parla il fisioterapista
Corri e sei un pronatore? Non c¡¯¨¨ niente di anomalo. La spiegazione dell¡¯esperto
Una caratteristica biomeccanica di cui si sente parlare spesso nel modo del running, sopratutto nella scelta delle scarpe, ¨¨ la pronazione del piede. Questa parola crea spesso terrore nel podista perch¨¦ viene associata a infortuni, all'esigenza di avere scarpe speciali (antipronazione, appunto) all'essere pi¨´ rigido e quindi meno efficiente con il piede. La domanda che quasi tutti i pazienti runner ci fanno in Fisiorunning ¨¨: "Sono pronatore?¡± La nostra risposta ¨¨ sempre: "Speriamo". Ma facciamo chiarezza e scopriamo il perch¨¦.
pronazione
¡ª ?Abbiamo considerato in passato la pronazione parlando di piedi piatti, capendo da subito che la pronazione non ¨¨ una patologia da cui fuggire e bloccare con una scarpa antipronazione. Ma ¨¨ un movimento fisiologico del piede, essenziale nella corsa per ammortizzare gli impatti. Biomeccanicamente non ¨¨ altro che un movimento del piede verso l'interno durante il rotolamento al suolo. In questo modo il piede assorbe il carico (triplicato dalla corsa) del peso corporeo ridistribuendolo in alto fino all'anca, permettendo cos¨¬ l'allineamento della gamba. Quando il tallone tocca terra l'arco plantare si andr¨¤ gradualmente appiattendo, spostando il peso sull'esterno del piede e infine sull'alluce. Caricando di energia cinetica da allungamento la fascia plantare che verr¨¤ rilasciata durante la spinta successiva. Quindi avremo una fase finale dove il piede supina verso l¡¯esterno, per poi staccarsi dal suolo grazie alla spinta dell'alluce.
supinazione
¡ª ?La supinazione sar¨¤ quindi solo una fase finale dell'appoggio del piede a terra. Per¨° ci sono certi runner che supinano il piede sin dal primo impatto del tallone al suolo. La supinazione si ha quindi quando non si vede il piede andare verso l'interno durante il rotolamento in carico, ma tende a rimanere sul bordo esterno del piede caricando le dita esterne durante la spinta finale. Questo non permette una corretta ammortizzazione dell'impatto e genera tensione su tutto l'arco plantare (che spesso ¨¨ alto e rigido) sovraccaricando superiormente la stabilit¨¤ della gamba. Riducendo inoltre il recupero di energia cinetica. Quindi non stupitevi nel vedere lo slow motion di atleti d'elite che esagerano la pronazione. ? anche questo che ne aumenta la potenza di spinta.
le cause
¡ª ?Ribadiamo che l'esagerazione di questi due movimenti del piede potrebbe portare verso l¡¯infortunio: verranno quindi chiamate ipersupinazione e iperpronazione. Le cause possono essere genetiche, con una predisposizione a supinare o pronare, oppure strutturali (con piedi piatti che tendono maggiormente a pronare) o archi plantari molto alti che invece supinano. Anche comparti muscolari particolarmente deboli e disallenati creano disequilibrio laterale nel piede. Un tibiale posteriore debole fa cadere l'arco plantare, facilitando la pronazione. Mentre dei muscoli peronieri deboli incentivano la supinazione. Infine delle calzature inadeguate, larghe, strette, con troppi supporti o drop eccessivi possono influenzare queste caratteristiche.
controllare l'appoggio
¡ª ?Come facciamo a sapere quale ¨¨ la nostra caratteristica d'appoggio del piede? Abbiamo diverse vie. La pi¨´ precisa ¨¨ un analisi biomeccanica della corsa, che permette a un professionista di valutare precisamente l'impatto a terra. In questo modo si controlleranno ulteriori anomalie biomeccaniche che potrebbero avere origine dal tipo di appoggio. Un altro modo ¨¨ registrarsi con uno slow motion la corsa da una visuale posteriore dei piedi e controllarne l'appoggio. Anche il consumo della suola della scarpa ci pu¨° dare molte informazioni. Un tallone esterno molto consumato potrebbe indirizzarci a una supinazione. Ma attenzione, perch¨¦ potrebbe essere dovuto alla particolare conformazione della scarpa o a un movimento caratteristico dell'atleta. Per questo ¨¨ sempre meglio un occhio pi¨´ professionale nella valutazione.
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