RUNNING
Il plantare nel running: quando usarlo, le caratteristiche che deve avere e a cosa serve
L¡¯infortunio nel running, specialmente con l¡¯aumentare delle distanze o con un¡¯attivit¨¤ sempre pi¨´ prolungata nel tempo, ¨¨ un fatto difficilmente evitabile. I carichi di lavoro via via crescenti portano il fisico al limite, al punto di dover osservare, alle volte, delle battute di arresto, pi¨´ o meno brevi. Gli infortuni, chiaramente, possono essere di natura differente. Tra i pi¨´ comuni, in ogni caso, vista la ripetitivit¨¤ del gesto e la traumaticit¨¤ che comporta, spesso si tratta di problematiche biomeccaniche. Anche in questo caso, fare un discorso generico pu¨° essere fuorviante in quanto ogni situazione va trattata indipendentemente. Tuttavia, ci sono casi in cui il ricorso alle ortesi plantari pu¨° essere la situazione definitivamente risolutiva e per certi versi inevitabile. Abbiamo chiesto a Stefano Duchini, tecnico ortopedico di Ortholab a Milano, di spiegarci meglio come funziona, che caratteristiche deve avere e perch¨¦ ricorrere a un plantare sportivo, in questo caso per chi corre.
¡°? importante capire che non siamo tutti uguali, quindi non esiste un plantare universale. In commercio se ne trovano di questo tipo ma si tratta di prodotti non specifico, dei ¡®pagliativi¡¯. Problematiche importanti di certo non si riescono a risolvere in questo modo. Un'altra considerazione riguarda il fatto che il plantare, per quanto possa sembrare banale questa affermazione, si trova sempre inserito all¡¯interno di una calzatura. Pertanto, la scelta della stessa sar¨¤ fondamentale. In questo senso, il plantare, inserito in calzature completamente diverse tra loro, pu¨° avere un¡¯efficacia dissimile portando a risultati del tutto differenti. Per questo il ¡®fai da te¡¯ nella scelta della scarpa da running ¨¨ disastroso. ? fondamentale farsi consigliare da personale competente ed esperto. Inoltre, bisogna sempre pi¨´ osservare come i grandi marchi dell¡¯industria del running investano sempre meno sulla soletta interna. Se provate a metterle a confronto, grosso modo, troverete prodotti piuttosto simili, di qualit¨¤ non elevate. Per contro per¨°, il plantare ¨¨ una parte fondamentale della calzatura poich¨¦ ¨¨ l¨¤ dove il piede percepisce il contatto col terreno, ricevendo una quantit¨¤ di informazioni incredibile. Avere un plantare di scarsa qualit¨¤, oltre al rischio di incorrere in qualche problematica, potrebbe portarci a non ricevere le giuste informazioni da parte del piede rendendolo cos¨¬ sordo, meno reattivo.¡±
Quindi tutti dovrebbero utilizzare il plantare?
¡ª ?¡°Non proprio. L¡¯ortesi plantare si presta a una pluralit¨¤ di utilizzi, problematiche e casistiche ma non ¨¨ da consigliare nella totalit¨¤ dei casi. Sicuramente, chi si trova invischiato con una problematica importante di tipo biomeccanico ¨¨ senz¡¯altro un must. Inoltre, lo sportivo di medio e alto livello, vista l¡¯intensit¨¤ e i carichi di lavoro a cui si sottopone, difficilmente vi rinuncer¨¤. Chi pratica sport a livello agonistico, infatti, cerca di ¡®limare¡¯ il pi¨´ possibile; ¨¨ una corsa continua e rigorosa alla prestazione dove nulla viene lasciato al caso: allenamento, alimentazione, recupero, sonno, terapie, materiali, aspetto mentale. Da diverso tempo, ormai, anche la biomeccanica riceve sempre pi¨´ attenzione e quindi il ricorso al plantare ¨¨ diventato un fatto consueto e sempre pi¨´ diffuso. Ci sono casi per¨° dove non ¨¨ da proporre. Chi ha un assetto equilibrato e funzionale, dal punto di vista biomeccanico, perch¨¦ dovrebbe modificarlo? Oppure, chi ha consolidato la propria gestualit¨¤ in determinate condizioni che risultano difficili da rimuovere, far¨¤ fatica ad introdurre un¡¯ortesi plantare. Un esempio emblematico ¨¨ quello dei corridori africani, tra i quali, la maggior parte delle volte si notano dei casi di piattismo molto pronunciati eppure nessuno si sogna di andare a correggere la loro corsa. L¡¯aver corso per lunghi periodi, soprattutto durante l¡¯infanzia o da giovani a piedi nudi, cos¨¬ come il fatto di correre su sentieri sterrati e collinari ha fatto s¨¬ che essi sviluppassero delle notevoli abilit¨¤ a livello propriocettivo, oltrech¨¦ un¡¯adeguata preparazione dal punto di vista muscolare. La corsa degli africani, infatti, si caratterizza per la loro elasticit¨¤ e rotondit¨¤, il piede ¨¨ molto reattivo e il corridore ha sempre un¡¯azione rotonda con delle ottime frequenze; i glutei e la catena posteriore sono molto forti, testimoniato dal richiamo del tallone sotto il gluteo, e tendenzialmente vediamo questi corridori sempre sbilanciati in avanti, con un appoggio per lo pi¨´ di mesopiede e avampiede. Un altro caso ¨¨ quello degli atleti in crescita. A meno di problematiche evidenti difficilmente si consiglia un plantare o meglio ne esistono di alcuni tipi, volti a stimolare il piede. Si tratta di plantari sensoriali. In questo senso, l¡¯ortesi plantare diventa un¡¯integrazione all¡¯allenamento, da utilizzare in alcuni periodi e contesti.¡±
Come rispondere a chi afferma che il plantare tende ad inibire certi gruppi muscolari o, addirittura, la funzionalit¨¤ del piede?
