A rigor di logica, la rivoluzione dellĄŻauto elettrica dovrebbe partire dalle citt¨¤ dove le emissioni sono pi¨´ elevate e il traffico pi¨´ congestionato. Eppure, le citycar a batteria diminuiscono anzich¨Ś aumentare. Dacia Spring va controcorrente con una strategia che rompe il concetto di auto elettrica come giocattolo costoso
Dacia Spring pu¨° essere quellĄŻelemento capace di cambiare la concezione di unĄŻauto elettrica elitaria, giocattolo complesso e costoso buono da esibire ma lontano dalle esigenze dellĄŻautomobilista medio? In soli sedici anni, da quando nel 2005 Renault ne ha completato lĄŻacquisizione, Dacia ¨¨ riuscita nella tuttĄŻaltro che scontata impresa di affermarsi come uno dei costruttori protagonisti del mercato auto europeo. Il marchio romeno oggi pu¨° contare su un numero di immatricolazioni che farebbero gola a diversi concorrenti, diventando uno di qui fenomeni identificati come Ą°disruptiveĄą, un qualcosa di nuovo che mette violentemente in discussione lo status quo. Dacia ha rotto pi¨´ di una regola del mercato automobilistico, a partire da quella che rifiutava ogni tentativo di imporre il concetto di Ą°low costĄą gi¨¤ imperante in alti settori.
DA LOW COST AD ESSENZIALE
ĄŞ ?Oggi il marchio intende superato il concetto di auto a basso costo parlando apertamente di Ą°essenzialeĄą, modelli pratici e pragmatici dotati di ci¨° che serve realmente. Un concetto lontano dal pauperismo che ha caratterizzato lĄŻideale del Ą°no logoĄą molto in voga negli Anni 90 e nei primi 2000, secondo il quale andava eliminato il valore aggiunto dato dal marchio. Ma distante anche dal Ą°low costĄą che predica una sorta di accettazione di qualunque sacrificio, perfino della scomodit¨¤, in cambio di un prezzo molto basso. Largo quindi al Ą°value for moneyĄą, nel quale ad un costo accessibile e sostenibile corrispondono prodotti e servizi soddisfacenti. Da vendere, e questa ¨¨ la seconda regola che Dacia ha infranto con successo, secondo uno schema che propone listini tarati sul prezzo finale di vendita, sui quali intervenire con piccoli aggiustamenti in fase di definizione dellĄŻacquisto. Via dunque i listini volutamente elevati per ragioni di posizionamento del prodotto (lĄŻequazione prezzo elevato che corrisponde a qualit¨¤ elevata) da ridurre con sconti e promozioni roboanti. Mosse tuttĄŻaltro che velleitarie che si traducono in risultati tangibili: nel 2019, prima della tempesta Covid, Dacia ha immatricolato 989.218 vetture nellĄŻUnione Europea. Pi¨´ di Fiat o Peugeot, tanto per dare un metro di paragone.
ESSERE CITYCAR ELETTRICA, UNA SCELTA CONTROCORRENTE
ĄŞ ?Nel 2021, con un mercato ancora in affanno, il marchio ha lanciato la Spring puntando a rompere unĄŻaltra equazione: quella che vuole lĄŻauto elettrica come un oggetto da ricchi, un prodotto complesso e costoso di difficile utilizzo. Di modelli elettrici ce ne sono diversi in commercio, con diversi gradi di sofisticazione ma quasi tutti concentrati su segmenti compatti, medi e grandi, tralasciando in parte la fascia delle auto da citt¨¤ che invero dovrebbe essere lo scenario di partenza per disegnare un percorso di elettrificazione coerente. Se guardiamo i dati delle immatricolazioni italiane del 2021, nella top ten delle elettriche sette modelli su dieci appartengono ai segmenti A e B, delle 54.376 targhe registrate tra gennaio e ottobre 2021 il 47% circa riguardano le citycar, un segmento importante che raccoglie il 18% del mercato italiano. Eppure, la tendenza registra un disimpegno delle case auto dalle elettriche di segmento A: Volkswagen e-up! non ¨¨ pi¨´ ordinabile, Skoda Citygo e Seat Mii sono uscite dai listini cos¨Ź come Citroen C-Zero e Peugeot iOn. . Una ritirata che riguarda lĄŻintero segmento, come Gazzetta Motori segnalava gi¨¤ due anni fa, in ragione dei bassi profitti, cui Dacia riesce a tenere testa grazie alla collaborazione con Dongfeng (partner cinese del gruppo Renault) che si ¨¨ occupato dello sviluppo di Spring e che ne cura la produzione.
