In piazzale Accursio l¡¯ex Agip oggi ospita Garage Italia ma nel 1951 fu la visione del grande manager alla ricerca di una stazione di servizio avveniristica firmata dall¡¯architetto Bacciocchi
Per i milanesi che hanno guidato dalla met¨¤ degli Anni Cinquanta a fine Anni Settanta era un simbolo, oltre che una sorta di frontiera cittadina: l¡¯Agip Supercortemaggiore era l¡¯ultimo distributore di Milano nord, meta degli automobilisti che da viale Certosa imboccavano l¡¯Autostrada dei Laghi. Oggi si chiama Garage Italia ed ¨¨ sicuramente la struttura pi¨´ visibile di un quartiere in piena gentrificazione, che attende la conclusione dei lavori - si dice nel 2021 - intorno allo storico Poligono di Tiro Nazionale: ne uscir¨¤ la pi¨´ ampia sede diplomatica statunitense in Europa, sottoposta ai vincoli della Soprintendenza ai Beni Artistici e Monumentali ma ovviamente modernissima. Un recupero, su volumi minori, non dissimile da quello effettuato cinque anni fa sulla prima stazione di servizio italiana all¡¯avanguardia. Immaginata da Enrico Mattei: stava creando l¡¯Eni sulle ceneri dell¡¯Agip e intanto pensava a strutture innovative. Come il Centro direzionale di San Donato (l¡¯attuale Metanopoli) e un grande distributore di benzina in un punto strategico della periferia nord di Milano: piazzale Accursio.
Due piani
¡ª ?Nel 1951 Mattei chiama Mario Bacciocchi, architetto e urbanista piacentino, che a Milano si era fatto notare per la Torre Locatelli, quella tra piazza della Repubblica e via Vittor Pisani, restaurata nel 2019. La posizione scelta dal manager di Acqualagna ¨¨ particolare, difficile perch¨¦ alla confluenza di due viali (Certosa ed Espinasse) che formano un angolo a V. Richiede soluzioni adeguate, non a caso progetto e costruzione impegnano due anni ma il risultato finir¨¤ in tutti i magazine di architettura internazionali. La costruzione a due piani (pi¨´ quello interrato), con le pensiline molto sporgenti, sfrutta le caratteristiche del sito e ha una forma che ricorda la prua di una nave. Un design innovativo e visionario che soddisfa pienamente Mattei. Sotto la guida dell¡¯ingegner Camillo Bianchi, l¡¯edificio viene portato a termine e inaugurato nel 1953, l¡¯anno in cui nasce l¡¯Ente Nazionale Idrocarburi.
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L¡¯ascesa ed il declino
¡ª ?La stazione di servizio sembra una vera astronave che fende la monotonia dei palazzi e della periferia. Oltre alla pompa per erogare il carburante, comprende una zona per l¡¯autolavaggio, un¡¯officina di elettrauto ed un locale che funziona come sala d¡¯attesa, dove i clienti attendono che l¡¯auto sia pronta, dotata anche di un bar. Al primo piano invece ci sono uffici e spazi abitabili, di design puro. In alto, campeggia una gigantesca scritta al neon: ¡®Supercortemaggiore ¨C Automobile Club¡¯. ? la celebrazione del mito appena decollato in Italia, quello dell¡¯automobile per tutti. Una casa per migliaia di automobilisti. Ma la crisi petrolifera di fine Anni Settanta picchia duro e colpisce anche la stazione Agip: qualche stagione dopo sparisce il distributore e lo spazio viene convertito nell¡¯officina di un gommista. Al piano superiore alloggiano i gestori. Va avanti cos¨¬ - galleggiando - per qualche anno, finch¨¦ chiude definitivamente. Da allora, l¡¯edificio viene completamente abbandonato e diventa un monumento all¡¯inerzia pubblica che trascura la storia.
Stile Lapo
¡ª ?? stata una delle tante intuizioni di Lapo Elkann a fare tornare la stazione al suo splendore originale. Nel 2015, da un incontro con lo chef Carlo Cracco nasce l¡¯idea di farne un luogo misto, con una parte destinata alla ristorazione - che oggi non ¨¨ pi¨´ curata da lui - e l¡¯altra come sede di Garage Italia Customs. Il cuore del tailor-made ¨¨ rappresentato dallo showroom con un¡¯incredibile materioteca dove toccare con mano tessuti, pelli e lamiere da scegliere per personalizzare qualsiasi veicolo, dalla carrozzeria agli interni. Uno spazio enorme illuminato da un lucernario, con pavimento in cemento nero e dettagli industrial. Elkann ci ha aggiunto i suoi tocchi colorati e talvolta un po¡¯ kitsch, a partire dalla nuvola composta da un migliaio di modellini che sormontano il bancone del bar. Ma non passano inosservati anche il telaio di una Ferrari 250 Gto al centro del ristorante, i bagni in stile Riva (il famoso brand dei motoscafi) e il piccolo aeroplano da turismo, customizzato, a fianco della terrazza.
Ecosostenibile
¡ª ?Per il restauro dello stabile ¨¨ stato coinvolto lo studio del premiatissimo architetto De Lucchi . ¡°La vecchia struttura era un esempio di Streamline sconosciuto in Italia: lo stile della dinamicit¨¤, del vento che corrode e crea la forma delle cose. Purtroppo era diventata un vero rudere, riconsolidarla e metterla in sicurezza ¨¨ stato un lavoro meticoloso¡± ha spiegato De Lucchi. Se dentro ¨¨ stata completamente ripensata, la struttura esterna ¨¨ rimasta la stessa, verniciata per¨° con una speciale pittura che riduce la presenza di sostanze inquinanti nell¡¯aria mentre per il riscaldamento si sfrutta la geotermia e per l¡¯elettricit¨¤ il fotovoltaico. Sono sempre due piani con tettoie curve e sproporzionate, dai bordi arrotondati e dalle linee futuristiche. Marcate da fasci di neon che illuminano l¡¯ex-distributore di piazzale Accursio proprio come una volta. Incredibile, ma vero, ci pensarono 70 anni fa.
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