Storia e segreti del progetto incredibile per lĄŻepoca, sorto a Torino e andato in rovina. Ma 60 anni dopo, si cerca di recuperarne la memoria
Nei mitici Anni 60 - non ¨¨ nostra ma di Gianni Min¨¤, torinese doc guardacaso - la citt¨¤ della Mole non solo era la Motortown europea ma faceva gi¨¤ mobilit¨¤ sostenibile. Giusto 60 anni fa, in occasione dellĄŻEsposizione Internazionale del Lavoro e delle celebrazioni per il centenario dellĄŻUnit¨¤ dĄŻItalia, venne inaugurata una monorotaia. Fantascienza per l'epoca, visto che solo a Colonia si era fatto un esperimento in minori dimensioni: si estendeva per circa 1.800 metri su un viadotto di cemento armato sopraelevato che fungeva da sostegno, guida ed alimentazione elettrica per il treno. Il design della carrozza era in stile Sixties sia per colori (bianco e rosso) che per lĄŻaerodinamica con una forma simile alla fusoliera di un aereo di linea. Per questo motivo veniva infatti chiamato Treno ¨C Aereo dai torinesi e dai visitatori increduli. Le due stazioni erano poste una a nord allĄŻingresso di Viale Unit¨¤ dĄŻItalia, vicino al Museo dellĄŻAutomobile, e lĄŻaltra a sud, al termine di Corso Unit¨¤ dĄŻItalia poco prima del Palazzo del Lavoro. Erano formate da piattaforme sopraelevate che permettevano ai viaggiatori - con un biglietto di 100 lire - lĄŻaccesso alla monorotaia stessa. Il percorso era lineare e terminava, con una larga curva, passando sopra al laghetto artificiale di Italia '61.
TRE TRONCONI
ĄŞ ?Tecnicamente era un gioiello: una monorotaia su gomma del tipo Alweg (la cosiddetta ferrovia a sella) a funzionamento elettrico. Il convoglio (lungo 30 m, largo 3 m e alto 4,5 m) era composto da tre tronconi, uniti tra loro con giunti articolati che portavano alle due estremit¨¤ le cabine panoramiche di testa a forma arrotondata. Le casse erano sostenute da carrelli con ruote gommate di tipo automobilistico: ad asse orizzontale per la trazione e ad asse verticale per l'assetto e la guida del convoglio. La velocit¨¤ massima del convoglio era di 90 km/h, ma normalmente viaggiava a 50 km/h per permettere di ammirare il paesaggio attorno. I posti a sedere erano 80, la capienza massima 120. Grazie alla sofisticata costruzione in lega leggera, la massa ammontava a sole 38 tonnellate. I motori elettrici di trazione - da 113 kW lĄŻuno - lavoravano in corrente continua. A studiarla vennero decine di ingegneri giapponesi, sorpresi per la capacit¨¤ italiana. Per la cronaca, la prima monorotaia sospesa del Sol Levante fu la Shonan - costruita dalla Mitsubishi Heavy Industries e Safege - tra ?funa e Nishi-Kamakura che venne aperta (solo) nel marzo 1970.
IL RECUPERO
ĄŞ ?La monorotaia torinese cess¨° l'esercizio pochi mesi dopo il termine della manifestazione, utilizzata durante le primavere e le estati del biennio seguente, soprattutto a uso delle scolaresche, per venire messa in disuso nel novembre 1963. Il convoglio rimase abbandonato per anni all'interno della stazione Nord, preda di sbandati, e nellĄŻ81 fu definitivamente smantellato. Con il passare degli anni il viadotto venne tagliato a pezzi e nel '94 rimosso quasi integralmente, eccetto un breve tratto posto sopra il laghetto (14 campate su 58 totali), mentre entrambe le stazioni rimasero in piedi. Oggi la Sud ¨¨ una grande terrazza da cui ammirare il panorama della zona circostante, mentre quella a Nord ¨¨ stata ristrutturata e riconvertita in un centro di accoglienza durante le Olimpiadi. La notizia ¨¨ che (forse) si tenter¨¤ un recupero completo. LĄŻingegnere e architetto torinese Luca Saverio Valzano ha suscitato lĄŻinteresse del Comune con un progetto che avrebbe una funzione estetica, pratica e di conservazione della memoria: una passerella panoramica per collegare il parcheggio del Palazzo a Vela con il Palazzo del Lavoro, anch'esso ridotto a malinconica rovina. La Giunta comunale - peraltro in uscita, ci sono le elezioni in autunno - si ¨¨ detta favorevole e punterebbe a inserirlo nelle opere finanziate dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza. Certo, non potr¨¤ mai avere l'impatto straordinario di quella monorotaia atterrata dallo spazio, 60 anni fa.
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