Honda Cbr 600 RR 2024: il test in pista, pregi e difetti, tecnica

Rigenerata sotto tutti i punti di vista, la supersportiva media del colosso nipponico è indubbiamente tra le moto più attese dell'anno. Abbiamo provata a Portimao in anteprima la nuova Cbr 600 RR per scoprire se la sua indole sportiva è rimasta la stessa di un tempo ma migliorata quasi in tutto. Da guidare resta una della Honda più belle mai costruite

Il piacere di guidare una sportiva ha un sapore particolare che riconosci quando inizi a spingere forte e lì poche moto nella storia sanno cullarti accoglierti assecondarti e regalarti feeling come questa Cbr 600. Dopo qualche anno di assenza la Cbr 600RR è finalmente tornata nei listini Honda generando non pochi entusiasmi tra gli appassionati della velocità su due ruote. La nuova incarnazione 2024 della supersport nipponica riprende diversi tratti distintivi delle sue antenate, incluso lo scarico sotto la coda che la caratterizzava già dal primo modello datato 2003, ma presenta qualità tutte nuove che le conferiscono una sua personalità ben precisa, a cominciare da un propulsore aggiornato agli standard Euro5+ e da un’elettronica ben più sviluppata. Anche se omologata per la strada, la Cbr 600RR eredita inevitabilmente una storica e pronunciata propensione per la pista. E per verificare se il nuovo modello è all’altezza di cotanto nome, dominatore del Mondiale Supersport nel primo decennio del secolo nonché fornitore del motore unico nelle prime 9 stagioni della classe Moto2, siamo volati fino a Portimao.

Il ritorno

Prima di svelare le reazioni della nuova Cbr 600RR tra i cordoli, vale però la pena ricordare le sue doti principali, già analizzate nel dettaglio in occasione della sua presentazione a Eicma 2023, insieme al contesto in cui ha preso forma questo gradito ritorno. Pur essendo uscita di scena in Europa a fine 2016, pre-pensionata dall’entrata in vigore dell’Euro4, la media sportiva dell’Ala Dorata era rimasta comunque disponibile in altri mercati prima di ricevere un sostanzioso upgrade principalmente in termini di aerodinamica ed elettronica nel 2021, anno da cui restò in listino solo in Giappone e in Australia.

Ancora oggi sono in molti a ritenere la Cbr 600 RR una delle moto sportive più belle equilibrate e piacevoli da guidare dell’intera storia delle stradali race replica. Una moto quasi senza difetti che con la versione in vendita dal 2007 al 2015 raggiunse un tale bilanciamento tra prestazioni e guidabilità, in rapporto alla cilindrata, da essere indicata come una delle Honda migliori della storia. Non più venduta per motivi omologatovi dal 2016, ma che torna nei concessionari dal 2024 , questo grazie al coraggio e alla grande fiducia nel prodotto da parte di Honda. Icona tra le sportive La prima 600 RR del 2004 seppe stregare migliaia di motociclisti col suo scarico alto che spuntava sotto il codino, linee filanti e spigolose motore appuntito e peso ridotto. La moto fu poi migliorata in ogni aspetto nel 2007 facendo segnare tempi impressionanti su ogni tipo di circuito e capace di competere anche con le potenti 1.000. Il segreto era una velocità di percorrenza e di inserimento di curva simile a quella delle moto da corsa, regalando feeling e grandi emozioni al pilota insieme a tempi sul giro veloci e stabili anche dopo numerose tornate di pista e senza degradare le gomme.?

Un tuffo nella tecnologia Da qui parte la versione 2024 che ne evolve il telaio, introduce una nuova forcella Showa con steli grandi (big piston) e più avancorsa (100 mm). Nuovo il sistema di iniezione e scarico omologato Euro5+. Desing fedele al passato, con scarico sotto sella, ma fari led, alette aerodinamiche, pinze freno radiali e una evolutissima piattaforma inerziale IMU a 6 assi. La Cbr 600RR appena sbarcata nel Vecchio Continente è in pratica un’evoluzione di quel modello, progressivamente affinato fino a rientrare nei requisiti richiesti per essere di nuovo commercializzato dalle nostre parti. Il suo motore, inoltre, è strettissimo parente del 4 cilindri in linea uscito di scena con l’Euro 4, benché invasivamente addomesticato agli attuali standard: alesaggio (67 mm) e corsa (42,5 mm) sono infatti le stesse, così come il rapporto di compressione di 12,2:1, ma sono cambiati, tra le altre cose, la fasatura, i corpi farfallati (il cui diametro è cresciuto da 40 a 44 mm), le camere di scoppio, i flussi di aspirazione, il catalizzatore e buona parte dei materiali impiegati.

