Questa volta Robert Ą°RocketmanĄą Maddox ha deciso di esagerare: il folle inventore americano, specialista nella realizzazione di veicoli a reazione, ha sfornato un kart equipaggiato con tre motori pulsogetto
Quello che si vede nellĄŻultimo video pubblicato da Robert Ą°RocketmanĄą Maddox ¨¨ esattamente quello che sembra: un ibrido tra un go-kart ed un razzo. O, se preferite, un razzo con le ruote, un sedile ed un volante. Il senso? Meglio non fare troppe domande, perch¨Ś alle creazioni di Maddox Jets (Phoenix, Oregon) non ¨¨ possibile dare una spiegazione razionale. Nel palmares di questo eccentrico inventore americano ci sono moto, auto, go-kart e altri veicoli che facciamo francamente fatica a classificare, ad accomunarli cĄŻ¨¨ il fatto che sono tutti dotati di pulsogetto, un particolare tipo di motore jet con cui Bob equipaggia qualsiasi mezzo gli capiti a tiro. LĄŻultimo, il kart di cui sopra, ne monta addirittura tre: non ¨¨ un caso che sia stato soprannominato La Bestia.?
SOGNO DI BAMBINO
ĄŞ ?Quando era piccolo Robert era affascinato dal trambusto dei jet militari che guardava volare sopra la propria casa, finendo cos¨Ź per venire letteralmente rapito da quel tipo di propulsione. Il resto, secondo le parole del diretto interessato, lo hanno fatto i cartoni animati di Wile E. Coyote, lo sfortunato personaggio della Warner Bros che a suo dire ha avuto una ?profondissima influenza? nella vita di quello che ora ¨¨ un barbuto signore sulla sessantina. Da adulto Bob ¨¨ riuscito a dare vita al suo sogno, produrre motori a getto e installarli su mezzi a due e quattro ruote: la specialit¨¤ di Maddox sono in particolare i pulsogetti, la pi¨´ economica tipologia di propulsori a reazione. Questi, grazie alla loro semplicit¨¤ costruttiva e ad un ottimo rapporto costo-prestazioni rappresentano lĄŻopzione migliore per chi desidera costruirsi in garage un motore a reazione. Va da s¨Ś che i folli veicoli di Robert non possono circolare su strada: il flusso caldo in uscita dagli ugelli finirebbe per arrostire chiunque fosse cos¨Ź sfortunato da trovarsi in coda. Senza parlare, ovviamente, del baccano emesso da questi rumorosissimi motori.?
PULSOGETTO: COMĄŻ¨¨ FATTO
ĄŞ ?I pulsoreattori, chiamati anche pulsogetti, sono tra i pi¨´ rudimentali motori a reazione, definizione in cui si includono tutti quei propulsori a combustione interna che, trasformando lĄŻenergia chimica del combustibile in energia cinetica dei gas combusti, sfruttano il terzo principio della dinamica (altrimenti detto principio di azione e reazione, per lĄŻappunto). Il pulsogetto ¨¨ caratterizzato da uno schema costruttivo estremamente semplice: di fatto si tratta di un condotto metallico dotato di un rigonfiamento al cui interno avviene combustione dei gas, vale a dire la camera di scoppio. Alcuni esemplari possono essere dotati di valvole, chiamate ad impedire il riflusso dei gas verso le prese dĄŻaria.?
PULSOGETTO: COME FUNZIONA
ĄŞ ?Nella sopracitata camera di scoppio avviene lĄŻaccensione dellĄŻaria in ingresso, opportunamente miscelata con il carburante. In seguito allĄŻaumento di pressione, quindi, i gas combusti si espandono fuoriuscendo dallĄŻugello posteriore, da un lato generando la spinta necessaria, dallĄŻaltro creando una depressione che consente di aspirare nuova aria fresca. Tale ciclo si ripete anche pi¨´ di 200 volte al secondo. Per avviare un pulsogetto ¨¨ prima di tutto necessario pompare aria compressa nella camera, ove una candeletta incendia la miscela. A regime invece il ciclo si auto-sostiene, con lĄŻaccensione provocata dal ritorno di fiamma della combustione precedente. Ci¨° che distingue i pulsoreattori dagli altri motori a reazione - o esoreattori ¨C ¨¨ che la combustione non ¨¨ continua, ma avviene ad impulsi intermittenti. Ecco dunque spiegato anche il nome!?
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LA STORIA
ĄŞ ?Semplice, economico e potente: la ricetta perfetta? Non proprio: il pulsogetto ¨¨ caratterizzato da unĄŻelevatissima rumorosit¨¤, da consumi di carburante stratosferici (lĄŻefficienza ¨¨ molto bassa) ed una procedura di avviamento non particolarmente pratica. Il limite principale, per¨°, deriva dalla sue stesse caratteristiche costruttive: funziona praticamente sempre al massimo, e non ¨¨ sostanzialmente possibile variare regime. Ecco perch¨Ś ad oggi il pulsoreattore, studiato per la prima volta a inizio 1900 dai francesi Victor De Karavodine e Georges Marconnet, ha trovato impiego esclusivamente in campo militare e modellistico. Ad oggi lĄŻunica applicazione su larga scala di questa tipologia di motori ¨¨ la Fieseler Fi 103, la Ą°bomba volanteĄą sviluppata dagli scienziati nazisti e passata tristemente alla storia con il nome in codice di V1.
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