¡ª ?¡°Chiariamo subito che lo scopo dell¡¯ortesi plantare ¨¨ quella di ¡®accompagnare¡¯ non di stravolgere. Una piccola modifica pu¨° dare il giusto stimolo; un eccesso tende a inibire. La difficolt¨¤ di chi realizza ortesi plantari sta proprio in questo, nel saper cogliere le esigenze dell¡¯individuo e del gesto specifico che questo svolge. Anche semplicemente all¡¯interno del podismo esistono delle differenze incredibili: un conto ¨¨ realizzare un plantare per un maratoneta amatoriale, un altro per un corridore che corre dei trail o delle skyrunning o ancora per chi fa attivit¨¤ in pista. E anche in questo caso, un conto ¨¨ chi fa mezzofondo veloce, un altro ¨¨ chi fa velocit¨¤. Tutti corrono eppure si pu¨° dire che ¨¨ come se praticassero sport differenti.¡±
Quali sono i materiali che vengono utilizzati oggi per costruire un plantare sportivo?
¡ª ?¡°Molto dipende dallo sport per cui vengono realizzati. Si va dalla SuperEVA ai poliuretani. Per certi sport si utilizza anche il carbonio. Sono molto i vantaggi a cui porta questo materiale: leggerezza, rigidit¨¤, minor volumetria, maggior resistenza, sensibilit¨¤ e reattivit¨¤, quindi, maggior wattaggio. Per sport come il calcio, lo sci alpino o il ciclismo ¨¨ l¡¯ideale.¡±
Come si arriva al plantare?
¡ª ?¡°In Italia c¡¯¨¨ un po' di confusione a riguardo: l¡¯ortesi plantare ¨¨ a tutti gli effetti un presidio medico; pertanto, ¨¨ necessaria la prescrizione del medico o dello specialista. Il lavoro di ¨¦quipe ¨¨ fondamentale per risolvere al meglio le varie problematiche o per raggiungere livelli prestativi sempre pi¨´ alti. Prima di realizzare un plantare, si cerca di capire il tipo di attivit¨¤ che svolge la persona e il suo passato storico. Successivamente, viene svolta un¡¯analisi. A Ortholab ne abbiamo diverse, si va dalla baropodometria alla Gayt analysis fino alla Running Lab.
La Baropodometria consiste in un tipo di analisi che misura l'andamento della forza peso rispetto alle varie parti del piede. Vengono misurate infatti le reazioni a terra in stazione eretta e in deambulazione. Lo studio della postura e della deambulazione mette in evidenza come la distribuzione del carico sulla superficie plantare pu¨° variare in relazione alle caratteristiche strutturali del soggetto, nonch¨¦ essere influenzato da eventuali alterazione dei vari segmenti ossei (tarso e metatarso, tibia, femore, bacino). La rilevazione baropodometrica ¨¨ senza dubbio un ottimo mezzo per valutare l'origine di certe patologie, per individuare la causa di fastidiosi infortuni, ma soprattutto fornisce un notevole aiuto nella prevenzione verso le stesse patologie. Individuare il tipo di appoggio di un soggetto e la sua postura, serve per poter meglio personalizzare l'allenamento, proponendo esercizi mirati e adeguando il carico di lavoro alle esigenze individuali.
La Gait Analysis, o analisi computerizzata del movimento, consente di definire, attraverso l¡¯uso di sofisticate apparecchiature integrate tra loro, l¡¯analisi del movimento del soggetto da analizzare. L¡¯analisi del movimento riveste una considerevole importanza in quanto permette di: a) definire il livello di limitazione funzionale e di disabilit¨¤ conseguente alla patologia e il suo evolversi con la crescita e /o l¡¯invecchiamento dell¡¯individuo; b) valutare e quantificare gli effetti dei diversi trattamenti e monitorare tali effetti nel tempo; c) contribuire alla pianificazione del trattamento permettendo la stesura di un programma riabilitativo personalizzato che consente di verificare oggettivamente, con indici di misurabilit¨¤ certi, lo stato clinico del paziente prima, durante e alla fine del trattamento. Alla principale funzione di analisi, si affianca l¡¯attivit¨¤ di simulazione del movimento umano mediante strumenti software appositamente sviluppati per la soluzione del problema dinamico diretto (forward dynamics) di sistemi multiarticolati. Essi permettono di replicare virtualmente le varie ipotesi di controllo neurale del movimento e di verificarne l¡¯efficacia.
Infine, con il servizio Running Lab, viene svolta una vera e propria analisi biomeccanica a cura del dottor Lorenzo Boldrini, specialista in medicina dello sport ed esperto in riabilitazione ortopedico sportiva. Oltre alla diagnostica vengono fornite importanti indicazioni su come migliorare il proprio allenamento sotto diversi aspetti.¡±
Il costo di un plantare di buon livello va dai 250 ai 360 euro. La sua durata, chiaramente, dipende molto dall¡¯utilizzo che ne verr¨¤ fatto ma, grosso modo, ci si pu¨° attestare attorno ai 12 mesi. In ogni caso, saranno fondamentali dei check intermedi per valutare lo stato di usura del presidio ortopedico e quindi della sua efficacia.
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