? corretto prestare cos¨¬ attenzione al fondo su cui corriamo? Molti runner sostengono che sia meglio correre in pista o su terra battuta piuttosto che sul cemento, ¨¨ vero?? Regola numero uno: rifuggire da ogni generalizzazione. Oltre alle diverse tipologie di terreno in causa occorre infatti tenere in considerazione anche la tipologia di corsa che si vuole intraprendere (resistenza [...]
? corretto prestare cos¨¬ attenzione al fondo su cui corriamo?
Molti runner sostengono che sia meglio correre in pista o su terra battuta piuttosto che sul cemento, ¨¨ vero??
Regola numero uno: rifuggire da ogni generalizzazione. Oltre alle diverse tipologie di terreno in causa occorre infatti tenere in considerazione anche la tipologia di corsa che si vuole intraprendere (resistenza VS velocit¨¤), il tipo di calzature indossate (tra le numerosissime presenti sul mercato), e il tipo di runner in causa (esperto VS principiante).?Il punto di partenza per ogni considerazione al riguardo ¨¨ quello anatomico-biomeccanico.?L¡¯impatto con il suolo di un corridore naturalmente viene trasmesso alla sua struttura anatomica, che provveder¨¤ ad attutire lo stress grazie all¡¯azione ammortizzatrice delle strutture muscolo-legamentose e soprattutto articolari che possiede.
Quanto conta il terreno?
Il terreno su cui si corre ¨¨ considerato il "primum movens" di questa catena di ammortizzazioni, e dunque assume una grande importanza. Ogni terreno presenta caratteristiche proprie. Senza dubbio il cemento ¨¨ caldamente sconsigliato in quanto si tratta di un terreno estremamente duro, che causa un fortissimo impatto piede-terreno (impatto che come sappiamo si trasmette alle strutture ammortizzatrici incrementandone il lavoro e spingendole cos¨¬ ad una precoce usura).
L¡¯asfalto (non sempre si fa caso al fatto che cemento e asfalto sono superfici diverse) ¨¨ piuttosto rigido, ma certo in misura minore del cemento, affatica i muscoli meno di altri terreni ma presenta due elementi negativi: 1) sollecita maggiormente i tendini 2) non allena il piede agli adattamenti stabilo-muscolari della corsa. Rispetto ai terreni ¡°da fondo¡± (sabbia compatta, terra) l¡¯asfalto ha il vantaggio di essere regolare e dunque esporre meno a rischio infortuni da irregolarit¨¤ del terreno (buche eccetera): questo lo rende un fondo particolarmente adatto ai runner principianti, oppure ai velocisti che si possono concentrare di pi¨´ sulla tecnica della corsa. I terreni considerati preferibili per un runner risultano comunque essere quelli tipo terra battuta o sentieri regolari: questi sono i fondi che possiedono la migliore ammortizzazione: per questo (oltre che dai principianti) vengono spesso preferiti all¡¯asfalto (specie se particolarmente compatti) anche dal velocista (nonostante non permettano la stessa rapidit¨¤ di un terreno asfaltato). Alcuni cenni meritano anche i terreni erbosi: s¨¬ alla corsa (attenti alle irregolarit¨¤ del terreno!) sui prati regolari e dall¡¯erba corta (campo da calcio ad es), terreni consigliati anche al rientro da un infortunio; no ai prati dall¡¯erba alta che potrebbero celare irregolarit¨¤ importanti. Infine la sabbia: no alla corsa su sabbia asciutta che sollecita in modo elevatissimo le articolazioni (specie la caviglia) ed il piede; la sabbia asciutta ha il solo vantaggio di far lavorare soprattutto i muscoli del polpaccio e i quadricipiti, quindi pu¨° essere sfruttata ad esempio per brevi ripetute allo scopo di incrementare la forza muscolare (come dicevo all¡¯inizio importante ¨¨ considerare anche lo scopo del proprio allenamento), ma mai consigliata per uscite ¡°lunghe¡±: in questo caso meglio il bagnasciuga che essendo pi¨´ compatto sollecita di meno, ma con l¡¯accortezza di invertire spesso il senso di marcia per ridurre cos¨¬ l¡¯impatto dell¡¯inclinazione a volte eccessiva. Ovviamente no a tutti i terreni (pietraie, ghiaioni, terreni fangosi) estremamente irregolari. Quindi, per concludere, ritengo che gli americani in questa circostanza abbiano ragione.
Dott.sa Agnese Solbiati
Specialista in Medicina dello Sport
Delta Medica
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