Kawasaki crede che i motori a combustione interna alimentati a idrogeno siano una delle possibili risposte alle sfide della mobilit¨¤: la verdona del futuro ora ha un nome e un logo
Tra i marchi motociclistici che si stanno impegnando maggiormente nella sperimentazione di nuove soluzioni per la mobilit¨¤ del futuro c¡¯¨¨ sicuramente Kawasaki. Se molti brand a due ruote sembrano essere rimasti un po¡¯ al palo in tal senso, lo stesso non si pu¨° dire del colosso giapponese, che si sta muovendo su ben tre fronti: ad Akashi, infatti, non guardano con interesse solamente alle moto elettriche, ma anche a quelle ibride ¨C come dimostra il concept visto ad Eicma 2022 ¨C e persino ai motori termici alimentati a idrogeno. Proprio al salone di Milano, infatti, Kawasaki ha portato anche il prototipo di un quattro cilindri in linea su base Ninja H2 modificato per funzionare a idrogeno, ma da allora il progetto sembra aver fatto ulteriori passi avanti, grazie agli ingenti investimenti compiuti. E adesso la verdona del futuro ha anche un logo e un nome.
LEGGI ANCHE
KAWA A IDROGENO
¡ª ?Come riporta Bikesocial la casa giapponese ha iniziato le procedure per la registrazione del nome ¡°HySE¡± e di un simbolo correlato, una goccia d¡¯acqua con due cerchi a richiamare le ruote di una moto. La pratica inoltrata da Kawasaki riguarda ¡°veicoli terrestri non elettrici; motori a idrogeno per veicoli terrestri¡±, a ulteriore conferma che si sta parlando di propulsori a combustione interna e non a celle di combustibile (o fuel cell, strada che invece ¨¨ stata intrapresa da Toyota con la sua Mirai). Anche il sopracitato simbolo, d¡¯altro canto, ¨¨ un riferimento esplicito al fatto che dalla combustione dell¡¯idrogeno si ottiene acqua, caratteristica che rende questo genere di propulsione decisamente invitante in un¡¯ottica di riduzione delle emissioni inquinanti dei veicoli. Va tuttavia sottolineato che permangono alcuni problemi di notevole portata: spiccano le difficolt¨¤ di stoccaggio e rifornimento, che si ripercuotono sulla possibilit¨¤ stessa di creare un¡¯infrastruttura sicura e sostenibile. La strada ¨¨ certamente ancora lunga, ma ad Akashi sembrano determinati a procedere a testa bassa e a non farsi scoraggiare: siamo certi che in questo caso tutti gli appassionati dei cari, vecchi motori rombanti sono pronti a fare il tifo per ¡°mamma¡± Kawa.? ?
? RIPRODUZIONE RISERVATA