il diario
Stefano Castioni e l'Half Ironman: "Missione compiuta! E ora testa e gambe al "lungo""
Eccoci nelle ultime 24 ore prima della gara. Quelle in cui si fanno gli ultimi controlli dell¡¯attrezzatura e si consegna il materiale nelle varie zone cambio. In questi momenti ¨¨ fondamentale visualizzare ogni singolo istante della gara in ordine didascalico e mettere in uno spazio aperto e visibile ogni elemento menzionato, come per esempio: "Alla partenza avr¨° la cuffia, gli occhialini, il body, la muta, l¡¯orologio, partenza-nuoto¡, esco dall¡¯acqua ed entro in T1, trover¨° la mia sacca da dove prender¨° il caschetto, la fascia con il pettorale, gli occhiali da sole, le calze, le scarpette, due panini, gli integratori, e dove lascio la muta, la cuffia, gli occhialini, corro verso la bici (con le batterie del cambio cariche, computer di bordo carico, due borracce, gomme da gonfiare)". E avanti cos¨¬ fino all¡¯arrivo. Per chi ha molta esperienza, questa operazione rientra tra gli automatismi, ma per chi come me ¨¨ molto tempo che non la pratica, o per chi non ha nessuna esperienza, serve a non dimenticare niente e per entrare nelle dinamiche delle transizioni, oltre che essere un momento rilassante e quasi meditativo. Una volta che tutto il materiale ¨¨ pronto nelle varie sacche, lo si consegna in T1 (bici) e T2 (corsa).?
TUTTI INSIEME
¡ª ?Uno dei tanti aspetti positivi di questi momenti ¨¨ la fratellanza che c¡¯¨¨ tra i vari concorrenti, i volontari e le persone che girano attorno alla gara. C¡¯¨¨ chi si ¨¨ dimenticato gli integratori a casa e li chiede ad un vicino, c¡¯¨¨ chi ha un problema meccanico e si cerca come risolverlo, c¡¯¨¨ chi non ha fatto in tempo a provare il percorso e chiede consigli su come affrontarlo, c¡¯¨¨ chi ha paura del vento e chi delle onde. Cos¨¬ si arriva alla cena, dove un abbondante piatto di pasta e un clima di festa mandano tutti a letto presto. La gara inizia alle 9.00. Io ho messo la sveglia alle 6.30, con l¡¯intenzione di avere il tempo di fare una buona, lunga e lenta colazione e portare in T1 i due panini che avrei mangiato durante la frazione di bici, riempire le borracce di acqua e gonfiare le gomme della bici. Alle 8.40, a 20 minuti dall¡¯inizio, mi sono messo il body e la muta e sono sceso in spiaggia per entrare giusto 5 minuti in acqua a muovere un po¡¯ braccia e gambe.?C¡¯¨¨ chi ¨¨ pronto da molto prima, chi ¨¨ andato a fare una corsetta, chi ha nuotato gi¨¤ venti minuti.
5¡4¡3¡2¡1¡VIA!
¡ª ?Ovviamente, anche in questi momenti, come in molte delle cose che vi ho raccontato, ognuno ha i propri riti, tempi, gusti e sensazioni. Al netto di tutto ci¨°, credo che i 5 minuti prima dello sparo iniziale siano molto simili per tutti: qualcosa di magico e che consiglio a tutti di provare almeno una volta.?La musica in crescendo e lo speaker che incita i concorrenti, il pubblico che applaude, il suono delle onde del mare, i pensieri che attraversano i mesi passati di allenamento, le pulsazioni che aumentano, 5¡4¡3¡2¡1¡VIA! L¡¯inizio di questo tipo di gare, per fortuna, ¨¨ cambiato negli anni, e si parte scaglionati di sei in sei, ogni cinque secondi. Questo permette di entrare in acqua e di iniziare a nuotare senza avere decine e decine di persone che cercano di fare la stessa cosa, evitando quell¡¯effetto ¡°tonnara¡± (termine caro ai triatleti) che tanta ansia a messo a tanti. Ho cos¨¬ impostato il ritmo costante che avevo allenato e sono uscito dall¡¯acqua in 34 minuti.?
I WATT NELLE GAMBE
¡ª ?Dopo il cambio in T1 sono partito in bici, la frazione che, per le mie caratteristiche, pensavo avrei fatto bene. E cos¨¬ ¨¨ stato. Sapendo quanti ¡°watt¡± avevo nelle gambe, e anche grazie alla ricognizione, mi ero segnato mentalmente alcuni punti di riferimento e man mano che passavano i chilometri vedevo che il tempo che stavo facendo era meglio di quello pronosticato, dandomi una grande spinta psicologica. Sono quindi entrato in T2 dopo 2 ore e 40 minuti (ne avevo messe 2 e 50 in preventivo), ho lasciato la bici e ho iniziato a correre. Avevo programmato di impostare un certo ritmo (4¡¯20¡± al km), ma i primi due km sentivo che le gambe non giravo a quella velocit¨¤ e ho preferito assecondarle e tenere un passo pi¨´ lento con la speranza di migliorare con il passare del tempo. Cos¨¬ sembrava effettivamente, ma dal 15esimo chilometro ho iniziato a sentire fastidio allo stomaco, e da l¨¬ in poi la mente e il corpo non sono andati pi¨´ d¡¯accordo (in piccolo quello che si prova molte volte durante gare cos¨¬ lunghe, e in generale in ogni disciplina endurance). C¡¯era lo stomaco che mi suggeriva di fermarmi completamente e la testa che voleva andare avanti. Il compromesso ¨¨ stato fare sosta ai bagni, perdendo ovviamente molto tempo tra fermarmi, svestirmi, rivestirmi, ripartire e con il timore che le gambe si ¡°impallassero¡± da non essere pi¨´ in grado di riprendere la corsa.?
IL TRAGUARDO E LA FELICIT¨¤
¡ª ?Tutto sommato la situazione ¨¨ rientrata al 19esimo chilometro dopo una seconda sosta, e sono riuscito a terminare, felice ed estremamente soddisfatto, la frazione di corsa in 1 ora e 41 minuti e la gara in 5 ore e 4 minuti. Dopo aver abbracciato la famiglia ho scoperto che il tempo che avevo impiegato non era per niente male, e una volta che il giudice ha stilato le classifiche definitive il mio ¨¨ risultato il terzo miglior tempo nella categoria ¡°Uomo, 35-39 anni¡±. ? stato ovviamente emozionante, e inaspettato, salire sul podio e ritirare un trofeo (non mi era mai capitato!).?
IL PROSSIMO OBIETTIVO
¡ª ?Dulcis in fundo, ho scoperto in quel momento che quella prestazione mi ¨¨ valsa la qualifica ai mondiali (ovviamente nella stessa tipologia di gara) che si terranno l¡¯anno prossimo ad agosto a Lahti, in Finlandia. Tornare a fare triathlon dopo cos¨¬ tanti anni, in un contento cos¨¬ bello e in una giornata meravigliosa ¨¨ stato, a prescindere dal risultato, davvero fantastico. Nei prossimi mesi ci saranno tanti allenamenti, gi¨¤ che l¡¯idea ¨¨ di provare a fare un ¡°lungo¡±, l'Ironman completo. Le buone sensazioni di questi ultimi mesi e della gara, mi hanno ovviamente dato ancora pi¨´ convinzione e voglia, e quindi: alla prossima!
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