A partire dal 2026 entrer¨¤ in vigore la normativa Euro 7. Previsto un taglio alle emissioni di ossido di azoto, le auto dovranno rispettare la normativa anche a distanza di anni dalla prima immatricolazione
La normativa Euro 7 inizia a delineare i propri contorni, quelli che regoleranno l¡¯impatto ambientale delle auto nuove che verranno immatricolare nell¡¯Unione Europea a partire dal 2026, quando la nuova regolamentazione superer¨¤ e sostituir¨¤ l¡¯ultima ad essere entrata in vigore, la Euro 6d-Final. La futura direttiva antinquinamento ¨¨ ancora in fase di definizione, un lungo percorso che vede impegnata la Commissione Europea in una formulazione che dovr¨¤ tenere conto anche dei pareri espressi dall¡¯Acea, l¡¯associazione di categoria che raggruppa 16 marchi automobilistici attivi in Europa. Un percorso irto di ostacoli e non esente da polemiche, come quelle scatenate lo scorso novembre dopo che i costruttori automobilistici hanno affermato che ¨C se dovessero essere definitivi i limiti emersi dalle discussioni in atto ¨C l¡¯Euro 7 imporrebbe lo stop definitivo alla produzione di veicoli termici e di quelli ibridi con tecnologia mild o full. Di fatto, resterebbero a listino solo auto elettriche o ibride plug-in, con prezzi decisamente alti, soggetti ad una rete di ricarica ancora scarna.
NUOVE REGOLE E NUOVI TEST
¡ª ?La normativa Euro 7 porter¨¤ con s¨¦ una serie di novit¨¤, prima tra tutte una omogeneit¨¤ normativa che metter¨¤ fine alle differenziazioni tra veicoli leggeri (auto e furgoni) e veicoli pesanti (camion e bus). Via anche le diverse interpretazioni dei singoli paesi membri della Ue, con un protocollo unitario che superer¨¤ quelle differenze che spesso emergono in fase di omologazione e che genera il fenomeno ¨C diffuso anche in Italia ¨C del recarsi all¡¯estero (ad esempio in Germania) per omologare elaborazioni dei veicoli che automaticamente vengono accettati anche nel paese d¡¯origine. Infine, cambieranno anche le rilevazioni delle emissioni dei veicoli: se oggi questo avviene solo al momento del lancio sul mercato, con l¡¯Euro 7 il controllo sar¨¤ costante per tutta la vita del veicolo, attraverso il sistema diagnostico di bordo e con attenzione anche ai gas serra (CO2 e altri presenti in quantit¨¤ minore nell¡¯atmosfera).
MISURE PI? STRINGENTI
¡ª ?Se non c¡¯¨¨ ancora certezza circa il reale perimetro che verr¨¤ imposto nel 2026 alle emissioni degli autoveicoli, le ipotesi circolate hanno messo in allarme le case auto, impegnate in una lunga e costosa transizione dal termico all¡¯elettrico. Lo studio commissionato dall¡¯Unione Europea e redatto dall¡¯Advisory Group on Vehicle Emission Standards ¨¨ considerata la bozza sulla quale verranno impostate le prossime normative antinquinamento. I limiti proposti sono estremamente stringenti: l¡¯ipotesi circa le emissioni di ossidi di azoto (Nox) ¨¨ di 30 mg/km, ma non si esclude neppure un pi¨´ rigido valore di 10 mg. Per fare un paragone, le attuali norme Euro 6d fissano i limiti a 80 mg/km per le diesel e 60 mg/km per le auto a benzina. Valori tanto bassi dovranno essere rispettati ad intervalli di temperature esterne piuttosto ampi ¨C si ipotizza -10¡ã/+40¡ã - e fino a quote di almeno 1.000 metri sul livello del mare, ma forse addirittura 2.000. Diverse condizioni di test che richiederanno strumenti di rilevazione Pems (Portable emissioni measurement system) pi¨´ complessi ed accurati.
PI? FILTRI E CILINDRATE PI? ALTE
¡ª ?Risultati che potranno essere raggiunti con l¡¯adozione di sistemi di filtraggio dei gas di scarico pi¨´ performanti, che dovranno essere collocati sempre pi¨´ vicino al motore per sfruttare le elevate temperature necessarie ad abbattere gli inquinanti. Proprio le temperature giocheranno un ruolo fondamentale, perch¨¦ dovranno essere raggiunte nel pi¨´ breve tempo possibile riducendo al minimo il periodo di funzionamento del motore termico con livelli di emissioni non ideali. L¡¯azione di filtri, catalizzatori, turbine elettriche e sistemi di riscaldamento dei componenti comporta una maggiore contropressione nel sistema di scarico, con la conseguente perdita di efficienza del motore e l¡¯inevitabile aumento di consumi ed emissioni di CO2. Per compensarla, i costruttori auto sembrano intenzionati a percorrere la strada dell¡¯aumento di cubatura e del numero dei cilindri, il che significa l¡¯archiviazione del concetto di ¡°downsizing¡± in favore di propulsori pi¨´ grandi e con sei se non otto cilindri per recuperare il gap di potenza. Molte, moltissime implicazioni tecniche che influiranno sul costo delle nuove auto, una pagina appena abbozzata ancora tutta da scrivere.
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