Niente errori per la nostra campionessa che in gara riesce sempre a ottenere il massimo dei risultati possibili. Invece Ingebrigtsen...
Nelle gare di fondo e mezzofondo il jolly che spesso pu¨° far saltare il banco ¨¨ avere una grande lucidit¨¤ sul piano tattico. L'esempio, in chiave negativa, arriva dal fenomeno norvegese Jakob?Ingebrigtsen?che nella finale dei 1500 metri dei giochi olimpici di Parigi ¨¨ stato cos¨¬ sprovveduto o presuntuoso da pensare di poter vincere la gara correndo in testa al gruppo sin dal via?a ritmi quasi da primato mondiale, arrivando quarto alla fine, addirittura gi¨´ dal podio!?Purtroppo recidivo il in questo tipo di tattica sciagurata. Visto che gi¨¤ ai mondiali del 2022 a Eugene era stato battuto dal britannico Jake Wightman in volata cos¨¬ come ai successivi mondiali del 2023 a Budapest da Josh Kerr un altro miler britannico di grande valore.?Errare humanum est. Perseverare autem diabolicum. Lo dicevano gi¨¤ i romani qualche migliaio di anni fa. Per fortuna questo tipo di errori non li ha mai fatti la nostra campionessa Nadia Battocletti che in gara riesce sempre a ottenere il massimo dei risultati possibili non sbagliando mai una mossa.?
Il segreto di Nadia Battocletti? Pap¨¤ Giuliano!
¡ª ?Il segreto si chiama pap¨¤ Giuliano suo allenatore da sempre. Classe 1975, ottimo talento giovanile bronzo nel 1994 ai mondiali juniores sui 5000. Atleta imprevedibile, nel bene e nel male, tanto da essere soprannominato "crazy horse". Forse conscio di qualche errore di troppo durante la sua attivit¨¤ agonistica, Giuliano Battocletti ¨¨ invece riuscito a costruire e a guidare la figlia Nadia in modo davvero mirabile. Sia sotto il profilo tecnico, sia sotto il profilo agonistico, sia sotto il profilo tattico. Le due gare olimpiche di Parigi in cui Nadia ¨¨ arrivata quarta sui 5000 e medaglia d'argento sui 10.000 sono l'ennesima prova del fatto che la giovane azzurra va sempre in campo con le idee molto chiare su come deve muoversi.?
due conferme diverse
¡ª ?Due gare olimpiche che hanno proiettato Nadia nel gotha mondiale del mezzofondo prolungato. Pi¨´ entusiasmante e celebrata la seconda. Perch¨¦ un argento mondiale sui 10.000 metri contro le fuoriclasse africane ¨¨ cosa da far girare la testa. Pi¨´ veritieri a livello tecnico invece i 5000 metri per lo sviluppo tattico della gara. Qui Nadia, pur correndo gli ultimi 1000 metri in 2.36, ¨¨ finita quarta dietro tre mostri sacri come Chebet, Kipyegon ed Hassan. Sulla distanza doppia, assente?Kipyegon, ha vinto ancora Chebet, mentre la sprovveduta Hassan, che all'inizio dell'ultimo giro era ancora ottava, ¨¨ gi¨¤ stata brava a conquistare un altro bronzo. In mezzo alle due si ¨¨ per¨° infilata Nadia. Con un 400 finale davvero da circolino rosso, volato sotto i 58 secondi.?
Ai raggi x
¡ª ?Entrando ancora di pi¨´ nei parziali di gara troviamo che gli ultimi 3000 dei 5000 metri sono stati corsi dalla Chebet in 8.22 e da Nadia in 8.25. Nei 10.000 in 8.42 da entrambe. Ecco perch¨¦ a mio avviso hanno maggiore valenza tecnica i 5000 metri con un ultimo chilometro davvero velocissimo rispetto a quello dei 10.000. Gara esasperatamente tattica sino all'ultimo giro. Nella prima Nadia ha dovuto far scappare via le prime tre medagliate andando per¨° a superare altre tre atlete che si erano staccate con lei. Nei 10.000 metri, la relativa non belligeranza sino ai 400 finali, le hanno consentito di partire per la volata finale fianco a fianco con le migliori avversarie. Con un risultato clamoroso. Cuore, gambe e regia di Nadia e Giuliano Battocletti.
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