L'azienda veneta fornir¨¤ gli atleti di Coppa del Mondo con D-Air. Marco Pastore, racing director del gruppo: "Tredici anni di studi e ricerche, cos¨¬ possiamo abbattere i rischi. Ma le fatalit¨¤ come quella di Matilde Lorenzi non si possono prevedere"
Era "consigliato" fino al 2023, adesso nello sci diventa obbligatorio l'utilizzo dell'airbag per gli atleti, almeno in Coppa del Mondo (per ora...) nelle gare di discesa e super G. Il tragico incidente in cui ha perso la vita la giovane azzurra Matilde Lorenzi riporta d'attualit¨¤ la sicurezza negli sport della neve, in generale negli sport in cui la velocit¨¤ fa la differenza, in cui ¨¨ la natura stessa della disciplina. L'airbag nello sci ¨¨ stato inventato dall'azienda italiana Dainese, leader nel settore degli equipaggiamenti tecnici di sicurezza, storicamente per le moto, da qualche decennio anche per gli sport della neve. Cos¨¬ abbiamo chiesto a Marco Pastore, Dainese racing director, di spiegare il processo che ha portato (finalmente) all'utilizzo di un sistema "salvavita" anche in CdM e di illustrare il funzionamento di D-Air, l'airbag del marchio veneto che utilizzeranno le donne e gli uomini nelle discipline veloci dello sci.
Pastore, la tecnologia continua a correre verso una sicurezza sempre maggiore ma ogni volta sembra che le fatalit¨¤ corrano di pi¨´...
"Purtroppo s¨¬. Dalle idee di Lino Dainese a oggi la tecnologia ci ha permesso di fare enormi progressi in campo di sicurezza ma sappiamo che non ¨¨ mai abbastanza. Il rischio zero non esiste, lo abbiamo visto con la tragedia di Matilde Lorenzi, per¨° dobbiamo sforzarci di prevenire al meglio possibile. L'evoluzione dei materiali che utilizziamo per le moto e per lo sci ¨¨ andata di pari passo con lo sviluppo degli attrezzi. Le moto di oggi sono molto pi¨´ potenti e stabili rispetto al passato, cos¨¬ come gli sci sono molto pi¨´ stabili e aggressivi, consentono maggiore velocit¨¤. Ecco perch¨¦ chi si occupa di sicurezza, come noi, deve far correre le idee altrettanto velocemente".
Dalla moto allo sci, cosa avete "imparato" nel trasferimento di know-how?
"Abbiamo utilizzato la nostra esperienza decennale sullo sci perch¨¦ credevamo che fosse un ambito che ha molte affinit¨¤ con le due ruote ma dove ancora c'era tanto da sviluppare in termini di sicurezza. Da molti anni abbiamo ideato un sistema airbag per gli sciatori, le prime nostre applicazioni risalgono al 2011. Da quel momento c'¨¨ stato un immane lavoro di sviluppo, e un costante confronto con la Fis, la federazione internazionale, dal primo momento in cui abbiamo esposto le nostre idee".?
Da qualche anno l'airbag viene utilizzato da alcuni sciatori professionisti, ora ¨¨ scattata l'obbligatoriet¨¤. L'obbligo non ¨¨ legato alla morte di Matilde ma fa riflettere profondamente in queste ore.
"S¨¬, finora era una scelta personale degli atleti mentre da questa Coppa del Mondo diventa obbligatorio per super G e discesa. Mi lasci dire che l'incidente di Lorenzi ¨¨ avvenuto in un allenamento di gigante, e in un tratto relativamente agevole di quella pista. Matilde utilizzava per le sue gare veloci il nostro airbag D-Air, ma non nell'allenamento in gigante, lei come altri che si allenano in discipline tecniche. Gli atleti che ne fanno uso in gara di solito lo portano anche in allenamento ma per le discipline veloci, perch¨¦ rispetto alla gara gli standard in pista possono essere lievemente inferiori".
In questi anni come hanno risposto gli atleti che provavano gli airbag?
"La maggior parte era entusiasta. La maggioranza degli atleti, soprattutto uomini, diceva 'lo vogliamo perch¨¦ aiuta a essere pi¨´ sicuri'. Ma come ogni novit¨¤ ¨¨ impossibile mettere tutti d'accordo subito. Tra gli scettici, molti sono venuti in Dainese per informarsi, l'hanno provato e hanno mantenuto un certo scetticismo. Altri non l'hanno neanche provato. Ma negli anni credo tutti abbiano capito l'importanza dell'airbag, e da parte nostra ovviamente c'¨¨ stato uno sforzo immane per fugare la maggior parte dei dubbi. Fugarli alla prova dei fatti, intendo, non solo sul piano teorico".
