Pap¨¤ e allenatore: cos¨¬ coach Giorgio Rondelli allena le sue figlie gemelle?Anna e Sofia?che compiranno?12 anni?il prossimo 23 giugno
Non mi era mai capitato di riflettere? sulla figura del?genitore-allenatore?finch¨¦ le vicende della vita non mi hanno invece costretto a verificarlo di persona con le mie due gemelle?Anna e Sofia?che compiranno?12 anni?il prossimo 23 giugno.?
Nessuna imposizione
¡ª ?Per prima cosa posso dire che, come per l'altra mia figlia pi¨´ grande?Alessandra classe 2005,?tra le migliori atlete della ginnastica ritmica della sua et¨¤, non c'¨¨ stata alcuna?spinta o?imposizione?da parte mia per far loro praticare l'atletica leggera. La prima, dopo una breve esperienza nella?ginnastica artistica, a decidere di iniziare ad allenarsi con me, ¨¨ stata?Sofia.?Poi, a fine maggio del 2019, dopo oltre tre anni di?ginnastica ritmica, si ¨¨ aggregata anche?Anna.?Con risultati subito inaspettati come, soltanto con un mese di allenamento alle spalle, la vittoria nei?1000 metri esordienti in 3.40.32?al meeting di?Montecarlo.?Nella stessa gara?Sofia,?che pure si era distinta con buoni risultati nella precedente stagione delle corse campestri,?arriv¨° quarta in?3.53.40.
Difficile gestione
¡ª ?Le settimane successive furono il mio primo difficile?banco di prova?come allenatore soprattutto per la loro?gestione psicologica. Tra l'altro di due sorelle agli antipodi sotto tutti i punti di vista. Per un certo periodo trovai infatti positivo che?Sofia?si staccasse dagli allenamenti con?Anna?iniziando a praticare la?marcia.?Con riscontri cronometrici davvero ottimi. Poi, ad inizio anno, spontaneamente?Sofia?si ¨¨? voluta di nuovo riaggregare al gruppo dei mezzofondisti. Nello stesso periodo invece?Anna?aveva?ottenuto tempi di notevole rilievo non solo per le gare della sua categoria. Vedi i?600 ed i 1000 metri,?ma anche su distanze molto pi¨´ impegnative, che per¨° facevano parte del mio piano di lavoro, vedi i?2000, 3000 e 5000 metri.?
Dinamica di gruppo
¡ª ?Con lei pi¨´ che l'allenatore ho dovuto fare il?pompiere?vista la sua grande esuberanza e la grande voglia di essere protagonista. Sotto questo aspetto il fatto che lei facesse parte di un??gruppo?piuttosto numeroso mi ha aiutato. Cosi non ho corso il rischio di starle troppo addosso. D' altro canto ho per¨° dovuto prestare un'attenzione particolare a?trattarla?come tutti gli altri ragazzi del gruppo. Senza far trasparire il mio naturale affetto nei suoi riguardi. Discorso diverso con la gemella?Sofia?che, meno egocentrica, ha sempre vissuto il rapporto con gli altri atleti del gruppo in modo pi¨´ sereno e costruttivo. Io per mio conto, da sempre, essendo di?estrazione calcistica, ho sempre creduto nei valori del gruppo. Stando per¨° molto attento alle?dinamiche?che si verificano all'interno del medesimo. Sia in fatto di?gelosie, sia nei cambiamenti di?leadership?naturale conseguenza dei risultati ottenuti dai ragazzi nell'attivit¨¤ agonistica.
Consapevolezza
¡ª ?Con loro comunque rido e scherzo sino a quando iniziamo gli allenamenti.?A quel punto per¨° chiedo?grande concentrazione e massimo impegno?sino al termine di ogni seduta. Sin dall'inizio ho voluto che?Anna e Sofia?fossero?consapevoli?del percorso tecnico che insieme stiamo affrontando. Molto pi¨´ impegnativo rispetto al recente passato. In parole povere le tratto in?maniera professionale?come ritengo sia necessario fare al giorno d'oggi con i giovanissimi per portarli ad alto livello nello sport. Instaurare questo tipo di rapporto non ¨¨ stato?automatico,?ma frutto di profonde riflessioni sulle?diverse realt¨¤?dei giovani d'oggi rispetto a?quelle?dei giovani dello scorso millennio. Poi, presa coscienza di come agire, mi ha certamente aiutato la mia?lunga?esperienza?con atleti molto pi¨´ grandi di loro.?
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