Le differenze nel telaio dei due mezzi sono sostanziali. Ecco cosa comportano
Nella prima puntata alla scoperta della funzionalit¨¤ delle ¡°due ruote¡± nelle interpretazioni di moto e scooter, abbiamo scoperto che questi due ¡°insiemi¡± si sovrappongono, se si considera il loro range di utilizzo, su una superficie pi¨´ ampia di quanti, forse, possano pensare. Passiamo ora alle scelte tecniche che definiscono confini netti tra motocicletta e scooter. Illumineremo le pagine pi¨´ oscure dei libri di dinamica motociclistica con parole comprensibili per avvicinarci sempre pi¨´ alle meraviglie della ¡°Bella Meccanica¡±. Permetteteci di dire che cos¨¬ ha fatto per molti anni il professor Vittore Cossalter, fondatore dell¡¯unica facolt¨¤ al mondo di Dinamica della Motocicletta, con sede al Politecnico di Padova: un grande teorico e un vero motociclista che ha sempre vissuto la sua passione con i propri studenti e che il vile virus che oggi imperversa, ci ha portato via.
frasi a effetto, stessa voglia
¡ª ?¡°Eh, la mia moto c¡¯ha il motore Desmodromico, vuoi mettere?¡±. ¡°Questo scooter fa i centoottanta e tiene la strada come una moto!¡±. I motociclisti e gli scooteristi ¡°convinti¡± sono semplicemente adorabili, quando battagliano, arroccati sulle loro posizioni, magari appoggiati al bancone di un bar. Le armi sono frasi ad effetto, riportate paro paro da articoli letti su riviste e quotidiani specializzati. Ognuno ¨¨ discepolo di una scuola tecnica e con fervore da crociato porta avanti la propria fede, anche se ¡°Desmodromico¡±, o ¡°scooter con telaio motociclistico¡± sono affermazioni lapidarie ma non sempre del tutto chiare agli stessi che le declamano. In questo articolo ¨¨ nostra intenzione far chiarezza su termini, tecniche e tecnologie. Teniamo prego anche a liberare subito il campo da pregiudizi e ¡°razzismo a due ruote¡±: moto e scooter non sono la stessa cosa, questo ¨¨ chiaro ma chi li guida ha in comune la voglia di andare a due ruote che unisce tutti i motociclisti. La bellezza del mondo a due ruote ¨¨ rappresentata dalla libert¨¤: di viaggiare ovunque, in sella a un transatlantico con discoteca incorporata o pilotando una MotoGP con targa e frecce. Ricordiamoci per¨° di dare sempre una mano a un motociclista in panne e, incrociandoci in viaggio, di salutarci con un sorriso e un lampeggio, sempre.
Moto e scooter, affinit¨¤ e divergenze
¡ª ?Dalla filosofia motociclistica, a cui arriveremo, ma progressivamente, torniamo al nostro circoscritto confronto tecnico. Lo scooter ¨¨ nato ed ¨¨ percepito come il miglior veicolo in grado di soddisfare, nel pi¨´ economico dei modi, le esigenze di trasporto su medio e corto raggio. Anche se la moto ¨¨ stata scelta in alcuni periodi storici come ¡°sostituto¡± della pi¨´ costosa automobile, ¨¨ nata fin dal primo esemplare, come mezzo ¡°agonistico¡±, inteso come ¡°attrezzo¡± per divertirsi e gustare l¡¯ebrezza della velocit¨¤. Di pi¨´, possiamo azzardare e dire che la seconda moto costruita al mondo aveva lo scopo di battere in velocit¨¤ la prima. La prima caratteristica tecnica che traccia un linea netta ¨¨ il tipo di telaio. Beh, verrebbe da dire, entrambi con diverse forme sono un insieme di tubi che sorreggono motore, sella, e conducente (oddio!), no? No, per niente. Il termine pi¨´ importante correlato a un telaio motociclistico ¨¨ la rigidezza (termine ingegneristico differente dalla ¡°rigidit¨¤¡±), cio¨¨ la capacit¨¤ del telaio di mantenere la propria forma. Per questo gli ingegneri, se aguzzate la vista osservando le foto di moto di qualsiasi tipo la cosa ¨¨ evidente, cercano di collegare il cannotto dello sterzo, quello che sorregge la forcella (e non ¡°le forcelle¡±!), ovvero la sospensione anteriore che