Storia di un maratoneta dalla mente matematica, che attraverso l¡¯Europa ha inseguito a lungo il sogno olimpico
Ama il cibo italiano, ¡°il migliore al mondo¡±. Ma anche fritti e porridge, che in Moldavia chiamano Mamaliga, preparata con farina di mais giallo e guarnita con panna acida o cotenna di maiale. E da quando ha dato l¡¯addio al professionismo, certi sgarri pu¨° permetterseli pi¨´ spesso. Roman Prodius nasce 39 anni fa a Selemet, comune di circa 4000 abitanti nel distretto di Cimislia, a quasi 60 km dalla capitale Chisinau.
Alle scuole medie si accorge di essere bravo nella corsa. Non si appassiona, ¨¨ l¡¯insegnante di educazione fisica che insiste. Cambia idea a sedici anni e alla facolt¨¤ di Scienze Motorie l¡¯atletica smette di essere un gioco. Il professionismo ¨¨ per¨° un miraggio, mancano fondi e sponsor. L¡¯estate ¨¨ persino costretto a reinventarsi muratore in Russia.
La svolta arriva nel 2002, in Portogallo, Paese che lo adotta sportivamente. Roman lavora nei campi come raccoglitore e intanto si allena. E cresce. Gareggia ogni due settimane, vive dei premi in denaro che conquista e in Moldavia torna solo per disputare competizioni utili a entrare in orbita Nazionale. E cos¨¬ per cinque anni, periodo in cui si trasforma come atleta. Dal mezzofondo si sposta sulle lunghe distanze, fino alla regina delle specialit¨¤: ¨¨ il 2006 quando prepara la prima maratona. I progressi sono graduali, ma inesorabili. E nel 2009 capisce di avere la gamba giusta per puntare all¡¯Olimpiade. Lo dimostra la stagione successiva a Magonza, in Germania, dove ottiene il suo primato sui 42,195 km, in 2h12¡¯32¡±. Per via di contrasti con la federazione moldava, gli manca una supervisione tecnica costante. Sar¨¤ il pi¨´ grande rammarico della carriera. Per intere stagioni si allena da solo, sfruttando gli studi universitari, per il momento messi da parte, e i consigli di altri professionisti. Pi¨´ che colleghi, fratelli di strada e fatica.
Roman ¨¨ serio, preciso. Non lascia nulla al caso, calcola le variabili, sfrutta il momento, modula gli sforzi sulle proprie sensazioni. E i sacrifici lo ripagano, perch¨¦ ai Giochi di Londra, nel 2012, c¡¯¨¨ anche lui. Ma la maratona ¨¨ un¡¯amante capricciosa, che illude. Beffarda, ti esalta per poi abbandonarti all¡¯improvviso. A volte basta un dettaglio. Forse il caldo, o una preparazione sbagliata, dopo il 30¡ã km finisce la benzina. La delusione ¨¨ tanta, la voglia di rivalsa di pi¨´. Si rilancia ai Mondiali di Mosca l¡¯anno successivo e a quelli di Pechino nel 2015, entrambi conclusi tra i primi cinquanta. Ma l¡¯ossessione olimpica rimane. Nel mirino Rio de Janeiro 2016, in Brasile.
Intanto dal 2015 si ¨¨ trasferito in Italia. A Fiumicino, vicino Roma, pochi metri dal mare. Proprio nella Capitale trova una societ¨¤ sportiva con cui tesserarsi. Si chiama LBM Sport Team. Gianfranco, il presidente, diventa un punto di riferimento, un amico che lo aiuta e consiglia. Roman trova la sua dimensione, ¨¨ sereno. Discreto, educato, tutti gli vogliono bene. La confidenza con la lingua aumenta e i risultati sportivi arrivano. A 35 anni ¨¨ nel miglior momento della carriera. Personal best sulla mezza maratona, nella leggendaria Roma-Ostia: 1h03¡¯37¡± e settimo posto assoluto. Preceduto pochi mesi prima dal record sui 3000 metri in pista, con 8¡¯06¡±. Il pass olimpico ottenuto nella ¡°fedele¡± Magonza lo proietta a Rio, dove vuole prendersi la rivincita. Sfila il giorno della cerimonia d¡¯apertura, poi mette da parte l¡¯emozione e si dedica allo studio del percorso. C¡¯¨¨ tempo, la maratona ¨¨ prevista l¡¯ultimo giorno dei Giochi, ma nulla ¨¨ lasciato al caso. La gamba gira, le aspettative sono alte: non firmerebbe per un piazzamento fuori dai dieci. Ma anche stavolta qualcosa va storto. Un dolore improvviso alla tibia destra lo costringe ad accertamenti. La diagnosi ¨¨ impietosa: microfrattura. Addio ambizioni. Nessuno pu¨° per¨° impedirgli di tagliare il traguardo. Dopo 2h27¡¯01¡¯, Roman conclude in 105esima posizione, dolorante, a oltre 18 minuti dal vincitore Eliud Kipchoge, il kenyano che riscriver¨¤ i confini di questo sport.
Dissidi con la Federazione gli precludono la rassegna iridata di Londra 2017, un infortunio tanto assurdo quanto grave gli Europei di Berlino l¡¯anno successivo: frattura scomposta dell¡¯omero destro dopo essersi lanciato dallo scivolo Kamikaze di un parco acquatico. Il recupero ¨¨ lungo, difficile, fatica a ritrovare le giuste sensazioni. Qualcosa nel suo corpo cambia. Roman lo capisce e decide: l¡¯ultima gara sar¨¤ la maratona olimpica di Tokyo. Ma, complice la pandemia, quel giorno non arriver¨¤ mai.
? ora di cambiare vita, divertirsi nelle gare cittadine, riprendere in mano gli studi nel frattempo terminati, far crescere i giovani e trasformarli in campioni. Su tutti, Maxim Raileanu, 26enne moldavo che ha ben figurato ai recenti campionati mondiali di mezza maratona, timbrando il suo personal best a 1h03¡¯34¡±. Tabelle, variazioni, proiezioni di gara. Con i numeri Roman ¨¨ a suo agio. Allenatore Fidal presso la Scuola di Atletica ¡°Stella Polare¡± di Ostia, si diverte a preparare un atleta, cos¨¬ come a individuare le combinazioni per risolvere il cubo magico di Rubik. D¡¯altronde, se sei specializzato in metodologia dell¡¯allenamento sportivo, una mente matematica dovrai pur averla.
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