Adolfo Lorenzi racconta che "l'eredit¨¤ di Matilde non si pu¨° mandare alle ortiche". E propone "una raccolta fondi per migliorare la sicurezza dei ragazzi che sciano"
? di una compostezza straordinaria il dolore di Adolfo Lorenzi, pap¨¤ di Matilde, la 19enne promessa azzurra dello sci morta luned¨¬ in seguito a un incidente in allenamento in Val Senales. E il suo racconto comincia da un concetto, "quello dell¡¯eredit¨¤ di Matilde che non possiamo mandare alle ortiche".
Adolfo, cosa intende?
"Dobbiamo farla diventare un tesoro. E dunque raccoglieremo dei fondi, in piena trasparenza, perch¨¦ non vogliamo nessun fiore per il suo funerale. Faremo un progetto coinvolgendo universit¨¤, aziende per riuscire ad aumentare la sicurezza per i ragazzi che sciano. Pensiamo che quanto successo a Matilde debba diventare una ricchezza e busseremo a tutte le porte. I fiori durano una settimana, un progetto dura nel tempo".
A che cosa pensa in particolare?
"A un dispositivo, che per l¡¯appunto possa incrementare la sicurezza. Ci sar¨¤ da lavorare, lavorare sodo".
Ha gi¨¤ in mente quale pu¨° essere la cosa pi¨´ concreta da fare?
"Conosciamo i dispositivi attuali che nello sci si usano per le discipline veloci. Gli airbag, c¡¯¨¨ anche un produttore italiano che li costruisce. Noi immaginiamo di poter creare un airbag soft che possa aiutare nelle discipline come gigante e slalom, perch¨¦ quello nelle discipline veloci ¨¨ troppo invasivo. Evolverlo in una versione diversa per soddisfare esigenze diverse. Ma ¨¨ solo la prima idea, nata in un giorno".
Che idea si ¨¨ fatto dell¡¯incidente di Matilde?
"Noi pensiamo che sia stata una fatalit¨¤ che poteva succedere ad altri atleti, a chiunque. Per questo riteniamo che si debba fare qualcosa, ormai il nome di Matilde ¨¨ in tutta Italia. Noi siamo convinti di avere avuto la migliore assistenza, il miglior intervento per quello che si pu¨° fare oggi. L¡¯assistenza sulle piste, l¡¯elisoccorso, nulla da eccepire. Ma dobbiamo arrivare ad avere un dispositivo che al momento dell¡¯impatto possa salvaguardare meglio uno sciatore".
Come vuole ricordare adesso sua figlia?
"Come un gioiello. Matilde non era solo una sciatrice. Aveva la bramosia del sapere. Ha sempre studiato, letto, cercato di essere informata su tutto con una voglia appunto di sapere, invidiabile. Leggeva di tutto, si era iscritta all¡¯Universit¨¤ di psicologia dopo essersi laureata al linguistico. Francese, aveva il first in inglese. Voleva scoprire il mondo, capirlo soprattutto. Perch¨¦ sapere ¨¨ potere, e la conoscenza ci apre la mente, il modo di ragionare. Ci apre tante porte".
? RIPRODUZIONE RISERVATA