il tema
Dai 10.000 alla maratona: come si costruisce il cambiamento? L¡¯esperto: "Dipende dal motore"
Con l¡¯aiuto del dottor Gabriele Rosa, Gazzetta Active ha analizzato un tema discusso nel mondo del running: "Spesso il passaggio non ¨¨ facile da interpretare"
La Enel Milano Marathon suscita interrogativi. Yeman Crippa, recordman italiano dei 10.000 metri, ha chiuso la sua prima maratona al quinto posto, in 2h08¡¯57". Con qualche difficolt¨¤ legata a una crisi di vomito al 39¡ã chilometro, in una gara che potrebbe presto rappresentare un palcoscenico di primo piano per l¡¯azzurro. Con Gabriele Rosa, il tecnico pi¨´ vincente di sempre quando si parla di atletica, Gazzetta Active ha affrontato il tema dello switch. In che modo un atleta top riesce a passare da una distanza come i 10.000 metri ai 42 km? "Il cambiamento ¨¨ importante e spesso non ¨¨ facile da interpretare per il fisico. Ci sono diversi aspetti da considerare".?
riferimenti
¡ª ?Per comprendere l¡¯analisi, Rosa si serve di dati e confronti. Il primo torna indietro nel tempo di circa 70 anni, al cecoslovacco Emil Z¨¢topek, capace di centrare 3 ori alle Olimpiadi di Helsinki 1952, nei 5.000, nei 10.000 e nella maratona: "? un atleta emblematico per entrare nel discorso, ha fatto un¡¯impresa irripetibile. Non andava fortissimo sui 10.000 (28¡¯54"2 il personale) e non fu velocissimo in quella maratona (2h23¡¯03"), esordio per lui sulla distanza. Eppure vinse". Come fu possibile? "La grande differenza rispetto a oggi ¨¨ da rintracciare negli allenamenti. Per Z¨¢topek, erano molto intorno alle soglie e servivano sia per i 10.000 che per la maratona. Il suo era un motore adatto a performare in tutte le competizioni, nonostante tempi mai grandiosi". Oggi il passaggio alla gara regina ¨¨ invece molto complicato, come spiegato dai numeri.
differenze
¡ª ?"Restando a periodi pi¨´ o meno recenti, tre primatisti hanno avuto problemi prima di riuscire a rendere al top nella maratona. Soprattutto se si lavora in contemporanea sulle due specialit¨¤, il cambiamento non ¨¨ immediato. Quando ci si allena per i 10.000, si fa un lavoro che in media ¨¨ sulle 6-7 mmoli di lattato, dunque sopra la soglia aerobica. Allenandosi per i 42 km, bisogna riuscire a correre tra le 2 e le 4 mmoli, perch¨¦ il problema ¨¨ il costo energetico della corsa. Pi¨´ il motore ¨¨ potente e pi¨´ si consuma, con relativa difficolt¨¤ nell¡¯abbassare i tempi".?
riferimenti
¡ª ?Il dottor Rosa analizza le prestazioni dei primatisti degli ultimi anni: "Nel ¡¯97, Paul Tergat aveva stabilito il record del mondo sui 10.000 (in 26¡¯27"85), ma quando ha debuttato in maratona nel 2001 ha chiuso in 2h08¡¯15". Nel ¡¯98, Haile Gebrselassie deteneva il primato sui 10.000 (26¡¯22"75), ma ha corso la prima maratona in 2h06¡¯35". Per loro, tempi non eccezionali se proiettati sui 10.000. "Non dobbiamo dimenticare nemmeno Samuel Wanjiru, che nel 2005 ha stabilito un record juniores nei 10.000, ancora imbattuto (26¡¯41"75). Alla sua prima maratona, a Fukuoka, ha vinto ma ha fermato il cronometro a 2h06¡¯39". Il salto alla contemporaneit¨¤ ¨¨ immediato: "Nel 2007, Eliud Kipchoge ha fissato il primato sui 10.000 in 26¡¯49"02. Sei anni dopo, alla sua prima maratona, ha vinto correndo in 2h05¡¯30". Risultati modellati con gli anni: "Oggi ¨¨ il detentore del record mondiale della specialit¨¤, in 2h01¡¯09". Un primato strappato nel 2022, dopo anni di lavoro e fatica. "? la conferma di un passaggio mai immediato".
le prospettive di crippa
¡ª ?Numeri da interpretare in maniera positiva per l¡¯azzurro Yeman Crippa, in vista di possibili sviluppi sulla distanza: "Tenendo da parte Kenesisa Bekele, che nel 2005 ha stabilito il record di 26¡¯17"53 sui 10.000 (durato 15 anni) e che ha debuttato nella maratona in 2h05¡¯04", per l¡¯italiano non pu¨° che essere un incoraggiamento importante. Mettendo Crippa a confronto con il vincitore della gara a Milano, Andrew Kwemoi, ¨¨ evidente come l¡¯ugandese sia pi¨´ lento sui 10.000. Proprio per questo ¨¨ riuscito per¨° a consumare di meno e a chiudere in 2h07¡¯14", tempo con cui Crippa avrebbe centrato il record italiano". Questione di adattamento: "Yeman sar¨¤ di sicuro un gran maratoneta, ma il suo motore ¨¨ ancora di cilindrata troppo alta. Ha consumato di pi¨´, ma ha anche pi¨´ talento di Kwemoi e quando si dedicher¨¤ solo alla maratona far¨¤ crono di gran lunga migliori. Il mio consiglio ¨¨ di arrivare allo step successivo in maniera graduale, abbandonando i 10.000 solo dopo le prossime Olimpiadi".
dai 10.000 alla maratona
¡ª ?Come lavorare per lo switch? "Bisogna allenarsi sui valori di soglia aerobica, tra le 2 e le 4 mmoli, non su ritmi in cui l¡¯acido lattico va a 7-8 mmoli. ? evidente come a certe andature il consumo sia maggiore". In chiusura, la riflessione sull¡¯integrazione: "Nella maratona si parte con un serbatoio che si pu¨° consumare e non ci si pu¨° nutrire come nel ciclismo, perch¨¦ lo stomaco ¨¨ in fase di rigetto e accetta solo liquidi. Nel caso di Crippa, gli ha causato vomito perch¨¦ le sostanze non sono riuscite a passare dallo stomaco all¡¯intestino. Lo stress della prima maratona, unito al contesto, lo ha portato ad assumere liquidi che in realt¨¤ non sono serviti. Bisogna apprendere anche questo aspetto in allenamento". Per un cambiamento irreversibile: "Di norma, tutti gli atleti passati alla maratona poi non hanno corso pi¨´ i 10.000. ? la dimostrazione ulteriore della necessit¨¤ di un progetto diverso".
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