Motore ed elettronica

Nonostante tutto, il propulsore da 599 cc a 16 valvole della nuova Cbr 600RR, con quickshifter regolabile su 3 livelli di serie e frizione assistita antisaltellamento, arriva comunque a produrre 121 Cv di potenza a 14.250 giri/min e una coppia massima di 63 Nm a 11.500 giri/min. Si governa tramite tre riding mode predefiniti (Fast Riding, Fun Riding e Comfortable Riding) e 2 completamente personalizzabili e dispone dello stesso acceleratore elettronico Throttle By Wire della ‘sorellona’ Cbr 1000RR-R Fireblade, derivato da quello della Rc213 V-S.

Anche la rapportatura è nuova con una corona ora con 42 denti, una trazione consistente con tutte le marce di cui la sesta ottimizzata. Tra le regolazioni disponibili ci sono quella dell’erogazione di potenza su 5 livelli, quella del freno motore su 3 livelli e quella del controllo dell’impennata, supervisionata dall’immancabile piattaforma inerziale Imu a 6 assi della Bosch che gestisce anche il controllo di trazione su 9 livelli e il cornering Abs. Interessante notare come l’impianto di scarico 4-2-1 abbia collettori piuttosto grandi per favorire l’evacuazione dei gas ai regimi più elevati. A proposito, Honda ha anche formalizzati i valori di consumi ed emissioni, rispettivamente di 5,5 l/100 km sul ciclo medio Wmtc e 128 g/km di Co2.

Com'è fatta: ciclistica

Non sorprendentemente, il telaio della Cbr 600RR 2024 è un doppia trave in lega d’alluminio composito a cui si connette forcellone in alluminio a bracci differenziati più leggero di 150 g rispetto al precedente. Il reparto sospensioni griffato da Showa si compone di una forcella rovesciata da 41 mm davanti e di un ammortizzatore con leveraggio Unit Pro?Link dietro, entrambi completamente regolabili, mentre i freni vantano pinze radiali a quattro pistoncini con dischi flottanti da 310 mm sull’anteriore e un disco da 220 mm con pinza a pistoncino singolo sul posteriore.

Non manca l’ammortizzatore di sterzo a controllo elettronico Hesd, progettato esclusivamente per questo modello e montato sul cannotto di sterzo. I?cerchi in lega leggera sono ovviamente da 17” e come primo equipaggiamento montano le Roadsports2 di Dunlop. La Cbr600rr ha un interasse di 1.370 mm (5 mm in meno del vecchio modello), un'avancorsa di 100 mm (2mm in più), una sella alta 820 mm da terra e pesa 193 kg con il pieno al suo serbatoio da 18 litri.

Come va: pista bagnata

A Portimao, trovandosi finalmente al cospetto della nuova Cbr 600RR, si rimane subito colpiti dal suo impatto estetico, decisamente ben riuscito e che specialmente nella sezione centrale ricorda la già menzionata Rc213 V-S, sfolgorante trasposizione stradale del prototipo Honda della MotoGp lanciata nel 2015. I gruppi ottici sono ora full-Led e quello anteriore è particolarmente accigliato e sottile, quasi a lasciar intendere la sua malvagità. Ai suoi lati spuntano inoltre appuntite alette aerodinamiche, inedite per il modello e testimoni dell’ottima fattura generale del modello. Purtroppo il bizzoso meteo portoghese non ci ha mai consentito di spremerla a dovere, ma nei turni sulla pista bagnata siamo comunque riusciti a farci almeno un’idea generale delle sue capacità.

