Uno studio commissionato da Confindustria Ancma e condotto da Bain and Company Italia su un campione di oltre 2.100 aziende, pi¨´ dell¡¯80% dell¡¯intero comparto, fa il punto su un comparto in forte crescita nel nostro Paese e in Europa, suggerendo alcuni spunti per liberare ulteriormente tutto il suo potenziale e continuare a competere a livello internazionale
Se da un lato l'industria delle quattro ruote arranca, nel nostro Paese e pi¨´ in generale in Europa, non si pu¨° dire lo stesso del settore delle due ruote. Lo dimostra anzitutto il grande successo di Eicma 2024, chiusa con numeri da record, non solo a livello di pubblico, ma anche dal punto di vista degli espositori, ben 770, in rappresentanza di 45 nazioni e di 2.163 marchi. Presenti anche?pi¨´ di 38.000 professionisti del settore, arrivati da 126 Paesi diversi. Un mercato florido quello delle moto e delle bici, rifiorito nell'era post-Covid, anche se con risultati differenti per i due settori, ma con tutte le carte in regola per crescere ancora grazie alla capacit¨¤ di intercettare e soddisfare le nuove crescenti esigenze legate alla mobilit¨¤ moderna, urbana, ma non solo. In Italia, moto e bici sono legate alla storia industriale del nostro paese, un settore spinto dalla passione, dall'eccellenza, dall'innovazione continua e dai numerosi trionfi sportivi. Nel nostro paese il mercato di moto e scooter ¨¨ in continua crescita, registrando un aumento del 42% dal 2020 al 2023, mentre quello delle biciclette, al netto del boom delle e-bike, dopo l'esplosione delle vendite nel 2020 e nel 2021 vive un momento di rallentamento, ma continua a mandare segnali positivi. Questi risultati confermano il valore e l'importanza in Italia di un comparto la cui filiera nel 2023 (moto e bici) ha fatturato 14,8 miliardi di euro. Una filiera studiata e mappata attentamente da uno studio condotto da Bain & Company Italia su un campione di oltre 2.100 aziende (pi¨´ dell¡¯80% dell¡¯intero comparto) commissionato da Confindustria Ancma, l'Associazione Nazionale Ciclo Motociclo Accessori, presentato nei giorni scorsi a Roma presso la Sala degli Atti parlamentari della Biblioteca del Senato.
Lo studio
¡ª ?La ricerca voluta dall'associazione che rappresenta a livello nazionale circa il 90% delle aziende moto e il 70% di quelle delle bici, ha lo scopo di far venire alla luce il valore economico generato dalla produzione, dall¡¯assemblaggio, dai servizi e dalla distribuzione di parti, componenti e prodotto finito nel settore, oltre che sul contributo concreto che l¡¯industria di riferimento offre alle nuove domande di mobilit¨¤. Lo studio ha coinvolto un campione di pi¨´ di 2.100 aziende della filiera, 1.400 delle quali con a disposizione dati economici completi. Sia per la filiera delle moto che per quella delle bici, le diverse aziende che hanno partecipato alla ricerca sono state raggruppate in base al tipo di attivit¨¤ svolta, comprendendo quindi produzione e distribuzione di veicoli, componenti e accessori, i concessionari, le officine e le aziende di servizi ad esso correlati.?
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Il settore del motociclo in Italia
¡ª ?In Italia, il solo settore del motociclo attesta il suo fatturato a 9,5 miliardi di euro, confermando il proprio primato in Europa anche nella produzione e per i numeri di mercato. Gli italiani si confermano appassionati di moto e scooter, tanto che le patenti A sono in crescita. In particolare, ora rappresentano una patente su cinque di quelle rilasciate, per un totale di 280.000, segnando una crescita del 6% dal 2013 al 2023, contro al +1% delle patenti B. Positivi anche i numeri del mercato, con una crescita annuale media del 12% dal 2020 al 2023. Il post-Covid ha premiato le due ruote a motore, non solo dal punto di vista della mobilit¨¤ urbana, ma anche del turismo, dello svago e della passione pi¨´ in generale, tanto che la moto, sempre nel 2023, ha rappresentato il 45% delle immatricolazioni. Di seguito, le immatricolazioni per cilindrata nel 2023.?
