il posto a un mosaico di stabilimenti, squadrati palazzi popolari ravvivati dai colori vividi delle bombolette spray e abitazioni via via meno recenti: quasi senza accorgercene siamo arrivati in citt¨¤.
Traversiamo col cuore in gola il parco del Grand Rond con il suo padiglione riservato alle orchestre, seguiamo il rettilineo alberato che conduce al monumento neoclassico dedicato ai caduti della Grande Guerra, e finalmente il cuore della ¡°citt¨¤ rosa¡± ci si mostra: il passo si fa incerto per l¡¯emozione e ci guardiamo l¡¯un l¡¯altro senza trovare il coraggio di parlare, mentre sbuchiamo sulla grandiosa Place du Capitol. Siamo stati una squadra e una banda, noi Psicoatleti, ci siamo aiutati e incoraggiati a vicenda per giorni condividendo debolezze, meraviglie e sbalzi d¡¯umore, e sappiamo che domattina la nostra brigata si scioglier¨¤: qualcuno torner¨¤ in Italia, altri riprenderanno la strada dopo una breve sosta, e le emozioni di queste giornate trascorse spalla a spalla, rilanciando a turno l¡¯andatura e preoccupandoci l¡¯uno dell¡¯altro sono destinate a trasformarsi in ricordo nello spazio di una notte.
Per questo, nel sedere al tavolino di un bar elegante per la birra di fine tappa, squadrati come alieni dai camerieri, cerchiamo di mascherare la malinconia e la soddisfazione a suon di scherzi e battute. ¡°Noi pochi, noi felici, noi banda di fratelli¡± possiamo essere tali solo lungo la strada, nel sole e nel vento; i mattoni della citt¨¤ che abbiamo visto per settimane come meta sono anche la materia che costituisce la pietra tombale di una stagione che, gi¨¤ lo sappiamo, non potr¨¤ tornare uguale a se stessa se non nei sogni.
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