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Dai 42 ai... 100 km: i segreti per correre le ultramaratone
Tutte le distanze sopra i 42 km si chiamano "ultra" per definizione. Quindi possiamo correre una ultra da 50 km, una da 70, una da 100 km. Quello che accomuna le ultra ¨¨ di base una filosofia diversa rispetto alla gestione di gara: pi¨´ andiamo oltre con i chilometri e pi¨´ vince non chi va veloce, ma chi sa essere imperturbabile, stabile, resiliente.
costanza
¡ª ?La caratteristica pi¨´ importante nelle lunghissime distanze, che possono andare ben oltre i 100 km in alcuni casi, ¨¨ la capacit¨¤ di rimanere costanti. Costanti nel passo, ma anche stabili ed equilibrati mentalmente, senza lasciarsi trasportare dalle emozioni inevitabili che questi sforzi prolungati si trascinano dietro.?
gestione
¡ª ?Per prima cosa bisogna imparare una corretta gestione di gara, se nelle 21 km e nella maratona ¨¨ un errore importante partire con un ritmo che va oltre le nostre possibilit¨¤, in una ultra ¨¨ sinonimo di fallimento. Per riuscire a gestire uno sforzo che supera spesso le 6 ore ¨¨ fondamentale rimanere in zona aerobica, soprattutto all'inizio. Preparatevi, quindi, a reimpostare mentalmente il vostro concetto di gara. A maggior ragione se siete alle prime esperienze con le ultra. Se per "gara" si intende solitamente un evento in cui si d¨¤ il meglio di noi, nella ultra bisogna trovare un equilibrio tra impegno e durata. Staccatevi quindi dal concetto di velocit¨¤ e rimanete tarati sulla sensazione di fatica, che deve essere minima, almeno all'inizio.
integrazione costante
¡ª ?Questo cambiamento di prospettiva nei confronti dell'evento "gara" ¨¨ ci¨° che segna il passaggio alla ultra. Un altro aspetto fondamentale di cambiamento ¨¨ l'alimentazione durante la gara. Il primo imperativo ¨¨ rimanere sempre con una scorta energetica sufficiente, questo per due motivi. Il primo ¨¨ che su fatiche prolungate i cali glicemici possono essere frequenti e il secondo ¨¨ che quando si corre per molte ore, tra i primi problemi si hanno quelli gastrointestinali. Se non si integra bene da subito e in modo costante, cercando di mantenere i livelli energetici sempre alti, si arriver¨¤ a un punto di non ritorno in cui la richiesta di energia da parte dell'organismo sar¨¤ cos¨¬ alta che sar¨¤ molto difficile per il corpo metabolizzarla in poco tempo. Dunque,?¨¨ meglio iniziare a reintegrare poco e da subito, rispetto a trovarsi dopo 3 ore con un calo energetico da colmare con grandi quantit¨¤ di gel o cibo, difficili se non impossibili da assimilare.?
le pause sono inevitabili
¡ª ?Prevedete inoltre delle pause. Se correte una 100 km, magari proprio il Passatore che si terr¨¤ tra pochi giorni, le pause sono necessarie. Pause per alimentarvi, per riposare, per cambiare scarpe o calze, pause per camminare o per esigenze fisiologiche. Ovviamente questi stop verranno conteggiati nel tempo finale, ma possono essere la chiave del successo, per cui non vedeteli in modo negativo o come un "vizio".?
il condizionamento aerobico
¡ª ?Per quanto riguarda l'allenamento ¨¨ fondamentale avvicinarsi alla lunga distanza. Per correre una "ultra" bisogna prevedere necessariamente dei lunghi lenti, che da una parte ci danno la misura del ritmo da tenere in gara, ma dall'altra hanno il ruolo fondamentale di allenare il nostro metabolismo aerobico e di condizionare il corpo alla durata. Il segreto per riuscire a portare a termine un'ultramaratona!
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