La prima gara ¨¨ un momento fondamentale, soprattutto per confrontarsi con se stessi. Scopri se hai tutte le carte in regola per affrontarla e quali gare scegliere
Ricordo la mia prima gara come se fosse oggi. Una non competitiva, il momento del ritiro del pettorale, la prima volta che devi fissarlo con le spillette sulla maglia: che la magia abbia inizio! Ognuno di noi ha nella memoria il momento della prima gara, quel mix di curiosit¨¤, timori, adrenalina che rappresenta l'inizio della propria"carriera" podistica. Chi ¨¨ avvezzo alla gara ha spesso perso il fascino di questo momento, ma chi ¨¨ alle prime esperienze ha ancora un timore reverenziale verso l'evento. Che in fondo ¨¨ giusto, ma non deve essere eccessivo! Vediamo quindi le principali preoccupazioni e capiamo come affrontarle.
Corsa, Prima gara: sar¨° all'altezza?
¡ª ?La prima paura ¨¨ di non essere all'altezza. Un timore tutto italiano, questo. Se andiamo all'estero e osserviamo i partecipanti alle manifestazioni podistiche, ci accorgeremo di un clima molto rilassato. Complici i tempi dilatati delle manifestazioni, una buona fetta dei runner che incontreremo non sono minimamente preoccupati del risultato cronometrico, molti non sono nemmeno allenati. Se l'eccesso ¨¨ da considerarsi sbagliato, il mood positivo e rilassato ¨¨ invece un plus. La cultura podistica del nostro paese, purtroppo, ci vuole prestanti al via, tanto che spesso alcuni di noi rinunciano alla gara se non si sentono in grande forma. Comprensibile la voglia di dare il meglio, bisogna comunque mantenere l'equilibrio. Un amatore, soprattutto se neofita, deve imparare ad apprezzare la possibilit¨¤ che la gara fornisce, che ¨¨ quella di misurarsi con le proprie possibilit¨¤. Noi amatori abbiamo il privilegio di poter sbagliare una gara senza che questo infici in alcun modo la nostra "carriera". Anche non raggiungere i risultati sperati pu¨° essere un ottimo allenamento mentale e uno stimolo per dare di pi¨´ la volta successiva, per imparare qualcosa su noi stessi. Buttate il cuore oltre l'ostacolo e restate ad "ascoltare" cosa succede.
e se invece mi sovrastimo?
¡ª ?Un altro timore ¨¨ quello di sovrastimarsi. Viviamo in una cultura in cui apparire ha un valore notevole. La corsa invece ¨¨ uno sport umile e molto democratico, che ci mette a nudo. Presentarsi al via di una gara ci d¨¤ un "voto" oggettivo. Non ci sono scuse, non si pu¨° stoppare l'orologio se dobbiamo fermarci, nessuno ci far¨¤ uno sconto. La gara ci restituisce un numero. Appunto, oggettivo. Pu¨° succedere che si parta pensando a un grande risultato, rendendosi conto che invece non si ha ancora quella maturit¨¤ per poterlo ottenere. Il timore di sovrastimarsi e di conseguenza di rimanere delusi ¨¨ molto frequente.
come capire se sei pronto?
¡ª ?In linea generale per preparare un qualsiasi obiettivo ci vanno almeno 12 settimane di allenamento, quindi potete essere abbastanza certi che se vi allenate da meno tempo non sarete al top della forma. A livello fisico poi dovete sentirvi energici e motivati, non stanchi e provati. Un altro detector di preparazione ¨¨ il desiderio di arrivare al giorno X. La gara deve essere uno stimolo, una gioia, la chiusura di un cerchio.? Molto spesso trascuriamo la preparazione mentale alla gara, dandola per secondaria. Invece, soprattutto se siamo all'inizio, la gioia di poter essere l¨¬ in quel momento ¨¨ fondamentale.?
quale corsa scegliere per la prima gara?
¡ª ?Come consiglio di base, vale sempre quello di andare per gradi e cio¨¨ di non imbarcarsi in un obiettivo troppo grande. I nostri traguardi devono sempre essere realistici, misurabili e motivanti per poter mantenere il focus. Partire in quarta iscrivendosi ad una maratona senza aver quasi mai corso rischia di essere un obiettivo troppo grande. Meglio invece ridimensionare le ambizioni e andare per step. Il rischio ¨¨ che, altrimenti, il nostro proposito passi dall'essere un piacere a diventare un motivo di paura.?
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