Il vicepremier Antonio Tajani l’aveva detto esplicitamente nel rilanciare la soluzione italiana di Cesana per la pista di bob nonostante la posizione del Cio sempre pi¨´ favorevole a organizzare le gare in Svizzera o in Austria: “Contiamo molto nel prestigio di Giovanni Malag¨°”. E ieri il presidente del Coni, membro Cio e presidente della Fondazione Milano-Cortina, ha fatto il punto della situazione scegliendo la strada del realismo: “Laddove si dimostrasse in un modo acclarato e ufficiale che per la data per cui il Cio e le federazioni internazionali pretendono che la pista sia pronta, se ce ne fosse una in Italia che oggi esiste e potrebbe diventare “working” a breve, allora sarei il primo a provare a sostenere questa candidatura”. Stabilendo per¨° la condizione indispensabile per correre in questa direzione: “Serve un pezzo di carta firmato dal governo italiano con il quale si impegna a rispettare date e fattibilit¨¤”.
IL CASO
Malag¨° non chiude a Cesana: “Pista in Italia? S¨¬, ma il Governo metta una firma”
Dopo l’appello di Tajani risponde il n.1 del Coni: “Vado al Cio se c’¨¨ un pezzo di carta”. Zaia insiste: “Cortina va compensata”
Alternative
¡ªInsomma, ¨¨ intorno a questo “pezzo di carta” che si gioca la partita. Un “pezzo di carta” che vale 33,8 milioni di euro, il costo che si ipotizza per rianimare la Cesana di Torino 2006. E che per¨° dovr¨¤ prendersi un altro impegno oltre quello economico: rendere la pista “working” entro e non oltre il marzo 2025, la scadenza per il test event che tradizionalmente rappresenta il collaudo del sito olimpico in vista dell’appuntamento con i Giochi del 2026. I due requisiti non potranno essere elusi. In caso contrario, Malag¨° invita a non demonizzare l’alternativa svizzera (St. Moritz), favorita, o quella austriaca (Igls, dove da oggi, in assenza di soluzioni italiane, sono in ritiro le squadre di Coppa del mondo e junior di slittino dirette da Armin Zoeggeler): “Non sarebbe uno scandalo. Si va verso un’epoca in cui le nuove candidature, anche su altre discipline sportive, terranno conto di non stare pi¨´ soltanto in un Paese”.
Cesana
¡ªMa a che punto siamo? A rispondere ¨¨ prima di tutto il presidente del Piemonte, Alberto Cirio: “Si sta lavorando, la posizione del Cio ¨¨ nota, non ha uno Stato di appartenenza ma ha l’unico obiettivo di vedere fatte le cose con certezza perci¨° dice quello che direbbe chiunque, cio¨¨ che una cosa esistente d¨¤ pi¨´ garanzie di una che si deve ancora fare”. Lo spazio ci sarebbe: “Siamo fiduciosi che 90 giorni per la progettazione e 365 per l’adeguamento della pista siano i tempi in cui riusciamo a realizzare l’opera”. ? probabile che in questi 15 giorni, forse anche meno, si dovr¨¤ capire tutto. “Il governo italiano - conclude Cirio - ha dato a noi tramite il Simico (l’agenzia per le infrastrutture di Milano-Cortina) una lettera di incarico con 6-7 quesiti su cui stanno lavorando i tecnici. ? la prova che si sta andando avanti”.
Soldi
¡ªIl problema, per¨°, non ¨¨ solo di volont¨¤ politica. ? anche di risorse. Proprio nelle settimane in cui si sta lavorando su una sofferta legge di Bilancio ogni nuova spesa ¨¨ accolta con un po’ di preoccupazione, anche all’interno della maggioranza. Resta aperta la questione Veneto, con il presidente Luca Zaia che ieri, a margine dell’assemblea di Confindustria Belluno, ha confermato l’opposizione al trasferimento dei finanziamenti olimpici regionali, auspicando che la fondazione Milano-Cortina trovi “una soluzione per la distribuzione delle gare per compensare l’assenza di bob, skeleton e slittino a Cortina”. Peraltro c’¨¨ un altro fronte aperto, quello del trasferimento del laboratorio antidoping che deve trovare una nuova sede romana per non perdere non solo le analisi antidoping dell’Olimpiade 2026 ma la stessa sopravvivenza della struttura. E pure qui servono risorse e Malag¨° lo ha sottolineato anche ieri: “Dipende tutto dal governo italiano”.
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