LA PROVA
Honda CB 650R: la video prova della nuda 4 cilindri
Si pu¨° unire il fascino del vintage alla tecnologia delle moto moderne? Dev¡¯essere questa la domanda che si sono fatti in Honda quando hanno lanciato Neo Sports Caf¨¨, la gamma neo-retr¨° della casa dell¡¯Ala Dorata inaugurata a fine 2017 con la potente CB 1000 R. La risposta evidentemente ¨¨ s¨¬, perch¨¦ il brand di Tokyo ha poi proseguito su questa strada presentando anche le piccole CB 300 R e CB 125 R, che come la sorellona da un litro di cilindrata fondono i richiami estetici al passato con i contenuti tecnici delle due ruote di ultima generazione. A Eicma 2018 Honda ha chiuso il cerchio, svelando anche un modello di cubatura intermedia che si ispira ai medesimi concetti: la CB 650 R, naked a quattro cilindri che porta in dote il Dna delle gloriose Honda plurifrazionate e completa la gamma delle vintage hi-tech del colosso giapponese. Abbiamo voluto provarla per capire quanto e cosa offre questa nuda dal design suggestivo, che a un prezzo competitivo di 7.990 euro promette non solo un accattivante look heritage ma anche una ricca dotazione di serie che ne fa l¡¯anello mancante tra le ¡°medie¡± e le ¡°maxi¡±.
COM¡¯? FATTA
¡ª ?La CB 650 R nasce per sostituire la CB 650 F, rispetto alla quale rappresenta un netto salto in avanti in termini di qualit¨¤ e posizionamento sul mercato. Se la progenitrice puntava su una linea spiccatamente ispirata al mondo delle street fighter, questa nuova ¡°seiemmezzo¡± strizza invece l¡¯occhiolino alle mitiche ¡°Four¡±, moto leggendarie che hanno contribuito a consolidare il mito di Honda e che a tutti gli effetti costituiscono il primo paradigma della moto giapponese a quattro cilindri. Connubio perfetto tra passato e futuro, la CB 650 R ¨¨ stata disegnata in Italia, nel centro stile europeo: i ragazzi dell¡¯R&D di Roma hanno attinto a piene mani alla tradizione del marchio, a partire dal faro tondo anteriore ispirato alle moto degli anni ¡¯70 ¨C ma ovviamente declinato in salsa full-LED ¨C e all¡¯evocativo giro dei collettori di scarico, citazione diretta ai ¡°serpenti¡± della CB 400 Four del ¡®75. Rispetto alla moto che sostituisce in listino questa Honda fa sfoggio di un abito pi¨´ elegante e curato, classicheggiante ma al contempo muscoloso: la cura nei dettagli e la qualit¨¤ percepita sono sensibilmente maggiori, anche grazie ai piacevoli contrasti cromatici (molto belli il blocco cilindri e le ruote con finitura color bronzo) e alle gradevoli verniciature delle plastiche.
Se nell¡¯estetica ¨¨ evidente l¡¯influenza della pi¨´ grossa versione da 1000 cmc con volumi molti centralizzati nella sezione centrale, da un punto di vista tecnico l¡¯eredit¨¤ ¨¨ quella della CB 650 F: il propulsore ¨¨ lo stesso quattro cilindri da 649 cmc con raffreddamento a liquido e distribuzione bialbero a 16 valvole, rivisto per¨° nei sistemi di aspirazione e scarico, nella fasatura e nel rapporto di compressione in modo da offrire un surplus di coppia e potenza spalmato su tutto l¡¯arco di utilizzo. I cavalli sono ora 95 (a 12.000 giri/minuto) per un 5 per cento di potenza in pi¨´, mentre i 64 newtonmetri di coppia massima vengono erogati a 8.500 giri. A questo proposito vale la pena sottolineare che Honda mette a disposizione dei neopatentati anche una versione depotenziata da 35 kW, guidabile con la A2 e facilmente convertibile in full-power presso i concessionari della Casa allo scadere delle limitazioni.
A livello ciclistico il telaio a diamante in acciaio guadagna in rigidit¨¤ e sportivit¨¤, con quote che rendono la moto pi¨´ carica sull¡¯avantreno. Davanti le sospensioni sono Showa SFF (Separate Fork Function) con i due steli rovesciati da 41 mm deputati l¡¯uno alla compressione e l¡¯altro all¡¯estensione, mentre al retrotreno il mono-ammortizzatore ¨¨ regolabile in 10 posizioni. Il mordente in frenata ¨¨ assicurato invece da un doppio disco flottante da 310 mm (dietro ¨¨ singolo da 240) con pinze radiali a quattro pistoncini, ovviamente con Abs a due canali: c¡¯¨¨ anche il sistema di lampeggiamento in caso di frenata d¡¯emergenza, una ¡°feature¡± comune sulle quattro ruote ma molto meno diffusa da questa parte della¡ barricata.