Come va: facile e cattiva

In pista la moto si fa subito apprezzare per l’immediato feeling con il pilota, anche sul bagnato, accompagnandolo con un senso di leggerezza che sembra superiore a quello della precedente versione nonostante i soli 3 kg di differenza a favore del modello attuale (e questo nonostante il più gravoso fardello dell’elettronica e di uno scarico sensibilmente appesantito). Come il vecchio modello, la Cbr 600RR si comporta e si guida come una moto da corsa, ma è migliorata ulteriormente in termini di velocità di punta e di stabilità sull’avantreno. La sua maneggevolezza è certamente supportata dalle ridotte geometrie del leggero telaio, che la rendono più compatta, ma l’evoluzione più evidente è dovuta all’introduzione di un’elettronica modernissima, incentrata sulla piattaforma Imu a 6 assi e capace di vegliare su tutte le interferenze indesiderate.

L'anteriore regala grande confidenza in frenata e il posteriore resta sempre composto, incitando la ricerca di notevoli angoli di piega e l'accelerazione in uscita a moto ancora inclinata. L’erogazione diventa seriamente da moto racing?dai 7.000 giri/min in su, quando esce tutta la sua grinta e il suo sound si fa davvero rabbioso, mentre sotto quella soglia sa mantenere un contegno più consono all'utilizzo stradale. Inoltre la risposta dell’acceleratore è sempre impeccabile e lo sforzo per azionare la leva della frizione è minimo (inferiore del 30% rispetto alla “vecchia” Cbr 600RR secondo Honda).?

? stato un vero peccato non poterla mettere alla frusta in condizioni di asciutto, ma è comunque certo che una moto così facile, efficace e divertente da guidare troverà rapidamente molti proseliti.?In sella si apprezza la grande leggerezza (solo 193 kg con il pieno! che vuol dire circa 178 kg a secco) la reattività la maneggevolezza in ogni suo movimento, ma anche il feeling che regala l’anteriore in frenata unito al controllo del posteriore perfino ai grandi angoli di piega o quando si scarica grande potenza in uscita di curva a moto ancora inclinata. Una moto che ricorda quanto sono strategiche le sportive di media cilindrata più facili e “umane” rispetto alle 1.000 con impegno minore per gomme e pilota. Da lodare anche il prezzo di 11.990 euro, difficile trovare di meglio nel rapporto costo, prestazioni e qualità.

Prezzo e conclusioni

La Honda Cbr 600RR arriva in Europa con il velato proposito di rivitalizzare un segmento, quelle delle medie sportive, obiettivamente agonizzante. Con l’eccezione della Kawasaki Ninja Zx-6r, non è facile individuare per lei delle avversarie dirette sul mercato, cioè con la stessa attitudine sportiva, di cilindrata simile e con gli stessi numeri. Tra questi, figura anche il prezzo: Honda la propone a 11.990 euro, prezzo decisamente interessante alla luce di quel che offre sul versante prestazionale. Le più complesse e impegnative supersportive da 1.000 cc, che ne condividono la natura pistaiola, costano generalmente il doppio pur offrendo praticamente il doppio anche in termini di cavalleria, ma non è detto che questa proporzione si rispecchi anche nel tasso di divertimento. La Honda Cbr 600RR, con le sue linee e il suo spirito da sportiva classica, è comunque una moto che mancava sul mercato. Vogliosa di pista e godibile anche in strada, ne sentiremo parlare a lungo.

Piace:

• guidabilità: la moto è leggerissima (solo 193 kg con il pieno), comunicativa e tremendamente veloce in curva. Anteriore dal feeling esagerato e maneggevole, non troppo carico come alcune 1.000, da confidenza e permette di osare in qualsiasi condizione;
• design: spuntano le alette aerodinamiche e i fari a Led, ma è rimasto il caratteristico scarico alto sotto la coda e quella forma affascinate legata alla sua storia;?
• rapporto qualità/prezzo: difficile trovare di meglio oggi per 11.990 euro. Una moto da pista vera, che sa segnare tempi incredibili senza richiedere al pilota uno sforzo esagerato.?

Non piace:

• poca spinta ai bassi regimi, pur trattandosi di una 600 cc in grado di spingersi oltre i 15.000 giri/min;
• grafiche troppo simili a quelle della Fireblade: un po' più di originalità nelle colorazioni non avrebbe guastato e le avrebbe conferito più personalità.