RUNNING
Alpe d'Huez e triathlon: alla prova sulle strade del Tour
Gli appassionati di ciclismo avranno ben impressi nei loro occhi i 21 tornanti della salita del'Alpe d'Huez, salita simbolo del Tour de France e ascesa indissolubilmente legata alle imprese di Marco Pantani. E chiss¨¤ che sapore deve avere questa salita inserita in un triathlon: a cavallo tra luglio e agosto (dal 30 luglio al 3 agosto) l'avventura ¨¨ servita.?Alpe Triathlon prevede due distanze, corto e lungo, un duathlon e una gara dedicata ai bambini proprio sulla montagna che fa venire la pelle d'oca a chi ¨¨ innamorato delle due ruote.
LA SALITA Un monumento, un simbolo che ogni estate raduna migliaia di cicloamatori. Una salita dal fascino fatale e non adatta ai deboli di cuore: le emozioni, con i tornanti dedicati ai miti del ciclismo che hanno compiuto imprese leggendarie lungo questa strada, e i battiti, lungo i 14 km che prevedono 1100 metri di dislivello, saranno praticamente incontrollabili. La lunghezza non sembra impossibile, ma l'ascesa non perdona: dopo pochi metri, la strada di impenna perentoriamente richiedendo i rapporti pi¨´ agili da subito, senza modo di abituasi alle pendenze impegnative. Ma dopo il primo chilometro, si entra ¡°nel circuito¡±, iniziano i tornanti e non c'¨¨ pi¨´ respiro.
ACQUA FREDDA Nel triathlon, non ¨¨ sufficiente affrontare la scalata all'Alpe, ci sono altre due frazioni da aggiungere. La prima si consuma al Lago Verney, situato a quota 700 metri: un bacino dalle acque limpide e spesso baciate dal sole ma sempre freddissime (15-16¡ã C). Non sar¨¤ facile trovare subito il ritmo giusto sulla bici dopo un segmento di nuoto cos¨¬ insolito e impegnativo. La terza frazione, invece, pur essendo piazzata in cima alla montagna, non ha le caratteristiche del trail running, ma quanti sono abituati a correre a 1800 metri di quota? Potrebbe bastare una lieve pendenza o qualche sconnessione del terreno a fare la differenza.
CON VAN LIERDE Alla gara lunga di agosto ci sar¨¤ anche il belga Frederik Van Lierde, campione del Mondo Ironman nel 2013, che racconta:¡°questa salita ¨¨ difficile da descrivere, la parola 'dura' ¨¨ troppo ovvia e non contiene tutto. Ricordo che si arriva al gancio gi¨¤ alla prima curva, durante la gara poi diventa tutto pi¨´ difficile¡±. Van Lierde consiglia di ¡°trovare il ritmo giusto, il proprio passo, senza per¨° perdere contatto dalla competizione¡±, lasciandosi trasportare dalle emozioni che regalano sempre qualche watt.
? RIPRODUZIONE RISERVATA