Prova
Triumph Tiger 900 Gt Pro vs Moto Guzzi Stelvio: 19'' anteriore ma filosofia diversa
Sono due moto apparentemente simili, soprattutto scorrendo le schede tecniche e guardando i numeri, in realt¨¤ le differenze sono soprattutto di approccio e filosofia. Tra queste due su tutte sono quelle che pi¨´ spostano il giudizio del pubblico, con architetture a tre cilindri per l¡¯inglese ed il mitico V2 per la Guzzi, mentre quest¡¯ultima mette sul piatto la trasmissione a cardano, molto meno soggetta a manutenzione rispetto alla catena della Tiger 900. Entrambe sono per¨° pronte a viaggiare, divoratrici di asfalto soprattutto, con tanto comfort e tecnologia. Andiamo a scoprirne tutti i dettagli.
Indice
Design
¡ª ?La Tiger 900 sfoggia una silhouette sinuosa, uno stile equilibrato e linee fluide, senza rinunciare al becco anteriore. La sella ¨¨ stata ridisegnata e punta forte sulla comodit¨¤, si pu¨° regolare in altezza su un'escursione di 20 mm ed ¨¨ riscaldabile, come le manopole, su questa versione Pro. La tecnologia la fa da padrona e lo si vede anche dal grosso TFT 7¡±, navigabile tra le tante funzioni dai tasti sul manubrio. L¡¯italiana dalla sua offre qualcosa in pi¨´ dal punto di vista dell¡¯eleganza, ma ¨¨ anche molto distintiva, con un faro anteriore che richiama il logo della casa di Mandello. Protagonista ¨¨ anche il V2, che qui ha cilindri girati di 90¡ã, identici a quelli della V100, con gli scarichi verso i lati della moto. Qui i cerchi sono a raggi e l¡¯attenzione per i dettagli non ¨¨ da meno della blasonata avversaria inglese, come testimonia ad esempio il parabrezza regolabile elettricamente.
Ciclistica
¡ª ?La Stelvio offre una forcella Sachs a steli rovesciati da 46 mm, con regolazione del precarico molla e dell¡¯estensione, stesse opzioni anche per il mono al posteriore. La Tiger ha invece una forcella Marzocchi da 45 mm, con medesime caratteristiche in termini di regolazioni, ma 10 mm in pi¨´ di escursione (180 contro 170 mm), mente il mono posteriore ha identica corsa (170 mm), ma qui sfoggia regolazioni elettroniche, sia per precarico che per estensione. Il comparto freni vede sistemi abbastanza allineati, con doppi dischi anteriori da 320 mm per entrambe, come anche la parte elettronica, che mette sul piatto il cornering Abs, grazie alle piattaforme inerziali. Cospicua la differenza di peso, che in ordine di marcia ¨¨ di 246 kg per l¡¯italiana, 222 kg per l¡¯inglese.
Motori
¡ª ?Se fino a qui le differenze sono soprattutto di gusto e di dettaglio, i cuori delle due moto sono molto diversi tra loro, sia nella tecnica che nel carattere. Il tre cilindri inglese dalla sua ¨¨ capace di 108 Cv a 9.500 giri, oltre a 90 Nm a 6.850, mentre il V2 di Mandello sale a 115 Cv a 8.700 giri, con una coppia di 105 Nm a 6.750 giri. Otre alla diversa configurazione, un¡¯ulteriore differenza ¨¨ rappresentata dalla trasmissione finale, con l¡¯immancabile cardano per la Guzzi, la classica catena per la Triumph.
Prova
¡ª ?Hanno approcci quasi agli antipodi e si sentono tutti alla guida. La Stelvio offre un¡¯erogazione pi¨´ corposa a medi e bassi, ma di contro ¨¨ inutile tirare il collo al V2, perch¨¦ agli alti non regala di sicuro il suo meglio. La trasmissione a cardano ¨¨ fluida ed ¨¨ una chicca nel segmento, con il plus di una manutenzione molto pi¨´ ridotta rispetto alla catena. Nel traffico e nello stretto paga dazio per un peso maggiore rispetto all¡¯inglese, ma in viaggio, anche grazie alla protezione aerodinamica garantita dal parabrezza con regolazione elettrica, si prende un bel vantaggio. In generale, pur essendo comunque brillante e molto gradevole da guidare, ¨¨ una moto pi¨´ votata al comfort ed al turismo a lunga gittata. Salendo sulla Triumph l¡¯approccio ¨¨ tutt¡¯altro. Sembra quasi una moto di un altro segmento, pi¨´ snella e quasi nervosa, ¨¨ molto maneggevole, sia da ferma che nel traffico, con il tre cilindri che eccelle dove il V2 finisce di regalare belle sensazioni, ai regimi pi¨´ alti. Di contro in basso ¨¨ meno pieno e fluido del cuore dell¡¯italiana, anche se parliamo comunque di un motore in grado di riprendere bene fin dai regimi pi¨´ contenuti. In autostrada la posizione ¨¨ un pelo meno rilassata e la Tiger 900 nel confronto paga qualcosa sia in termini di minor protezione aerodinamica che di vibrazioni, pi¨´ presenti soprattutto alle pedane.
Prezzi
¡ª ?Iniziamo dai consumi, con autonomie di oltre 400 km per entrambe, dato che la Stelvio dichiara 19,6 km/l con un serbatoio da 21 lt, mentre la Tiger 900 ¨¨ sulla carta leggermente pi¨´ parca, con un 21,2 km/l e un litro di serbatoio in meno, che si ferma a 20 lt. Quanto al prezzo, la Tiger 900 GT PRO ¨¨ a listino a 16.595 euro, contro i 16.499 euro della Stelvio, che per¨° nel caso di questo esemplare salgono a 17.299 euro per la presenza dei radar.
Pregi e difetti
¡ª ?Di seguito pregi e difetti di ognuna delle moto della comparativa.
Moto Guzzi Stelvio
Piace:
- ottimo compromesso tra comfort e guidabilit¨¤;
- presenza del cardano;
- look distintivo.
Non piace:
- il radar potrebbe essere meglio sfruttato;
- non ¨¨ un peso piuma.
Triumph Tiger 900 GT PRO
Piace:
- snella e maneggevole;
- erogazione del motore in alto.?
Non piace:
- qualche vibrazione agli alti.
Scheda tecnica Moto Guzzi Stelvio
Scheda tecnica Triumph Tiger 900 Gt Pro
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