RUNNING
"Ancora 5 chilometri", "Mi verranno i crampi" e... Cosa pensiamo mentre corriamo?
Tra le domande ricorrenti che vengono rivolte ai runners troviamo anche questa: "Ma a cosa pensi quando corri?". Gi¨¤: corsa e riflessione. Se vi trovate con qualcuno che non ¨¨ un habitu¨¦ di piste d¡¯atletica e gare podistiche, potr¨¤ capitare infatti che, parlando della vostra passione, emerga questo interrogativo.
Testa libera
¡ª ?La maggioranza dei podisti dir¨¤ di non ricordare ci¨° a cui stava pensando. Un¡¯altra buona parte, invece, ribadir¨¤ che durante la corsa solitamente non pensa. Questo perch¨¦ quando ci troviamo nell¡¯atto di correre siamo obbligati a prestare ascolto al nostro corpo e alla nostra mente. Gli atti respiratori aumentano, il battito cardiaco accelera, iniziamo a sudare, i nostri piedi si staccano alternativamente dal suolo e gli arti superiori e il busto assecondano questo movimento. E tutto ci¨° avviene mentre ci muoviamo nello spazio. Il numero di attivit¨¤ che facciamo quando corriamo ¨¨ enorme: avvertiamo un lieve dolore alla caviglia che ci fa preoccupare per qualche secondo, prestiamo attenzione a un proprietario di un cane distratto che vediamo in lontananza, riusciamo anche a cogliere un numero incredibile di minimi dettagli. Detto pi¨´ semplicemente: quando corriamo, o facciamo sport, siamo concentrati solamente su quello che stiamo facendo e lo siamo in un modo in cui facciamo sempre pi¨´ fatica a essere nella vita di tutti i giorni.
Questione di intensit¨¤
¡ª ?A questo punto, una precisazione. Quando siamo immersi nell'attivit¨¤ sportiva, il flusso di pensieri scorre dentro di noi, come l'aria che inspiriamo ed esperiamo. L'esperienza di ricordarsi di un impegno proprio mentre stavamo correndo o di giungere alla soluzione di un problema che ci teneva impegnati da giorni, proprio durante la pratica sportiva ¨¨ qualcosa che capita a molti. Questo accade perch¨¦, quando siamo impegnati in un¡¯attivit¨¤ di bassa intensit¨¤, non solo ¨¨ possibile pensare, ma, anzi, il pi¨´ delle volte ci viene meglio. Estraniati dal flusso abituale di stimoli a cui siamo sottoposti, la mente riesce a fare una sorta di ¡°reset¡±, mettendo a fuoco ci¨° su cui si trova impegnata.
Il pensiero del corpo
¡ª ?Al crescere dell¡¯intensit¨¤ dello sforzo, per¨°, la capacit¨¤ di pensiero viene via via sempre meno. Se chiedete a un maratoneta all¡¯apice della fatica qual ¨¨ il suo pensiero in quel momento, vi risponder¨¤ che ¨¨ concentrato su quello che sta facendo. Propriamente, non sta svolgendo delle vere e proprie riflessioni. In questo senso i suoi pensieri potranno essere di questo genere: "Devo abbassare le spalle", "Devo rimanere decontratto", "Ancora 5 chilometri", "Devo recuperare lo svantaggio" "Se continuo a questo ritmo sento che mi arriveranno i crampi: devo rallentare" e cos¨¬ via. Nel momento di massimo sforzo mente e corpo sono un tutt¡¯uno e anche il pensiero diventa per cos¨¬ dire ¡°operazionale¡±, viene meno l¡¯aspetto riflessivo.
Pensieri in corsa
¡ª ?Eppure, proprio nel momento pi¨´ difficile di una competizione, all¡¯apice della fatica, un¡¯attitudine mentale positiva pu¨° fare la differenza. Gli appassionati di ciclismo sicuramente ricorderanno la dichiarazione lasciata da Filippo Ganna subito dopo la vittoria alla Parigi ¨C Roubaix Espoirs nel 2016, la classica riservata agli Under 23. Quando il giornalista gli chiese: "Un italiano a Roubaix: non accadeva da Andrea Tafi, 17 anni fa. Quando si ¨¨ trovato solo, ai -5 km, ha realizzato che stava facendo qualcosa di grande?" La risposta del passista piemontese fu: "In realt¨¤ canticchiavo una strofa: ¡°Col trattore in tangenziale andiamo a comandare.¡± L¡¯avevo sentita il giorno prima in camera con Oliviero Troia. L¡¯avr¨° ripetuta mille volte".
Quando la fatica diventa intollerabile ¨¨ normale avere pensieri negativi. La nostra mente, recependo tutti i segnali del fisico portato allo stremo vorrebbe dire ¡°Stop!¡±, ¡°Basta!¡±. Quando si dice che la maratona ¨¨ ¡°una questione di testa¡± o quando si parla di ¡°capacit¨¤ di soffrire¡± si intende proprio questo. ? proprio in questi frangenti, quando ci sembra tutto buio e, sopraffatti dalla fatica, vorremmo mollare che avere un pensiero positivo in testa, un mantra, un jingle ci pu¨° permettere di resistere, superare la crisi e arrivare in fondo.
Risorse interiori
¡ª ?Molto spesso si dimentica che la mente va allenata al pari del corpo. Esercitarsi a trovare risorse interiori nei momenti di maggior difficolt¨¤ e stress ¨¨ senz¡¯altro una buona pratica per farci trovare pronti al momento clou del nostro impegno agonistico.
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