Running
Frequenza cardiaca nella corsa: come analizzare i dati e perch¨¦ usare una fascia cardio
Oramai ¨¨ molto frequente sentir parlare di frequenza cardiaca nel mondo della corsa. Se fino a qualche tempo fa, dopo l'arrivo massivo dei GPS da polso, si parlava quasi esclusivamente di velocit¨¤ e di zone di velocit¨¤, oggi che le tecnologie si fanno pi¨´ sofisticate tutti o quasi dispongono di strumenti per monitorare la frequenza cardiaca.
Velocit¨¤ vs battito
¡ª ?Se infatti la velocit¨¤ ¨¨ un numero soggettivo, la valutazione del battiti del cuore ¨¨ decisamente pi¨´ affidabile. Fatto salvo le ovvie differenze fisiologiche tra un individuo e l'altro, questo tipo di valutazione ¨¨ molto pi¨´ uniforme della velocit¨¤. Facciamo un esempio concreto: se un amatore di medio livello fa un lento a 5'00'', un neofita pu¨° correre un lento a 7'00'' al km, ma un maratoneta ¨¦lite potrebbe correre il lento a 4'10'' senza problemi. Quello che accomuna tutti e tre sar¨¤ l'intensit¨¤ dell'allenamento, che sar¨¤ blanda. E quindi tutti e tre dovrebbero avere una frequenza cardiaca bassa e cio¨¨ essere in zona cardiaca 1 o 2.
la frequenza cardiaca come indicatore
¡ª ?Ecco qui che la frequenza cardiaca fornisce un'analisi molto pi¨´ accurata di un allenamento quindi. Spesso mi capita di vedere allenamenti eseguiti erroneamente. Ad esempio lenti condotti a 160 bpm, medi a 185 bpm. Questo avviene perch¨¦ ci viene spontaneo fissare nella nostra mente una velocit¨¤ di riferimento, senza per¨° prestare attenzione alla vera intensit¨¤ di questo. Come scritto prima ognuno di noi ha dei valori cardiaci esatti, che possono essere valutati con esami sotto sforzo, test di soglia, test del lattato o test sul campo. La frequenza cardiaca dipende infatti non soltanto dall'intensit¨¤ dell'esercizio, ma da una commistione di altri fattori, come et¨¤, sesso, condizione fisica, ma anche stress, sonno, alimentazione, clima.
soglia, test e zone cardiache
¡ª ?Il metodo migliore per avere delle indicazioni sulla frequenza cardiaca da tenere negli allenamenti ¨¨ calcolare la soglia anaerobica, facendo un test o in laboratorio o sul campo e da l¨¬ identificare le varie zone cardiache, impostandole per gli allenamento. Scopriremo quindi che le velocit¨¤ sono variabili e tendenzialmente dopo un periodo di allenamento migliorano. Ad esempio, se sto preparando una maratona, fondamentale ¨¨ la mia base aerobica, che va lavorata con lunghi lenti a frequenze cardiache basse. Man mano che alleneremo il corpo a lavorare "al risparmio" diventeremo pi¨´ economici ed efficienti e la nostra velocit¨¤ di lento migliorer¨¤ a parit¨¤ di fc. Allo stesso modo, allenando la potenza aerobica, fissando la fc di soglia, miglioreremo la velocit¨¤, senza aumentare i battiti.
fasce e sensori, quale scegliere?
¡ª ?Come gi¨¤ detto alcuni fattori influenzano la frequenza cardiaca individuale, sia tra persona e persona, sia nello stesso individuo nel tempo. Dobbiamo comunque partire da una misurazione corretta. Quasi tutti i device da polso sono dotati di sensori cardiaci al polso. Per quanto possano essere esatti e sofisticati, questi sensori sono molto sensibili all'umidit¨¤, al colore della pelle, al contrasto, alla presenza di eventuali peli. Le fasce toraciche restano lo strumento pi¨´ preciso e spesso danno anche altri dati importanti, come balance, tempo di contatto al suolo, ampiezza della falcata. Altra soluzione valida sono le fasce da braccio, molto meno delicate rispetto ai sensori da polso e pi¨´ affidabili. Rimangono ben adese al braccio, senza muoversi e quindi la rilevazione ¨¨ accurata. Hanno il vantaggio di non segnare il torace. Resta che disporre di una accurata misurazione della frequenza cardiaca ¨¨ alla base di un buon allenamento.
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