La pista di bob, skeleton e slittino dell’Olimpiade di Milano-Cortina 2026 non ¨¨ ancora stata scelta, ma su quel ghiaccio si allarga giorno dopo giorno la crepa tra il Comitato olimpico internazionale e il Governo italiano, che non ha nessuna intenzione di cedere una parte delle gare olimpiche fuori dal Paese. L’ultimo botta e risposta si ¨¨ consumato ieri, dopo il nuovo “no” del Cio a un budello che non presenti “un piano di legacy (eredit¨¤, ndr) chiaro e fattibile”. La reazione del vicepremier Antonio Tajani non si ¨¨ fatta attendere.
VERSO MILANO-CORTINA 2026
Il Governo non molla dopo il no del Cio a bob e slittino sulla pista di Cesana
Nuova nota del Comitato olimpico: “Meglio St. Moritz o Igls” Tajani insiste: “Confidiamo in Malag¨°, sapr¨¤ difendere l’interesse nazionale”
Il Cio
¡ªOre 16.20 di venerd¨¬, mentre i vertici della fondazione Milano Cortina, del Cio, del Governo e della Simico (la societ¨¤ infrastrutture dei Giochi) discutono nel capoluogo lombardo dello stato di avanzamento delle opere, dalle stanze del Comitato olimpico a Losanna viene spedita una dichiarazione all’agenzia Associated Press: “Il Cio ¨¨ stato molto chiaro negli ultimi anni sul fatto che non dovrebbe essere costruita alcuna sede permanente se non c’¨¨ un piano di legacy chiaro e fattibile - si legge nella nota - “devono essere prese in considerazione solo le piste esistenti e gi¨¤ operative”. Dunque non Cesana, con il dossier di riqualificazione da 33,8 milioni presentato luned¨¬ scorso, ma la localit¨¤ svizzera di St. Moritz - favorita - o Igls in Austria. “Il Cio ha anche gi¨¤ ricordato che l’attuale numero di piste del ghiaccio sia sufficiente per il numero di atleti e di competizioni”. ? chiaro che da un punto di vista formale e sostanziale, il trasferimento di gare all’estero non ¨¨ vietato, ma ¨¨ anzi esplicitamente consentito (per dire, il dossier di Stoccolma, la candidatura battuta da Milano-Cortina nella sfida per l’assegnazione dei Giochi del 2026, prevedeva la pista a Sigulda, in Lettonia). ? una delle novit¨¤ con cui il Cio var¨° il suo cambio di linea in direzione di Olimpiadi sostenibili e non pi¨´ ostaggio del “gigantismo” che aveva scoraggiato diverse citt¨¤ a presentarsi.
La risposta
¡ªMa il Governo ¨¨ stato in qualche modo sorpreso dalle modalit¨¤ della presa di posizione. E il vicepremier e ministro degli esteri Antonio Tajani, che aveva visitato il sito di Cesana proprio in questa settimana dichiarando la propria fiducia sull’ipotesi di un progetto legato al rilancio dell’impianto di Torino 2006, dice chiaro e tondo che “si deve fare tutto il possibile per una soluzione italiana, ¨¨ ridicolo fare le gare all’estero. Confidiamo in Giovanni Malag¨°, abbiamo la massima fiducia in lui, ¨¨ un autorevole membro del Comitato olimpico e sapr¨¤ sicuramente difendere l’interesse nazionale”. In ogni caso, una decisione il Cio deve prenderla “dopo aver visto tutte le carte”, dice Tajani. Naturalmente il tema ¨¨ molto delicato, perch¨¦ i tempi sono davvero strettissimi, il primo test event dovr¨¤ essere programmato, proprio grazie al presidente del Coni, a marzo 2025. Il tentativo ¨¨ quello di tenere comunque aperta la finestra del dialogo con il Cio e proprio per questo il ministro dello sport Andrea Abodi si impegner¨¤ in un approfondimento degli scenari possibili in tempi, questo ¨¨ certo, che dovranno essere brevi, per non dire brevissimi.
Seriet¨¤
¡ªQuello del Comitato olimpico, alla fine, potrebbe essere un richiamo alla seriet¨¤, che non esclude ancora la soluzione Cesana, a patto che arrivino presto garanzie da tutti i soggetti coinvolti, Governo compreso, tanto pi¨´ in un momento in cui abbiamo pure un altro problema: la necessit¨¤ di trovare una nuova sede per il laboratorio antidoping di Roma con il rischio di spostare i controlli olimpici all’estero mettendo a rischio la stessa sopravvivenza della struttura apprezzata in tutto il mondo.
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