Quote di mercato per cilindrata nel 2023
Le immatricolazioni nel 2013, erano "ferme" al 34%, con oltre il 50% delle vendite che riguardavano le cilindrate da 750 cc in su. L'andamento positivo del mercato ha determinato una crescita del fatturato di tutta la filiera moto, segnando tra il 2020 e il 2023 un +50%, nonch¨¦ un aumento della profittabilit¨¤ media per gli operatori, passata, sempre nello stesso periodo, dal 4,2% al 6%. Cresce di rimando anche il numero degli addetti, +7% tra il 2020 e il 2022, attestandosi a poco pi¨´ di 36.000 diretti, 84.000 con indiretti e indotto. Infine, degno di nota il saldo della bilancia commerciale dei motocicli, che ha chiuso nel 2023 con +470 milioni di euro confermando la qualit¨¤ e il ruolo centrale dell¡¯Italia nell¡¯export. Vola il Made in Italy anche nel settore della?componentistica, dove afferma la propria leadership nell¡¯alto di gamma, con un valore medio delle parti esportate di 33 euro al kg contro i 19 dell¡¯import. ? importante ricordare che il baricentro globale delle due ruote a motore rimane ancorato a oriente,?dove si concentra oltre il 90% della produzione mondiale di motocicli, mentre la presenza degli operatori occidentali, sempre in oriente, ¨¨ influenzata anche dai dazi all'esportazione, fino a + 100%, in molti paesi asiatici.
Il settore della bici in Italia
¡ª ?Lo studio evidenzia gli effetti opposti che la pandemia e il bonus bici hanno avuto sul mercato. Nel 2020 il mercato delle due ruote a pedale ha registrato un +18% rispetto all'anno precedente, con oltre due milioni di pezzi venduti accompagnato da una flessione media annua del 17% riscontrata tra il 2021 e il 2023. Sempre secondo lo studio, nonostante il calo dei volumi, la filiera bici ha comunque segnato un incremento significativo del fatturato, determinato anche dall¡¯aumento dei prezzi e dal successo delle e-bike, attestandosi a 2,7 miliardi di euro nel 2023 e pari a un +50% rispetto al 2018. La pandemia ha avuto un forte impatto anche sulla profittabilit¨¤ del settore. A causa della crisi delle catene di approvvigionamento, i margini sono tornati ai livelli del 2019, passando dal picco del 7,6% registrato nel 2021 al 3,2% rilevato nel 2023. Uno scenario che ha intaccato i componentisti e i venditori di accessori, che hanno conseguito una perdita di quasi dieci punti di margine. Ma la grande sorpresa ¨¨ stata il rapido incremento delle e-bike, salite fino a oltre 330.000 unit¨¤ vendute nel 2022 con un indice di penetrazione del 20% sul totale. Nel 2015 questa proporzione era del 3%, nel 2019 dell'11%. Un'avanzata che, tuttavia, ha rivelato l¡¯esposizione della filiera italiana alle forniture di componenti elettrici dall¡¯Asia, continente che esporta l¡¯87% dei chip, oltre che alla variabile di fattori macroeconomici e geopolitici. Tra il 2020 e il 2021 l¡¯import di componentistica ha segnato un solido +79% attestandosi a 664 miliardi di euro fino ad arrivare a poco pi¨´ di 800 miliardi di euro nel 2022. Crescono le esportazioni. I marchi italiani di moto e bici sono molto richiesti sui mercati internazionali, tanto da continuare a segnare un saldo positivo nell¡¯export. La bilancia commerciale segna +75 milioni di euro, con valori molto significativi nell¡¯ambito della componentistica dei prezzi al kg per parti come pedali, manubri e cambi. Infine, notizie positive arrivano anche dall¡¯andamento dell¡¯occupazione dove, malgrado le fluttuazioni del mercato, in due anni, dal 2020 al 2022, il numero degli addetti nella produzione di bici e componenti ¨¨ cresciuto del 16% passando da 15.200 unit¨¤ a 17.600. Come dichiarato da Mariano Roman, presidente di Ancma: "Oggi produciamo il 17% delle bici costruite e assemblate in Europa (2 milioni), mentre il settore moto esporta motocicli, scooter e ciclomotori per 2 miliardi di euro e produce 422mila pezzi in Italia, occupando saldamente il primo posto nell¡¯eurozona, dove si confronta con i 161mila della Germania, le 124mila unit¨¤ dell¡¯Austria e le 89mila della Francia".
