Uno studio dell¡¯International Council on Clean Transportation sembrerebbe mettere in dubbio i reali vantaggi in termini di consumi ed emissioni dei veicoli Phev, Plug-in Hybrid Electric Vehicle
Le auto ibride, in particolare le plug-in hybrid, sono veramente ecosostenibili? Ovvero, questa tipologia di propulsore che combina un motore elettrico ad uno termico ¨¨ realmente meno inquinante? Sembrerebbe di no, almeno stando ai dati diffusi da un recente studio dell¡¯International Council on Clean Transportation realizzato insieme all'Isi, l'organizzazione Fraunhofer con sede a Karlsruhe che si occupa della ricerca orientata sui sistemi dell'innovazione. Attualmente, i veicoli elettrici ibridi plug-in rappresentano circa il 3,5% delle immatricolazioni di autovetture effettuate in Europa nella prima met¨¤ del 2020. Dotati di un motore a combustione e di un motore elettrico, il potenziale di riduzione delle emissioni dei veicoli ibridi plug-in sembrerebbe dipendere fortemente dalle abitudini di guida quotidiane.
La ricerca
¡ª ?Lo studio congiunto tra i due enti ha analizzato un insieme di dati derivanti dai modelli di utilizzo nel mondo reale su oltre 100.000 veicoli ibridi plug-in in Europa, in Nord America e in Cina. L'analisi statistica si basa su dati anonimi forniti dai conducenti di veicoli che volontariamente hanno caricato su portali online come Spritmonitor in Germania o MyMPG negli Stati Uniti. Non solo, i ricercatori hanno preso anche in considerazione i dati provenienti dalle auto aziendali forniti direttamente dai gestori delle flotte. Secondo lo studio i valori ufficiali relativi ai consumi e alle emissioni di CO2 omologati e dichiarati dalle case automobilistiche per i veicoli ibridi plug-in sarebbero inferiori a quelli constatati nella realt¨¤. In particolare, nel ciclo reale, i consumi e le emissioni dei veicoli Phev, ovvero Plug-in Hybrid Electric Vehicle, risultano essere dalle due alle quattro volte superiori rispetto ai valori certificati e dichiarati dai cicli Nedc e Wltp.
Le cause
¡ª ?Ma da cosa dipenderebbe questa discrepanza rilevata dai due istituti di ricerca? Per i ricercatori la ragione principale risiede nel fatto che i veicoli ibridi plug-in spesso non vengono ricaricati in maniera regolare. Statisticamente, gli utenti privati ricaricano il loro veicolo ibrido plug-in solo tre giorni su quattro, mentre gli utenti delle auto aziendali ricaricano le batterie dell'auto solo ogni due giorni. La bassa frequenza di ricarica riduce la quota di guida elettrica determinando un aumento del consumo di carburante e, di conseguenza, delle emissioni di CO2. In media, sempre secondo la ricerca, i veicoli ibridi plug-in privati percorrono solo il 37% del loro chilometraggio in modalit¨¤ elettrica che si riduce al 20% per le auto aziendali. Se cos¨¬ fosse vero, le auto ibride plug-in risulterebbero nella realt¨¤ pi¨´ inquinanti rispetto alle normali auto dotate di motore termico e ci¨° dipenderebbe soprattutto dallo stile di guida, dalle abitudini di ricarica e dalla tipologia di percorso. Ricordiamo che le ibride plug-in, a batteria esaurita, si comportano come normalissime auto termiche, ma con l¡¯handicap del peso degli accumulatori, che determina inevitabilmente un consumo maggiore quando il motore elettrico non ¨¨ attivo.
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Le conclusioni
¡ª ?Secondo gli studiosi dell¡¯International Council on Clean Transportation e del Fraunhofer Isi, la Commissione Europea dovrebbe aggiornare le procedure di test per i veicoli ibridi plug-in, i famosi "cicli", e contemplare la reale quota di guida totalmente elettrica delle auto ibride plug-in. Secondo il direttore dell'Icct Peter Mock, i governi nazionali dovrebbero fornire incentivi fiscali solo per quei modelli di veicoli ibridi plug-in che offrono un'autonomia elettrica elevata e limitano al minimo l¡¯utilizzo del motore termico. Non solo, gli incentivi e gli eventuali sgravi fiscali, andrebbero assegnati solamente ai guidatori virtuosi che percorrono molti chilometri in modalit¨¤ totalmente elettrica. Ma anche le case automobilistiche, sempre secondo i ricercatori, dovrebbero fare la loro parte aumentando nettamente l'autonomia elettrica delle auto ibride plug-in per limitare l'uso del motore termico, aumento che costituirebbe un forte incentivo verso una ricarica regolare delle batterie dell'auto. Ancora, i gestori delle flotte, dovrebbero ridurre i budget disponibili per le carte carburante indicendo i propri utilizzatori a ricaricare le auto pi¨´ sovente. Dichiarazioni destinate ad alzare un polverone, con la politica pronta a dire la sua.
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