Nonostante le problematiche delle tecnologie che sfruttano l'idrogeno come carburante, le grandi case stanno investendo sullo sviluppo di motori convenzionali alimentati a idrogeno
Bosch, presso la sede di Stoccarda-Feuerbach, ha avviato la produzione in serie del suo fuel cell power module. Nikola Corporation, con sede negli Stati Uniti, sar¨¤ il "cliente pilota", con il suo camion elettrico a celle a combustibile a idrogeno di Classe 8. Entro il 2026, Bosch ha preventivato di investire circa 2,5 miliardi di euro nello sviluppo e nella produzione di tecnologie a idrogeno, un miliardo di euro in pi¨´ rispetto a quanto previsto dal piano di investimenti per il periodo 2021-2024. Entro il 2030, Bosch prevede di generare un fatturato di circa 5 miliardi di euro con le tecnologie a idrogeno.
Non solo celle a combustibile
¡ª ?Bosch sta esplorando diverse opzioni per l¡¯utilizzo dell'idrogeno. Le celle a combustibile stazionarie a ossido solido possono, ad esempio, essere utilizzate per la fornitura distribuita di energia e calore. In un progetto pilota presso l¡¯ospedale di Erkelenz, vicino a Colonia, in Germania, Bosch intende utilizzare questa tecnologia per raggiungere un¡¯efficienza complessiva del 90%. La micro centrale funzioner¨¤ inizialmente a gas naturale ma potr¨¤ essere convertita per impiegare idrogeno verde. Oltre al sistema di propulsione a celle a combustibile, Bosch sta lavorando anche al motore a idrogeno, sviluppando sistemi per l¡¯iniezione diretta, che dovrebbero debuttare entro il 2024. Attualmente questa soluzione sembra indicata per i veicoli pesanti che percorrono lunghe distanze con carichi particolarmente elevati.
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tanti problemi da risolvere
¡ª ?Bisogna ricordare che quando si parla di motori alimentati a idrogeno si entra in un mondo ricco di sfaccettature. Innanzitutto c¡¯¨¨ idrogeno e idrogeno; verde, viola, bianco, blu, turchese, grigio e nero. Ciascun colore identifica il processo attraverso il quale l¡¯idrogeno viene ricavato (dall'acqua, dalle fonti fossili, dal metano, eccetera); sono tutti costosi (chi pi¨´, chi meno), pertanto, attualmente, non ¨¨ ipotizzabile una distribuzione di massa. Altre criticit¨¤ riguardano il trasporto e lo stoccaggio (l'idrogeno viene conservato in serbatoi all'interno dei quali ci sono pressioni elevatissime), anche se ci sono dei progetti, tra cui l¡¯Ssh2s, che sembra abbiano trovato delle soluzioni a queste problematiche. Va inoltre segnalato che l¡¯idrogeno (altamente infiammabile) ¨¨ inodore, incolore e insapore, pertanto ¨¨ difficile identificare eventuali perdite degli impianti, che sono estremamente costosi da realizzare e soprattutto da manutenere (motivo per il quale sar¨¤ molto difficile creare una rete di distribuzione capillare). Infine, bisogna fare i conti con l¡¯elevata aggressivit¨¤ che l¡¯idrogeno ha verso i metalli durante la combustione, dettaglio non banale, quando bisogna trattare il tema dell'affidabilit¨¤ di un propulsore.
difficile ma non impossibile
¡ª ?Tutto ci¨° premesso, secondo gli ingegneri di Bosch tutti questi problemi sono risolvibili e vale la pena investire su un carburante "pulito" come l'idrogeno, che durante la combustione non genera CO2. In realt¨¤ non ¨¨ solo Bosch a pensare che i motori convenzionali alimentati a idrogeno potrebbero avere un futuro. Ne ¨¨ convinta Porsche, che ha intenzione di sviluppare motori convenzionali alimentati a idrogeno. Ne ¨¨ convinta Toyota, che proprio durante la recente presentazione della GR Yaris 2024 ha spiegato che investir¨¤ tempo e denaro per sviluppare dei motori convenzionali da corsa alimentati a idrogeno. Hanno sviluppato motori convenzionali alimentati a idrogeno anche Avl, il Gruppo Punch e la Fev (una engineering che ha lavorato allo sviluppo motori con molte grandi case auto, tra cui Ford e Lamborghini), che ha messo a punto un sistema di alimentazione misto gasolio e idrogeno. In sostanza, da un lato i dati spiegano che l¡¯idrogeno non avr¨¤ futuro come carburante di massa (soprattutto per i motori convenzionali), per¨° ¨¨ altrettanto vero che molti costruttori stanno investendo in questa tecnologia, che al momento, sia chiaro, non rappresenta una reale alternativa al futuro elettrico che ci attende.
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