sorregge la ruota davanti, in modo pi¨´ diretto e lineare possibile con il fulcro, il perno, che collega posteriormente il telaio al forcellone, che supporta la ruota posteriore e la sospensione (che pu¨° essere di diverso tipo). In questo modo si reca di ridurre al massimo il peso del telaio e soprattutto di realizzare forme geometriche in grado di non deformarsi sotto le sollecitazioni della strada (buche, cunette) e le spinte, le forze generate dal motore e dei freni, Lo scooter invece segue tutt¡¯altra filosofia di progetto. Il telaio dello scooter, l¡¯avrete notato, non connette direttamente il cannotto di sterzo con il forcellone posteriore: esiste sempre un ampio spazio tra la parte anteriore della sella e lo scudo. Per guadagnare spazio e rendere pi¨´ semplice salire a bordo, il telaio dal cannotto di sterzo passa sotto la pedana dove si appoggiano i piedi disegnando, passateci la semplificazione, un ¡°C¡± sdraiata orizzontalmente. Una soluzione di questo tipo se lascia moltissimo spazio per gambe, piedi piccoli bagagli, ¨¨ intuitivo che sia molto pi¨´ pesante di un telaio da moto che, dritto per dritto, punta verso il forcellone. In pi¨´, un telaio a ¡°C¡± ¨¨ una struttura ¡°aperta e le due estremit¨¤ della ¡°C¡± non offrono resistenza, se non quella dalla resistenza intrinseca del metallo con cui sono costruite, ai carichi che abbiamo elencato per il telaio da moto. Risultato, il telaio da moto durante la marcia non si ¡°muove¡±, quello dello scooter si deforma, parecchio in alcuni casi, basti pensar ai carichi durante le frenate. Questo rende la guida della moto precisa, prevedibile, intuitiva da parte del pilota. A causa della inevitabile flessione ¡°elastica¡± del proprio telaio a struttura ¡°aperta¡±, lo scooter non sar¨¤ mai in grado di mantenere perfettamente allineate le ruote anteriore e posteriore sotto la spinta delle forze che si generano durante la marcia. Con un piccolo sforzo di immaginazione, pensate a cosa succeda frenando all¡¯anteriore: la pinza ¡°morde¡± il disco freno che essendo collegato al cerchio rallenta la rotazione della ruota. La gomma, aderente al suolo, ¡°spinge¡± all¡¯indietro la ruota che a sua volta fa flettere le ¡°gambe¡± della forcella che infine trasmette tutte queste spinte poderose, visti i pesi e le forze in gioco, sul cannotto di sterzo, la parte pi¨´ alta della ¡°C¡± definita dalla forma del telaio. Inevitabilmente, pur con la resistenza dell¡¯acciao con cui ¨¨ costruito a contrastare queste forze dinamiche, il telaio si fletter¨¤ e lo stesso accadr¨¤ in curva e quando si passa sopra le buche della strada. Parliamo di mm sia chiaro e ora non pensiamo che gli scooter si ¡°pieghino in due¡±, per carit¨¤! Per¨° il pilota ricever¨¤ delle sensazioni ¡°di ritorno¡±meno nitide e dirette rispetto a quelle trasmesse dal telaio e dalle sospensioni pi¨´ rigide di una moto. Se volete sembrare uno di quelli che ¡°la sa lunga¡± potete dire agli amici che il feedback della ciclistica di uno scooter ¨¨ generalmente inferiore. Pensate a questo dettaglio tecnico: la forcella di una moto ¨¨ fissata in modo da poter ruotare sul cannotto, utilizzando due piastre triangolari messe a una certa distanza tra loro che bloccano solidamente i due ¡°pali¡± della forcella stessa. Sullo scooter (dovete appoggiare un ginocchio a terra e guardare sotto la carena anteriore) invece la forcella ¨¨ collegata al telaio tramite una sola piastra triangolare. ? un po¡¯ come cercare di infilzare un boccone maneggiando correttamente la forchetta oppure prendendola per la fine del manico: rendiamo l¡¯idea della differenza di oscillazioni dei due avantreni? Comunque nessun allarmismo, i progettisti mica son matti e riescono a dimensionare e