Parlando di strumentazione si segnala il nuovo display Lcd a retroilluminazione negativa che integra spia di cambiata, indicatore di marcia inserita e tutte le altre informazioni irrinunciabili, mentre tra le novit¨¤ tecniche spiccano anche la nuova frizione antisaltellamento servoassistita ¨C abbinata al cambio a sei rapporti - e il controllo di trazione Hstc (Honda Selectable Torque Control) disattivabile. Il quickshifter ¨¨ invece tra gli optional, assieme a una lunga lista di accessori comprensiva di parabrezza, manopole riscaldabili, presa 12V, borsa serbatoio, copri-codino posteriore e molto altro. La CB 650 R pesa 202 kg con il pieno di benzina ed ¨¨ disponibile in quattro livree diverse: Candy Chromosphere Red, Matt Crypton Silver Metallic, Graphite Black e Matt Jeans Blue Metallic.
COME VA
¡ª ?Siamo di fronte a una specie di mosca bianca, l¡¯unica quattro cilindri in un segmento ormai praticamente dominato dai bicilindrici: ¨¨ scontato che la curiosit¨¤ di provarla sia tanta. La CB 650 R non ¨¨ originale solo nel layout tecnico e nel design, ma anche nell¡¯impostazione: piuttosto carica sull¡¯anteriore, la posizione di guida ¨¨ sportiva ma senza esagerare e offre una buona abitabilit¨¤ ai piloti di tutte le taglie, anche grazie alla sella ben imbottita e al perfetto raccordo con fianchetti e serbatoio. Il largo manubrio biconico infonde sicurezza e aiuta molto nelle manovre a basse velocit¨¤: con un anteriore cos¨¬ compatto sembra davvero di avere la ruota anteriore in mano, il che non pu¨° che aumentare il feeling del conducente. Il passeggero, invece, se la passa meno bene: sacrificato sull¡¯altare del look, un eventuale ospite deve accontentarsi di un piccolo strapuntino ¡°di fortuna¡± ricavato sull¡¯affusolato codino posteriore. Un'altra piccola criticit¨¤ che abbiamo rilevato ¨¨ quella che riguarda la strumentazione Lcd, bella esteticamente ma non particolarmente visibile sotto la luce del sole.
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Una volta in marcia i riflettori sono per¨° tutti su di lui, il quattro-in-linea da 649 cmc. Gi¨¤ a bassi giri la spinta ¨¨ pi¨´ che buona ed ¨¨ resa ancora pi¨´ piacevole da quella proverbiale pulizia d¡¯erogazione che fa apprezzare a molti questo frazionamento: fluido e molto elastico, il propulsore della CB 650 R spinge molto bene fino ai 6500 giri, per poi andare incontro a una leggera flessione che dura pi¨´ o meno 1500 giri: in questa zona del contagiri si avvertono, soprattutto sulla sella e sul manubrio, anche delle fastidiose vibrazioni che costituiscono il principale difetto di questa seiemmezzo. Poi, dagli 8000 in su, il quattro cilindri dell¡¯Ala Dorata riprende energia, spingendo con forza fino ai 10.000 giri. Se gradite tirargli il collo e vi volete godere l¡¯entusiasmante urlo di questo ¡°frullino¡± potete spingervi fino a quota 12.000, ma a livello di utilit¨¤ pratica conviene anticipare le cambiate godendosi la precisione assoluta di un comando praticamente perfetto e l¡¯ottima rapportatura. Il quickshifter opzionale pi¨´ che come un accessorio performance-oriented va visto come un moltiplicatore del piacere di guida, e questo gli riesce molto bene: non velocissimo, ¨¨ settato per un utilizzo essenzialmente stradale. Parlando di elettronica non ci sono ride-by-wire e multimappa: ¨¨ un motore vigoroso che piacer¨¤ tanto agli ¡°aficionados¡± dei plurifrazionati old-school, che non vogliono rinunciare al piacere di guidare una quattro cilindri e all¡¯eccezionale progressione che da sempre contraddistingue i propulsori giapponesi con questa configurazione. Ottimi, infine, sono anche i consumi, con 20.4 km/l dichiarati nel ciclo combinato.
