I risultati di una nuova ricerca americana fanno luce sui complessi passaggi che si instaurano a livello cerebrale quando si corre regolarmente. I benefici perdurano nel tempo.
Fare attivit¨¤ fisica fa bene anche al cervello. Ma come? ? la domanda a cui hanno tentato di rispondere i ricercatori americani della New York University Grossman School of Medicine in uno studio appena pubblicato sulla rivista scientifica Journal of Neuroscience. Numerose ricerche hanno dimostrato che praticare attivit¨¤ fisica regolare e moderata rappresenta un fattore protettivo per molte patologie, tra le quali ipertensione, ictus, malattie coronariche, diabete mellito, tumori. L¡¯esercizio, in pratica, aiuta l¡¯organismo a ¡°funzionare bene¡± e a limitare il sovrappeso. ? poi stato documentato che ha una ricaduta positiva sull¡¯umore e sul livello di autostima individuale (fare sport stimola le endorfine, gli ormoni del cervello che ci rendono felici),?riducendo stress, ansia e depressione. Ecco perch¨¦ ¨¨ fondamentale che tutti, a qualsiasi et¨¤, facciano movimento in base alle proprie capacit¨¤ e possibilit¨¤ motorie. Non ¨¨ mai tardi per iniziare.
Benefici di lungo termine
¡ª ?Ora gli studiosi americani, grazie a un esperimento su cavie di laboratorio cercano di fare un passo in pi¨´ nella comprensione dei meccanismi che portano il nostro cervello a produrre dopamina, l¡¯ormone del ¡°benessere¡± che ha un ruolo cruciale nel movimento, nella motivazione e nell¡¯apprendimento. Osservando i topi che correvano con regolarit¨¤ sulla ruota ogni giorno per un mese e confrontando i loro livelli di dopamina nello striato dorsale del cervello (quello generalmente considerato coinvolto nelle attivit¨¤ sensomotorie) con quelli dei topi sedentari, i ricercatori hanno infatti realizzato che le cavie pi¨´ attive producono ben il 40% dell¡¯ormone del benessere in pi¨´. E i livelli di salute mentale di chi si allena perdurano nel tempo: restano pi¨´ elevati anche per una settimana dopo l¡¯ultimo allenamento. ¡°Abbiamo notato che l¡¯esercizio accresce i livelli del fattore neurotrofico cerebrale o 'derivato dal cervello' (noto anche con la sigla BDNF), una proteina appartenente alla famiglia delle neurotrofine che ¨¨ molto importante per la memoria a lungo termine e non solo ¨C spiega la neurobiologa Guendalina Bastioli, autrice principale dello studio -. ? fondamentale per l¡¯invecchiamento sano, il funzionamento cognitivo (memoria e apprendimento), il comportamento, il metabolismo e l¡¯appetito¡±.
Malattie neurodegenerative, Parkinson e depressione
¡ª ?Tra i nuovi benefici misurati da quest¡¯ultima ricerca ci sono, in particolare, i cambiamenti di lunga durata che si verificano nel cervello dopo la corsa. ¡°? ampiamente dimostrato che l¡¯esercizio fisico riduce l¡¯incidenza delle malattie neurodegenerative e pi¨´ in generale del declino cognitivo in generale ¨C continua Bastioli -. Uno dei meccanismi che rende possibili questi benefici ¨¨ proprio l¡¯innalzamento dei livelli di BDNF, che varia in base alla durata e all¡¯intensit¨¤ dell¡¯esercizio. I nostri risultati non solo spiegano perch¨¦ l¡¯esercizio fisico ci faccia muovere, pensare e stare meglio, ma indicano anche che le propriet¨¤ benefiche poi continuano anche se non ci si allena ogni giorno¡±. Secondo i ricercatori questa scoperta pu¨° contribuire anche a dare spiegazioni aggiuntive sui vantaggi che i pazienti con Parkinson e depressione traggono dal movimento fisico e da farmaci che mimano gli effetti della dopamina sui neuroni deputati alla motilit¨¤. ¡°Certo servono ulteriori conferme da studi sulle persone sane e sui pazienti, ma abbiamo aggiunto un tassello importante e ora procederemo con indagini ulteriori¡± conclude la scienziata.
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