RUNNING
Correre 100 chilometri? Basta un piatto di pasta, o quasiĄ Consigli e miti sfatati
"Un atleta che si approccia a una 100 chilometri ¨¨ di solito un maratoneta navigato, o un atleta esperto. Spero che nessuno improvvisi, ¨¨ uno sforzo enorme e si rischiano infortuni". Parola di Francesco Fagnani, dottore in dietistica e nutrizionista sportivo, a Roma punto di riferimento per chi della corsa ha fatto un lavoro, ma anche per gli amatori che ogni giorno si allenano per superare i propri limiti. Ad Active ha spiegato come variare lĄŻalimentazione in vista della 100 km del Passatore, una gara epica. Da Firenze a Faenza, attraverso lĄŻAppennino tosco-romagnolo.
"Per prima cosa lĄŻattenzione va posta ai radicali liberi, molecole reattive generate dal metabolismo aerobico. Lo stress ossidativo ¨¨ gi¨¤ notevole con una maratona, qui si esaspera. Bisogna concentrarsi sul consumo di antiossidanti, tra cui frutta e verdura, e supportarsi con lĄŻintegrazione di specifici nutraceutici".?
? vero che se aumentano i chilometri basta consumare pi¨´ chilocalorie?
"? un falso mito. Se uno sport ¨¨ impegnativo dal punto di vista metabolico, qualit¨¤ e timing degli alimenti diventano fondamentali. Pi¨´ della quantit¨¤. Durante la giornata il fisico va sostenuto col giusto apporto proteico, perch¨Ś con una disciplina aerobica di cos¨Ź lunga durata il catabolismo ¨¨ accentuato, con rischio di ipotonia muscolare e infortuni. Ma la nostra miglior ĄŽbenzinaĄŻ rimane la pasta, fonte di carboidrati. Basti pensare che a riposo il nostro organismo ha bisogno di 180 grammi circa di glucosio e il momento migliore per assumerli ¨¨ la sera. Cos¨Ź la mattina il fisico ¨¨ pieno di scorte, pronto ad affrontare in maniera 'anabolica' la giornata".
Quanta pasta bisogna mangiare?
"In media dai 120 ai 200 grammi al d¨Ź, ma dipende dallĄŻintensit¨¤ e dalla tipologia di allenamento del giorno successivo. E dallĄŻatleta, se professionista o amatore di livello. La quantit¨¤ di alimenti va di pari passo con lo stato di forma, esiste un concetto chiamato run economy. Ne ¨¨ un esempio lĄŻultramaratoneta Giorgio Calcaterra, che ho seguito in passato. In alcuni periodi dellĄŻanno le chilocalorie da lui assunte non arrivavano a un terzo di quelle consumate. Potrebbe sembrare strano, ma pi¨´ si ¨¨ allenati e meno si consuma. Diversi i fattori, dal metabolismo alla biomeccanica".?
Come comportarsi nei giorni che precedono la gara?
"Il ĄŽpienoĄŻ deve cominciare qualche giorno prima, senza stravolgere lĄŻalimentazione con regimi strampalati. Bisogna massimizzare le scorte di glicogeno ogni giorno al termine dellĄŻallenamento, in vista di quello successivo. Poi, a ridosso della gara, aumentare le porzioni".?
E la sera prima?
"La 100 km del Passatore ha una particolarit¨¤, si parte alle ore 15, quindi la mattina dobbiamo assumere una quota importante di carboidrati. Attenzione alla differenza tra quelli di pasta e cereali, come riso, farro, orzo. Questi sono pi¨´ veloci nellĄŻessere assorbiti. LĄŻatleta di buon livello imposta una colazione con riso, ma anche fette biscottate, latticini, miele, marmellata, che torneranno utili dalla seconda parte di gara in poi. Prima dello start, il pasto deve essere leggero e consentire uno svuotamento gastrico che prevenga il sequestro ematico (il furto di sangue ai muscoli da parte dellĄŻapparato digerente). Sono ottimi i carboidrati a medio-basso indice glicemico, insieme a proteine, t¨Ś, sali minerali e calcio. Un panino con affettato magro e parmigiano resta sempre? una soluzione pratica da considerare, come pasto pre-gara".
E durante la gara?
"Si varia dal ĄŽniente di solidoĄŻ per lĄŻatleta evoluto, che chiude la gara in sei ore e mezza - e usa integratori energetico-salini, barrette digeribili, cubetti di parmigiano - fino allĄŻamatore, che cammina per gran parte del percorso o conduce la gara a ritmi che non mettono a dura prova lĄŻapparato digerente. Per lui sono perfetti piccoli panini e frutta, anche disidratata o secca oleosa".?
Altri accorgimenti?
"LĄŻidratazione. Salvo stravolgimenti di calendario legati alla pandemia, si correr¨¤ a fine maggio, con il caldo. ? fondamentale prevenire la sete con piccoli sorsi a ogni ristoro. Avvertito il sintomo, potrebbe gi¨¤ essere troppo tardi e la nostra prestazione verrebbe compromessa. Maggiori temperature e umidit¨¤ si legano poi a una sudorazione importante. In questi casi si consiglia di assumere meno sali, perch¨Ś lĄŻallenamento mette in atto meccanismi che portano al loro risparmio. Durante la corsa verr¨¤ persa soprattutto la componente acquosa, e lĄŻosmolarit¨¤ plasmatica (quantit¨¤ di soluti nel sangue) tender¨¤ ad aumentare. Bevande troppo concentrate peggiorerebbero il quadro, sovraccaricando i reni - e richiamando liquidi nellĄŻintestino - con conseguente vomito o diarrea e un aumento della disidratazione".?
CĄŻ¨¨ un altro suggerimento per un amatore che per la prima volta affronta 100 km?
"Nel corso dei mesi di allenamento bisognerebbe alternare la corsa con altri sport. Nuoto e bicicletta per esempio, copiando i ĄŽcugini triatletiĄŻ, che si infortunano meno. Anche queste discipline danno unĄŻottima capacit¨¤ aerobica, salvaguardano articolazioni e muscolatura impiegate nella corsa, evitando il sovraccarico di alcune catene muscolari o lavorandoci in modo diverso".?
La gara ¨¨ solo lĄŻatto finale. Tante le rinunce, i sacrifici, i chilometri percorsi negli ultimi mesi. Quelli che tornano in mente pochi istanti prima della partenza dalla meravigliosa Piazza Duomo a Firenze. E poi il traguardo di Faenza. UnĄŻemozione forte, tra bilanci, lacrime, sorrisi eĄ strappi alla regola, come ricorda il dottor Fagnani. "Un bel dolce nel dopo gara ci sta tutto. ? il momento di lasciarsi un poĄŻ andare, di festeggiare e godersi lĄŻimpresa".
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