Tanti runner pensano che basti solo l¡¯allenamento per rendere bene in una gara, ma non ¨¨ cos¨¬. Andiamo ad analizzare il ruolo della componente psicologica
Molti podisti ritengono che basti essere ben allenati per fare ottimi risultati in gara. Anche perch¨¦ gli stessi atleti magari sanno poi tutto sul lavoro aerobico e anaerobico. Sul VO2 max, ma anche su quante millimoli di lattato si producono negli allenamenti di maggiore qualit¨¤. Poi, per¨°, spesso vanno in crisi perch¨¦ i risultati previsti non arrivano.?
corsa e testa
¡ª ?Ma dove sta l'errore se la programmazione degli allenamenti ¨¨ stata corretta? Nel pensare che ottenere una prestazione agonistica di buon livello sia solo frutto della forza dei muscoli delle gambe e che invece abbia poca ?importanza il ruolo della mente. Si tratta di un errore grave. Perch¨¦ la competizione si porta dietro insidie mentali che non devono essere sottovalutate. Quanti atleti sono?fenomeni in allenamento, mentre poi deludono regolarmente all'atto pratico, sopraffatti dalla tensione agonistica? Moltissimi. E allora, cosa fare per superare questo grande problema??
allenare la mente
¡ª ?Il rimedio ¨¨ uno solo e consiste nell'allenare, oltre che il corpo, anche la mente. Prima di tutto migliorando l'autocontrollo e l'autoaffermazione. Proponendosi obiettivi agonistici o cronometrici ben chiari e con un percorso di avvicinamento alla gara molto lineare. Prima di tutto mirando a traguardi intermedi facilmente raggiungibili. Come primo passo in avanti. In condizioni di insicurezza mentale e di grande emotivit¨¤ puntare subito a risultati molto impegnativi sarebbe un rischio troppo elevato. Occorre costruirsi un dialogo interno in cui prima della gara devono essere scacciate tutte le negativit¨¤ latenti, in favore di un atteggiamento pi¨´ sereno e rilassato. C'¨¨ brutto tempo? S¨¬, ma anche per tutti gli altri avversari. Difficile fare un buon risultato cronometrico? Ok, allora concentriamoci per ottenere il miglior piazzamento possibile. La gara sar¨¤ tattica? Allora la concentrazione sulle mosse dei miei avversari dovr¨¤ essere ottimale, per non andare in difficolt¨¤ nei momenti decisivi. In parole semplici, devo arrivare ad avere la consapevolezza delle mie qualit¨¤ fisiche e mentali attraverso un dialogo interno?pronto ad affrontare le difficolt¨¤ di una gara per cui mi sono allenato a lungo. E, se non ci arrivo in un colpo solo, occorre avere pazienza, attuando la politica dei piccoli passi in avanti. Anche la mente non sopporta carichi di lavoro troppo esasperati.
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