La triatleta veneta, per tre volte in gara nella massacrante prova israeliana, spiega come affrontare al meglio Israman
[tps_title]INIZIO[/tps_title]
Una gara tanto dura quanto affascinante. Israman ¨¨ un appuntamento che non si improvvisa: a gennaio, per affrontare una prova full distance con vento e parecchie centinaia di metri di dislivello, non bastano cuore e coraggio, ma serve una preparazione mirata. Tuffarsi nel Mar Rosso per la frazione a nuoto di 3800 metri da disputarsi alle prime luci dell'alba, pedalare per 180 km lungo un continuo saliscendi al confine con l'Egitto ed arrivare nel cuore di Eilat con il pubblico festante dopo aver percorso una maratona con circa 800 metri di dislivello lasceranno un segno indelebile, ma tutte queste emozioni costano davvero tanta fatica. Martina Dogana, atleta azzurra specializzata nelle lunghe distanze e per tre volte in gara a Israman, ci guida alla scoperta della affascinante gara di Eilat.
NUOTO ? la frazione pi¨´ facile: acqua che non scende mai sotto i 20Ąă, quindi muta consentita, ma il primo tuffo non ¨¨ cos¨Ź traumatico. Mare sempre molto tranquillo perch¨Ś si nuota allĄŻinterno di una baia ben protetta. LĄŻacqua ¨¨ limpidissima, abbastanza salata. Sul campo gara non cĄŻ¨¨ barriera, ma si pu¨° vedere ugualmente qualche pesciolino. ? interessante nuotare in uno specchio dĄŻacqua che unisce due stati: Israele e Giordania: Eilat, infatti, ¨¨ situata nel golfo di Aqaba e la famosa citt¨¤ giordana si trova proprio a pochi passi dalla partenza di questa gara. Poco lontano, da una parte ¨¨ terra saudita e dallĄŻaltra parte, invece, ¨¨ Egitto. Lo start ¨¨ alle 6.20, il sole si alza mentre noi nuotiamo, ma io non ho mai avuto problemi nellĄŻorientamento perch¨Ś il percorso ¨¨ segnalato molto bene e il sole nascente non ¨¨ accecante.
(continua nella prossima scheda)
[tps_title]PRIMO CAMBIO[/tps_title]
? molto lungo: dallĄŻuscita dallĄŻacqua alla T1 ci sono pi¨´ di 500 metri. CĄŻ¨¨ tutto il tempo di togliersi la muta fino alla vita. La zona cambio funziona come negli Ironman con i sacchetti che vengono lasciati per terra, quindi bisogna memorizzare bene la fila dove si lascia il proprio sacchetto. Ci sono molte sedie per agevolare le operazioni di cambio e dei volontari che aiutano a sfilarsi la muta e prepararsi per la seconda frazione. Consiglio di prepararsi manicotti, maglia da bici, eventualmente antivento smanicato, calzini, puntali copriscarpe, guanti, fascetta per coprire le orecchie. Normalmente fa molto freddo visto che si sale a circa 800 metri di quota ed ¨¨ meglio essere preparati che soffrire il freddo.
CICLISMO Il percorso ¨¨ molto impegnativo perch¨Ś si sale sulle montagne di Eilat: si esce dalla T1 e i primi km sono facili, si costeggia lĄŻaeroporto per qualche km poi inizia a salire. Una prima rampa poi spiana, ma dal km 6 inizia la salita vera e propria. Io lo scorso anno montavo rapporti molto agili (39x30) e non me ne sono pentita. La salita ¨¨ abbastanza continua, molto scenografica e finisce intorno al 18Ąă km dove ¨¨ situata la T2. Da l¨Ź inizia un continuo saliscendi nella strada che segna il confine con lĄŻEgitto. Ci sono 7 salite pi¨´ o meno lunghe e impegnative fino al giro di boa. Attenzione alle folate di vento che potrebbero arrivare quando si esce dalle curve. Un lungo falsopiano in discesa porta al giro di boa, quindi il ritorno ¨¨ identico allĄŻandata, ma il vento sar¨¤ inverso, molto spesso laterale, quindi meglio salvare le gambe. Sono sempre 7 salite e 7 discese, le salite fanno molto male se si ¨¨ esagerato nella prima parte, ma il bello ¨¨ che la T2 arriva praticamente in discesa
(continua nella prossima scheda)
[tps_title]SECONDO CAMBIO[/tps_title]
?Fanno tutto i volontari: prendono la bici, ti passano il sacchetto con il materiale per la corsa, ti aiutano con le calze e le scarpe. Prima di uscire dalla zona cambio cĄŻ¨¨ un ristoro. Hanno anche bevande calde, da valutare se fa tanto freddo.
CORSA Consiglio scarpe abbastanza protettive in quanto si scende per la strada percorsa in bici: i primi 8 km sono quasi tutti in discesa quindi occhio a non farsi prendere dallĄŻeuforia. Alla base della discesa si gira a sinistra e si fa un bastone di circa 1 km (+1 al ritorno) su un sentiero sterrato abbastanza stretto. Qui si capisce se si ¨¨ affrontata la discesa troppo forte perch¨Ś le gambe non rispondono e ci si potrebbe piantareĄ finito il bastone si ritorna sulla strada principale e ricomincia la discesa, altri 4 km circa, fino ad arrivare sul lungomare, dove si percorre la pista ciclabile che porta all'arrivo.
Una faticaccia, ma per chi vuole saggiare il fascino della gara israeliana, c'¨¨ anche la half distance (1.9, 90, 21 km). Ma non pensate che sia una passeggiata...
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