OLTRE 7.000 ORDINI, 4.274 LE IMMATRICOLAZIONI IN ITALIA
ĄŞ ?Dacia va ancora una volta controcorrente puntando proprio l¨Ź dove lĄŻauto a zero emissioni ha maggior ragione di esistere, quellĄŻambiente urbano che fra traffico congestionato, emissioni elevate e una rete di ricarica composta principalmente da colonnine a bassa potenza e wallbox domestiche avrebbe bisogno di citycar elettriche. E Dacia Spring ¨¨ tutto questo, una piccola elettrica, nata per essere esclusivamente tale e proposta ad un prezzo fortemente concorrenziale. Nel pieno del concetto di Ą°essenzialeĄą che contraddistingue il marchio. A certificare la validit¨¤ della strategia di Dacia ci sono i dati che descrivono lĄŻandamento delle immatricolazioni di Spring, iniziate a settembre sulla base delle prenotazioni raccolte a partire da marzo: oltre 7.000 ordini complessivi con 4.274 vetture gi¨¤ immatricolate. Un dato interessante considerato che molti clienti hanno sottoscritto il contratto prima ancora che la Spring fosse visionabile in concessionaria, segno che al di l¨¤ del fattore prezzo conveniente ¨¨ la fiducia nel marchio Dacia a giocare un ruolo determinante. E determinante ¨¨ la scelta di Dacia di puntare sulle auto elettriche da citt¨¤ considerato che la percorrenza media di tali modelli si aggira sui 31 km al giorno, che in citt¨¤ le limitazioni ai veicoli termici cresceranno nei prossimi anni e che la potenza di ricarica media delle infrastrutture penalizza i modelli con batterie molto grandi.
LEGGERA, AGILE CON 305 KM DI AUTONOMIA IN CITT?
ĄŞ ?In effetti, la Dacia Spring vanta dimensioni e pesi da citycar tradizionale. Lunga 3.734 mm e larga 1.770, pesa solo 970 kg contro i 1.200 di una diretta rivale come la Smart Forfour, minor peso che permette di adottare un motore elettrico da soli 45 Cv e 125 Nm di coppia immediatamente disponibile, rimanendo brillante e agile nel traffico. E anche in questo caso la scelta di Dacia va controcorrente: meno peso significa meno potenza necessaria e dunque una batteria agli ioni di litio pi¨´ piccola, che con i suoi 27,4 kWh permette di percorrere circa 230 km secondo il protocollo Wlpt, unĄŻautonomia che nel contesto puramente urbano grazie alla frenata rigenerativa e allĄŻEco Mode cresce fino a 305 km, sufficienti a coprire le esigenze di un automobilista medio per quasi dieci giorni prima di dover ricaricare. E al momento di dover rifornire di energia ¨¨ possibile passare da 0 a 80% in meno di unĄŻora se la Spring viene collegata ad una colonnina in corrente continua a 30 kW o in meno di cinque ore utilizzando una wallbox in corrente alternata da 7,4 kW, mentre occorrono 14 ore utilizzando impegnato 2,3 kW su rete domestica. Sono due gli allestimenti previsti: Comfort e Comfort Plus, in vendita rispettivamente a 20.100 e 21.600 euro.
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