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Ansia pre-gara: perch¨¦ arriva e come gestirla. Non sempre ¨¨ negativa...
? una sensazione che conoscono in molti quella dell¡¯ansia prima di una gara. Eppure, i modi di approcciarsi a una competizione possono portare a esiti del tutto differenti: c¡¯¨¨ chi ¨¨ elettrizzato dal fatto di mettersi al via, chi invece si presenta alla linea di partenza senza la minima tensione, felice di essere l¨¬ e pronto a godersi il ¡°viaggio¡± lungo i chilometri della manifestazione e chi ancora ¨¨ in preda alla tensione e allo stress gi¨¤ da diversi giorni.
Abbiamo chiesto a Maria Chiara Crippa, psicologa dello sport, come si spiega questo fenomeno dell¡¯ansia prima di una gara. Prima di tutto, per¨°, ¨¨ opportuno darne una definizione: che cosa si intende, infatti, con questo vocabolo? ¡° ¡®Ansia¡¯ ¨¨ un termine largamente usato per indicare un complesso di reazioni cognitive, comportamentali e fisiologiche che si manifestano in seguito alla percezione di uno stimolo ritenuto minaccioso e nei cui confronti non ci riteniamo sufficientemente capaci di reagire. L¡¯ansia di per s¨¦, tuttavia, non ¨¨ un fenomeno anormale. Si tratta di un¡¯emozione di base, che comporta uno stato di attivazione dell¡¯organismo quando una situazione viene percepita soggettivamente come pericolosa".
L'ansia prima di una gara
¡ª ?A questo punto dobbiamo chiederci perch¨¦ o in che modo per alcune persone un evento podistico pu¨° costituire una minaccia? ¡°Ovviamente, una competizione sportiva non rappresenta una minaccia in senso stretto: non c¡¯¨¨ nessun rischio per la nostra esistenza se il risultato che conseguiamo ¨¨ al di sotto delle aspettative. Eppure, anche una gara podistica pu¨° essere avvertita come minaccia in quanto potrebbe minare il nostro prestigio sociale, chiaramente a chi conferisce alla corsa e al risultato sportivo un alto valore. La competizione sportiva potrebbe essere anche fonte di ansia dal momento che ci mette a stretto contatto, o meglio ci obbliga a confrontarci, con l¡¯incertezza. ? evidente che sulla linea di partenza nessuno dei concorrenti sa gi¨¤ a priori come andr¨¤ a finire l¡¯evento. Questo dover a che fare con il dubbio, ci porta a doverci relazionare con degli aspetti che non dipendono da noi, con qualcosa che ¨¨ al di l¨¤ del nostro controllo, al di fuori della nostra sfera di azione.¡±
In questi termini, ¨¨ molto chiara, oltrech¨¦ comprensibile, la radice che porta al generarsi dell¡¯ansia prima di una competizione podistica. Tuttavia, Maria Chiara Crippa mette in luce come questa aspetto sia il medesimo che ci porta ad appassionare: ¡°Provate ad immaginare un mondo in cui sapessimo gi¨¤ prima di partire l¡¯esito della gara piuttosto che dell¡¯allenamento. E immaginate che tutto questo si verifichi ogni volta. ? chiaro che in un mondo del genere verrebbe meno l¡¯ignoto e quella tensione che ci porta ad emozionarci. S¨¬, ¨¨ proprio cos¨¬! Il dubbio, l¡¯ignoto e l¡¯incertezza, che alle volte ci spaventano e generano stress, sono quelle stesse componenti che ci portano ad emozionare e che, fondamentalmente, ci consentono di portare avanti la nostra passione. ? proprio perch¨¦ non so come andr¨¤ a finire che prendo parte ad una gara, appunto per confrontarmi assieme agli altri partecipanti e, dunque, per scoprire l¡¯esito di questo confronto.¡±
Ansia: ecco perch¨¦ non sempre ¨¨ negativa
¡ª ?Abbiamo cos¨¬ sfatato un primo pregiudizio: l¡¯ansia non ¨¨ completamente negativa. O meglio, l¡¯ansia entro un certo grado, ovvero quando ¨¨ tale da attivarci senza paralizzarci allora ¨¨ una fonte di stress positivo, capace di renderci pi¨´ desti, pi¨´ focalizzati e concentrati su quello che dobbiamo fare. A tal riguardo, la nostra psicologa, ci invita a riflettere sulla correlazione che esiste tra performance sportiva e attivazione: difficilmente si possono raggiungere risultati di buon livello senza una certa soglia di attivazione. Altro pregiudizio demolito: anche l¡¯atleta di alto livello, e perfino il campione, provano un certo livello di ansia prima della gara.
Infine, se proviamo a riflettere sul significato autentico del termine, ovvero quello di essere una risposta biologica ad uno stimolo dell¡¯ambiente, ci renderemo presto conto che nessuno potr¨¤ essere esente dal provare ansia, in quanto risulta essere connaturata alla nostra struttura biologica. Certo, non tutti proveranno ansia per le stesse cose, ovvero non tutti i soggetti percepiscono come minacce i medesimi stimoli ma tutti saranno soggetti a questa attivazione nel momento in cui percepiranno l¡¯intimidazione.
I consigli per gestire l'ansia
¡ª ?Ma come gestire quindi l¡¯ansia? Maria Chiara Crippa ci ha dato alcuni consigli pratici:
- Inizia a definirla come stato di ¡®attivazione¡¯ o ¡®adrenalina¡¯, e non come ¡®ansia¡¯. In questo modo il nostro modo di vederla inizier¨¤ gi¨¤ a mutare;
- Inizia a riflettere su cosa ti preoccupa, cosa avverti come ¡®minaccia¡¯. Passare attraverso le preoccupazioni, che pure sono fisiologiche, ti permette di spostare il tuo focus mentale. Inizia a chiederti se questi pensieri sono davvero utili o se puoi lasciarli andare orientandoti verso pensieri pi¨´ funzionali e positivi;
- Concentrati sul processo e non sul risultato che ¨¨, invece, l¡¯esito del processo. Se, ad esempio, vuoi realizzare il tuo miglior tempo sui 10 chilometri, anzich¨¦ pensare al tempo da conseguire, prova a concentrarti sul ritmo da tenere durante la corsa, a non stringere i denti quanto senti fatica o a non irrigidirti con le spalle e le braccia, insomma a tutti quegli aspetti della prestazione controllabili che ti mettono nelle condizioni di raggiungere il tuo obbiettivo;
- Porta la tua attenzione sul respiro, soprattutto quando senti salire eccessivamente l¡¯attivazione. Prova ad avere un respiro lungo e rilassato. Concentrarsi sulla respirazione ti permette di distogliere la mente da ci¨° che ti procura stress;
- Attua un self-talking positivo, parlati usando frasi positive: ¡°Stai tranquillo/a.¡± ¡°Ce la posso fare.¡± e cos¨¬ via.
Ecco, quindi, come concepire in un modo differente e come gestire l¡¯ansia. Prima della gara ma anche in altri contesti.
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