Yamaha R7 Gytr: la porta d'accesso alle sportive da pista

Il nome Yamaha è strettamente legato al mondo delle corse, specialmente quello della gamma R. Rispetto alle più aggressive R6 e R1, la R7 monta il motore bicilindrico CP2 da 689 cc, lo stesso presente anche sulla naked MT-07. Non si tratta perciò di una pistaiola dura e pura, ma di una sportiva dal look racing che funge da porta d’accesso al mondo delle Yamaha ad alte prestazioni. Equipaggiata con il kit Gytr (Genuine Yamaha Technology Racing), acquista carattere e aggressività. L’abbiamo provata al circuito Paul Ricard di Le Castellet.

Yamaha R7 Gytr: come è fatta

Il design è sicuramente uno dei punti forti di questo modello. Spesso alle moto sportive di media e piccola cilindrata manca sempre qualcosa in termini estetici: sembrano quasi “strane”, goffe. Non è però il caso della R7: ricorda da vicino la R6, con una carena e un cupolino leggermente più stretti, ma fa subito sentire a bordo di una vera sportiva.

Yamaha R7 Gytr: il motore

I cavalli non sono l'elemento che contraddistingue questa moto, con una potenza che si attesta a 73,4 Cv. Il motore bicilindrico CP2 offre comunque una coppia elevata e una risposta istantanea dell'acceleratore. Grazie alla facilità di sfruttamento della potenza, è gestibile anche da chi è alle prime armi, ma può comunque regalare emozioni in pista. Il kit Gytr la rende più pronta nell’erogazione e con qualche giro motore in più in allungo.

Yamaha R7 Gytr: come va

Sincera e intuitiva da guidare, la versione di serie si caratterizza per la comodità di guida. Il kit Gytr cambia completamente la ciclistica: la moto diventa più stabile e precisa, garantendo una velocità di percorrenza in curva sorprendentemente alta.

Yamaha R7 Gytr: pregi e difetti

Di seguito pregi e difetti della Yamaha R7 Gytr.

Piace: Comoda e facile da guidare. Prezzo accessibile.

Non piace: Posizione di guida non particolarmente adatta alla guida sportiva. L’Abs di serie è fastidioso nelle staccate al limite.