definire forme dei telai per scooter in grado di garantire ottima confidenza e sicurezza: ma la differenza di prestazione durante la percorrenza delle curve e in frenata ¨¨ nettamente a favore della ciclistica utilizzata dalle moto. Il motore dello scooter ¨¨ montato posteriormente, al di fuori del telaio vero e proprio e integra la funzione di braccio del forcellone (se sul lato opposto della ruota ¨¨ presente una staffa di rinforzo) o di monobraccio (se la struttura del motore sorregge, da sola e a sbalzo, la ruota posteriore) della sospensione posteriore. Questo peso notevole che si muove basculando allo stesso modo di un forcellone da moto, rende la sospensione scooteristica posteriore non molto efficiente, anche se con accorgimenti intelligenti e soluzioni tecniche ben realizzate, gli scooter moderni riescono a garantire buona aderenza e adeguato comfort. Il motore motociclistico invece, ¨¨ sempre posizionato ¡°davanti¡± all¡¯attacco del forcellone posteriore, perch¨¦ in questo modo i progettisti oltre a potersi sbizzarrire disegnando diverse architetture, numero di cilindri (che tanto caratterizzano la guida dei diversi modelli), riescono a posizionarne la notevole massa in modo da ¡°aiutare¡± la ciclistica a creare aderenza con il suolo e in pi¨´ la solidit¨¤ rappresentata dai carter, viene sfruttata spesso per aumentare la rigidezza del telaio. Si tratta di differenze tecniche che a un occhio poco abituato a valutarle, possono apparire non cos¨¬ sostanziali. Invece il successo di molti modelli di moto ¨¨ dovuto quasi sempre alle scelte tecniche azzeccate e anzi, di pi¨´: la moto, essendo un veicolo con moltissimi ¡°gradi di libert¨¤¡± come nel Poker non ammette una soluzione tecnica superiore a tutte le altre in modo definitivo. Tutto dipende, da quali pneumatici si montano, dipende dai nuovi materiali, e dipende tantissimo dal tipo di guida del pilota tanto che la stessa moto pu¨° essere odiosa da guidare a un pilota e allo stesso tempo diventare un vero missile nelle mani di un altro.
Emozioni, figlie di calcoli e metallo
¡ª ?Lo scooter, riassumendo quanto illustrato utilizza soluzioni tecniche peculiari e pensate per creare grande abitabilit¨¤, protezione dalle intemperie, capacit¨¤ di carico (con i bagagli sistemati in modo ordinato e protetto), e un comfort di bordo impareggiabili anche sui modelli non al top di gamma. La moto, sotto questi aspetti, non pu¨° competere ma se non vi consentir¨¤ di portare il sacchetto della spesa, beh, vi offrir¨¤ prestazioni, sicurezza e soprattutto sensazioni di guida ineguagliabili. Gi¨¤, ¡°sensazioni¡± o meglio ¡°emozioni¡± che, detto da chi ne scrive da quasi 30 anni, sono difficili da descrivere. Il pilota di una moto ¨¨ un ¡°componente¡± del veicolo, fa parte della ciclistica dato che ¨¨ ¡°l¡¯elemento strutturale¡± che chiude la geometria del telaio superiormente. Attraverso il corpo di ogni pilota di moto scorrono i carichi e le forze che si generano durante la marcia. Le accelerazioni, in positivo aprendo il gas ma anche in negativo frenando e trasversalmente durante la piega in curva, agiscono sul flusso del sangue e sulle spinte percepite dal cervello, la mano che spinge il manubrio e inserisce la moto in curva percepisce le vibrazioni e il livello di aderenza del pneumatico anteriore... quale veicolo ha necessit¨¤ di chi lo guida anche solo per ¡°stare in piedi¡±? Quali parole possono descrivere le pulsazioni dei pistoni che si muovono a velocit¨¤ astronautiche dentro ai cilindri eppure generando una spinta morbida e decisa che il pilota deve compensare, bilanciare, per ¡°suonare¡± al meglio questo splendido strumento per viaggiare. Un lampeggio.
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