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La Via delle Gallie, ovvero camminare nella storia come antichi romani...
Dici cammino e pensi a Santiago. Ma la Via Francigena, la pi¨´ importante via di pellegrinaggio italiana, non ha nulla da invidiare alla sua pi¨´ famosa ¡°sorella¡± spagnola. Ovviamente non ha lo stesso successo di pubblico, ma questo probabilmente ¨¨ un vantaggio ch¨¦ permette di evitare il fenomeno da ¡°turismo di massa¡± che in certi periodi assume il cammino di Santiago. Tra il Passo del Gran San Bernardo e Roma ¨¨ tutto un susseguirsi di borghi incontaminati, monumenti, chiese, conventi, abbazie¡ I giorni di cammino sulla Francigena si trasformano cos¨¬ in un viaggio nella storia che regala emozioni impagabili. Pu¨° capitare, addirittura, di camminare sull¡¯originale basolato romano, tuttora in alcuni tratti in ottime condizioni a pi¨´ di duemila anni dalla costruzione. Appena fuori Montefiascone, per esempio, in un tratto di piena campagna, la Francigena si ricongiunge alla vera Cassia, quella costruita dai romani, e si calpesta il lastricato originale dove sono passati nel secoli milioni di pellegrini, legionari armati diretti verso nord e orde di barbari diretti verso Roma.
Ma se si deve eleggere il tratto pi¨´ bello e suggestivo (almeno dal punto di vista storico) di tutta la Via Francigena, non si pu¨° fare a meno di citare la Via delle Gallie, la strada consolare di fondovalle di epoca romana, prima opera pubblica romana in Valle d'Aosta creata all'epoca della conquista dell'area alpina. Percorrendo la Francigena venendo dal Gran San Bernardo, si entra?nel borgo di Donnas calpestando qualche decina di metri dell¡¯autentica Via delle Gallie, perfettamente conservata, ancora segnata dai solchi lasciati dalle ruote dei carri che nei secoli l¡¯hanno perscorsa. Ed entrerete nel paese attraverso un arco ricavato scavando la viva roccia della montagna, in un tratto a mezzacosta, e superando un cippo miliare a forma di colonna, anch'esso ricavato dalla roccia.
Impagabile.
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