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Il futuro del mercato moto e bici in Italia
¡ª ?Come ricorda il presidente di Ancma Mariano Roman: "Oggi il nostro settore, per liberare tutto il potenziale e continuare a competere a livello internazionale, ha bisogno di un supporto all¡¯altezza del suo valore. Mi riferisco, ad esempio, a politiche sussidiarie pi¨´ incisive che favoriscano in generale l¡¯aggregazione, gli investimenti in ricerca e sviluppo e l¡¯insediamento di siti produttivi della filiera componenti sull¡¯alto di gamma. Oltre che ad azioni, pi¨´ specifiche per il settore ciclo, che riguardino il sostegno all¡¯utilizzo e, soprattutto, all¡¯infrastrutturazione ciclabile, indispensabile per sviluppare il grande potenziale del nostro Paese in ambito cicloturistico". Sicuramente alcune leggi approvate nel nuovo Codice della strada potranno agevolare, almeno in parte, lo sviluppo delle due ruote a motore e a pedale, basti pensare alla possibilit¨¤ per i conducenti maggiorenni di moto e scooter da 125 cc ed elettrici da 6 kw di accedere alle autostrade e tangenziali, nonch¨¦ l'esclusione della prospettiva dell¡¯introduzione della targa e dell'assicurazione per le biciclette, misura ritenuta da molti potenzialmente dannosa per un mercato gi¨¤ in affanno come quello del ciclo. Ma cosa bisogna fare per consolidare e rilanciare il settore delle due ruote a motore e a pedale in Italia? Un suggerimento arriva proprio dallo studio di Bain & Company Italia che consiglia al settore dei motocicli di supportare la produzione locale attraverso incentivi fiscali volti a favorire la crescita e l'aggregazione inorganica, di favorire l'insediamento di siti produttivi della filiera dei componenti, con particolare attenzione all'alto di gamma e, infine, incentivare gli investimenti in Ricerca & Sviluppo per accelerare l'innovazione e accrescere la competitivit¨¤. Diverso il suggerimento per il settore delle bici, che prevede di favorire l'aggregazione societaria per creare dei poli di riferimento a livello italiano e internazionale, di investire nelle ciclovie programmate con il Pnrr per promuovere la mobilit¨¤ sostenibile, il turismo diffuso e una maggiore sicurezza stradale, oltre ad agevolare e incentivare l'acquisto di bici elettriche come strumento chiave della nuova mobilit¨¤ urbana e supportare gli investimenti produttivi, creando delle cosiddette zone agevolate dedicate alla produzione e all'assemblaggio delle bici e delle singole componenti. Conclude il presidente Roman: "Oggi il nostro settore, per liberare tutto il potenziale e continuare a competere a livello internazionale, ha bisogno di un supporto all¡¯altezza del suo valore. Mi riferisco, ad esempio, a politiche sussidiarie pi¨´ incisive che favoriscano in generale l¡¯aggregazione, gli investimenti in ricerca e sviluppo e l¡¯insediamento di siti produttivi della filiera componenti sull¡¯alto di gamma. Oltre che ad azioni, pi¨´ specifiche per il settore ciclo, che riguardino il sostegno all¡¯utilizzo e, soprattutto, all¡¯infrastrutturazione ciclabile, indispensabile per sviluppare il grande potenziale del nostro Paese in ambito cicloturistico".
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