Quali erano le principali ragioni del no?
"Intanto il comfort, legato alla prestazione: siamo riusciti a 'liberare' maggiormente gli atleti nei movimenti. In secondo luogo la presunta scarsa aerodinamicit¨¤ del D-Air. Abbiamo continuato a testare l'airbag Dainese in galleria del vento, ottenendo risultati di penetrazione dell'aria alla peggio neutri: indossare l'airbag o non influiva sull'aerodinamica o addirittura la migliorava. Poi abbiamo certificato, con prove continue, il fatto che l'airbag non potesse aprirsi 'per errore', che era un altro dei dubbi di qualche atleta. E in pi¨´, cosa fondamentale, abbiamo modificato il D-Air in modo da privilegiare la protezione degli organi vitali sulla parte anteriore del corpo. Sull'attivazione fortuita, abbiamo fatto altri test con atleti professionisti, attivando da remoto l'airbag durante i salti: non ci sono stati problemi di controllo della sciata. Rester¨¤ sempre una piccolissima possibilit¨¤ che un airbag si attivi per errore, ma ¨¨ la stessa possibilit¨¤ che si ha in gara di perdere uno sci, per fare un esempio banale".
Come fa ad attivarsi l'airbag?
"Il dispositivo ha sei sensori al suo interno, di cui tre giroscopici. Quindi per attivare il gonfiaggio c'¨¨ bisogno che tutti e sei i sensori oltrepassino un certo parametro di 'anomalia' che fa scattare il gonfiaggio del cuscinetto. Per intenderci, perch¨¦ si attivi non basta che uno si sbilanci semplicemente".
Come siete arrivati all'airbag obbligatorio?
"? stato un processo molto lungo, durato qualche anno e con continue riunioni con i vari comitati tecnici della Fis. Nel 2023 la federazione internazionale lo ha 'fortemente raccomandato' agli atleti di CdM, da maggio 2024 ¨¨ stata approvata l'obbligatoriet¨¤, confermata nel giugno e poi nel settembre 2024. Tenga presente che nel 2023, quando non era obbligatorio, il D-Air era utilizzato da circa il 50% dei velocisti di Coppa e da circa il 60% delle velociste".
Come ¨¨ fatto tecnicamente il Dainese D-Air?
"Nelle discipline tecniche molti usano il paraschiena standard, senza airbag. Nelle discipline veloci il D-Air ¨¨ costituito da un paraschiena 'wave' con placche snodate di alluminio che assorbono e disperdono le onde d'urto degli impatti; all'interno del paraschiena sono contenuti i sensori e le componenti elettroniche che servono per l'eventuale attivazione del sacco. In caso di necessit¨¤, il sistema gonfia il sacco dalle clavicole alla parte anteriore del corpo umano, passando attorno alle spalle e proteggendo la cassa toracica e gli organi vitali. Dobbiamo considerare che nello sci gli atleti sono 'nudi', protetti solo da una tuta ultraleggera, sebbene per alcuni antitaglio".
Che tempi di reazione ci sono??
"Per far scattare lo 'sparo' che attiva il gonfiaggio servono meno di 35 millisecondi, circa 3,5 centesimi; il gonfiaggio completo si ottiene in meno di 10 centesimi di secondo. Spazio di tempo estremamente breve, come si capisce".
Scusi, per¨° l'airbag non protegge la testa??
"Proteggere la testa completamente ¨¨ una cosa molto pi¨´ complessa di quello che sembra. Quello che stiamo facendo ¨¨ uno studio per dare maggiore stabilit¨¤ al collo e alla testa in caso di dinamica anomala".
Il futuro dell'airbag ¨¨ la disponibilit¨¤ per lo sciatore "quotidiano"? E in che tempi?
"Beh, potrei risponderle portando l'esempio della MotoGP. Quando producemmo i primi airbag per i piloti, molti drizzarono le antenne perch¨¦ si cap¨¬ la portata della novit¨¤ e i suoi sviluppi stradali. Infatti oggi tutti i motociclisti, non solo i piloti professionisti, possono comprare un airbag Dainese per circolare quotidianamente ed essere pi¨´ sicuri. Nello sci pensiamo possa avvenire lo stesso fenomeno. Il D-Air rappresenta a oggi l'avanguardia tecnologica per sviluppare un sistema che soddisfi il consumatore su larga scala. Naturalmente l'obbligatoriet¨¤ in Coppa del Mondo ci consentir¨¤ di accelerare ulteriormente da questo punto di vista. Solo come raccolta dati avremo un grande vantaggio, per esempio. Il percorso per Dainese ¨¨ sempre lo stesso: l'avanguardia sono gli atleti, l'obiettivo ¨¨ la sicurezza di tutte le persone".
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