Sul fronte dell¡¯handling, la CB 650 R mette sul piatto un¡¯agilit¨¤ e un equilibrio generale da riferimento: il settaggio delle sospensioni, pur non estremo, ¨¨ orientato alla sportivit¨¤, con una piacevole rigidezza che non penalizza affatto il comfort di guida. Le asperit¨¤ del fondo stradale quasi non si avvertono ma se si inizia a spingere tra le curve il feeling non viene certo a mancare in un¡¯ottima commistione di stabilit¨¤ e maneggevolezza: nel misto stretto ci si diverte parecchio se non si cercano prestazioni da hypersport, grazie anche a un avantreno molto solido e comunicativo che consente di trovare subito il punto di corda e inserire la moto in curva senza esitazioni.
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Promuoviamo a pieni voti anche il comparto freni, che ha il suo asso nella manica in una grande modulabilit¨¤ e in un mordente pienamente soddisfacente per una naked di questa categoria, aiutato anche da un Abs precisissimo negli interventi e mai troppo invasivo. Caratteristiche, queste, che rendono la CB 650 R assolutamente indicata anche per l¡¯uso cittadino: nonostante un peso non ¡°piuma¡± sulla bilancia, la media di casa Honda guizza rapidamente nel traffico, quasi la massa si dimezzasse quando si inserisce la prima marcia. Intuitiva come gran parte delle due ruote del brand di Tokyo, bastano pochi chilometri e vi sembrer¨¤ di averla sempre guidata.
IN SINTESI
¡ª ?Modaiola e caratterizzata da un design decisamente ¡°cool¡±, la CB 650 R si rivolge a coloro che cercano qualcosa di pi¨´ di una ¡°semplice¡± media. Rispetto alle sue rivali naturali ¨C e anche alle sue progenitrici ¨C ¨¨ pi¨´ potente e raffinata, e per questo si posiziona quasi a met¨¤ strada tra questo segmento intermedio e le nude di cilindrata superiore. Il propulsore quadricilidrico ¨¨ la ciliegina sulla torta di un pacchetto unico nella sua categoria, piegata ormai al trend dominante del twin parallelo: se le vecchie naked Honda di media cilindrata vi sembrano moto di sostanza ma forse poco emozionanti questo ¨¨ proprio il passo avanti che stavate aspettando.
PREGI E DIFETTI
¡ª ?Piace: Motore: c¡¯¨¨ poco da fare, un quattro cilindri ¨¨ sempre un quattro cilindri. L¡¯assetto ¨¨ ottimo e si adatta bene sia alla guida in citt¨¤ che alle ¡°sgroppate¡± sui passi di montagna. Value-for-money da lode: il rapporto qualit¨¤ prezzo ¨¨ veramente imbattibile.
Non piace: Avvicinandosi alla zona alta del contagiri si avvertono vibrazioni fastidiose. La strumentazione non brilla ¨C ¨¨ proprio il caso di dirlo ¨C per visibilit¨¤, soprattutto quando c¡¯¨¨ tanta luce.
LA SCHEDA TECNICA
¡ª ?Motore e cambio
Tipo: quattro cilindri in linea
Raffreddamento: a liquido
Distribuzione: DOHC, 16 valvole
Alesaggio x Corsa: 67 x 46 mm
Alimentazione: Iniezione elettronica
Rapporto di compressione: 11,6:1
Emissioni CO2: 112 g/km
Consumi: 20,4 km/l (ciclo medio WMTC)
Potenza massima: 95 CV (70 kW) a 12.000 giri/min
Coppia massima: 64 Nm a 8.500 giri/min
Frizione: Multidisco in bagno d'olio, assistita, antisaltellamento
Trasmissione finale: A catena
Cambio: Manuale a 6 rapporti
Ciclistica e freni
Telaio: In acciaio con struttura a diamante
Inclinazione cannotto di sterzo: 25,5¡ã
Sistema ABS: A due canali
Freno anteriore: Dischi flottanti da 310 mm con pinze a 4 pistoncini ad attacco radiale
Freno posteriore: Disco da 240 mm con pinza a singolo pistoncino
Sospensione anteriore: Forcella rovesciata, steli di 41 mm, Showa SFF regolabile
Sospensione posteriore: Forcellone in alluminio, ammortizzatore regolabile
Ruota anteriore: 120/70 ZR17
Ruota posteriore: 180/55 ZR17
Dimensioni e pesi
Altezza da terra: 150 mm
Altezza della sella: 810 mm
Interasse: 1.450 mm
Capacit¨¤ serbatoio carburante: 15,4 litri
Peso con il pieno: 202 kg
Prezzo: da 7.990 euro
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