GREEN DEAL
Emissioni: ok della Ue al taglio del 55% entro il 2030. Cosa cambia?
I Paesi dellĄŻUnione Europea taglieranno del 55% le emissioni di gas serra entro il 2030. LĄŻannuncio ¨¨ arrivato via Twitter durante il summit Ue in corso a Bruxelles da parte del presidente del Consiglio europeo Charles: Ą°L'Europa ¨¨ leader nella lotta al cambiamento climatico. Abbiamo deciso di ridurre le nostre emissioni di gas serra di almeno il 55% entro il 2030Ąą. Gli fa eco la presidente della Commissione Ursula von der Leyen: Ą°Ottimo modo per festeggiare il primo anniversario del nostro European Green Deal, in riferimento allĄŻinsieme di iniziative politiche portate avanti dalla Commissione europea con l'obiettivo generale di raggiungere la neutralit¨¤ climatica in Europa entro il 2050. Un obiettivo di lungo periodo puntualizzato dalla stessa Von Der Leyen nel tweet: Ą°L'Europa ridurr¨¤ le emissioni di almeno il 55% entro il 2030. Ci pone su un percorso chiaro verso la neutralit¨¤ climatica nel 2050Ąą. La trattativa tra i ventisette Paesi dellĄŻUnione non ¨¨ stata facile e si ¨¨ protratta tutta la notte, come spiega il Presidente del consiglio Giuseppe Conte, anchĄŻegli via Twitter: Ą°Nottata intensa di lavoro al Consiglio Europeo coronata dalla chiusura positiva sul Green Deal. Neutralit¨¤ climatica pensando alle nuove generazioniĄą. Evidentemente ci sono state molte differenze da limare, ma alla fine si ¨¨ arrivati ad una quadra. Ma cosa significa questo obiettivo e quali strumenti verranno messi in campo per centrarlo?
IL GREEN DEAL EUROPEO
ĄŞ ?LĄŻobiettivo che si pone lĄŻUnione Europea ¨¨ molto, molto ambizioso. Di fatto, il pi¨´ ambizioso a livello globale tra quelli scaturiti dagli accordi di Parigi sul clima del 2015, che interessa la vita dei milioni di persone che popolano la Ue e a cui lavoreranno per anni tutte le principali istituzioni europee. LĄŻobiettivo principale ¨¨ quello di contribuire al contenimento del riscaldamento globale entro il limite di 1,5Ąă rispetto allĄŻepoca pre-industriale, stabilito dagli Accordi di Parigi del 2015 secondo le stime del Gruppo intergovernativo sul cambiamento climatico (Ipcc) dellĄŻOnu ad evitare danni irreparabili al pianeta. Per rispettare questo limite lĄŻUnione europea si ¨¨ impegnata ad azzerare le proprie emissioni inquinanti nette entro il 2050, con due obiettivi intermedi da fissare al 2030 e al 2040. Oggi i Paesi membri hanno deciso quello del 2030, estremamente sfidante dal momento che pone oltre la met¨¤ dei risultati attesi tra meno di dieci anni. Il Green Deal traccia la strada per centrare gli obiettivi, partendo dalla produzione di energia elettrica che ¨¨ responsabile del 75% dellĄŻemissione dei gas serra allĄŻinterno dellĄŻUnione Europea, il pi¨´ noto dei quali ¨¨ lĄŻanidride carbonica (Co2). Sar¨¤ necessario puntare forte sullĄŻenergie rinnovabili, soprattutto in quei Paesi ¨C come quelli dellĄŻEst Europa ¨C che dipendono da fonti fossili. LĄŻaltro fronte ¨¨ costituito da tutte quelle attivit¨¤ umane che oggi consumano una grande quantit¨¤ di energia o che producono unĄŻelevata quantit¨¤ di emissioni inquinanti e climalteranti. In questa categoria ricadono la costruzione e la conduzione delle abitazioni domestiche, i trasporti, la gestione dei rifiuti, lĄŻagricoltura e lĄŻallevamento. Gli strumenti identificati dal piano europeo puntano a rendere meno inquinanti i processi produttivi, potenziare i trasporti pubblici e su rotaia, promuovere la biodiversit¨¤, rendere ancora pi¨´ diffusa lĄŻeconomia circolare e destinare una quota stabilita dei fondi europei per iniziative sostenibili.
INVESTIMENTI PER MILIARDI
ĄŞ ?Per ogni obiettivo del Green Deal, la Commissione Europea dovr¨¤ specificare il piano strategico e le azioni concrete, sotto forma di direttive e regolamenti, leggi europee vincolanti per gli stati nazionali che finiranno nella cosiddetta Legge sul clima. Nel caso degli autoveicoli, ad esempio, si traduce in norme pi¨´ severe in tema di emissioni che spingeranno verso lĄŻelettrificazione e verso tecnologia meno impattanti per lĄŻambiente. La Commissione vorrebbe 30 milioni di auto elettriche in circolazione nel 2030 (come anticipato da Gazzetta Motori), obiettivo giudicato Ą°irrealisticoĄą dallĄŻAcea, lĄŻassociazione dei costruttori auto europei. Pi¨´ in generale sono moltissimi gli ambiti nei quali sar¨¤ necessario agire per centrale gli obiettivi di medio e di lungo periodo, per arrivare nel 2050 alla neutralit¨¤ carbonica. Un piano costoso oltre che ambizioso, che ha spinto le autorit¨¤ Ue a creare il Fondo per una transizione giusta, necessario a finanziare le iniziative sostenibili nelle regioni europee pi¨´ arretrate e vulnerabili. Tra il 2021 e il 2027 il Fondo mobiliter¨¤ circa 100 miliardi di euro, destinati - nelle intenzioni della Commissione ¨C a diventare 143 entro il 2030. I soldi verranno da fondi strutturali europei gi¨¤ esistenti ¨C con qualche taglio piuttosto controverso, come vedremo dopo ¨C da programmi di cofinanziamento degli stati, da prestiti a interessi di favore della Banca Europea degli Investimenti, e da una parte del fondo InvestEU. Baster¨¤ a ridurre lĄŻimpatto dei cambiamenti climatici? Da sola, lĄŻEuropa non pu¨° ribaltare la situazione a livello globale, molti dipender¨¤ dalle azioni di Cina e Stati Uniti: se adotteranno le misure previste dagli Accordi di Parigi lĄŻobiettivo pu¨° essere ragionevolmente a portata di mano.
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