? passata alla storia come ¡°Vespa bazooka¡± a causa del suo cannone da 75 mm: un raro esemplare della Vespa anti-carro ¨¨ attualmente in vendita in Italia
Nata nel 1946 subito dopo il Secondo Conflitto Mondiale, la Vespa ¨¨ uno dei simboli della rinascita post-bellica del Bel Paese, il veicolo che assieme alla Fiat 600 ha rimesso in moto un¡¯Italia che si apprestava a rialzare la testa in seguito ad un periodo di distruzione e sofferenze. Non tutti sanno per¨° che, pur se tradizionalmente associato alla pace e all¡¯ottimismo della ripresa economica, lo scooter di Pontedera ha indossato nel corso della sua lunghissima carriera anche la divisa militare. Qualche anno dopo la fine delle ostilit¨¤ in Europa, infatti, venne arruolata dall¡¯esercito francese la Vespa 150 T.A.P., una versione speciale che fu presto ribattezzata con il nomignolo di ¡°Vespa bazooka¡±. E non ¨¨ certo difficile capire il perch¨¦.
ARRUOLATA
¡ª ?La fine della Seconda Guerra Mondiale coincise con l¡¯esplosione della decolonizzazione, un fenomeno che vide la Francia impegnata su pi¨´ fronti per tentare di tenere assieme il suo vasto impero coloniale. A cavallo tra gli anni Quaranta e Cinquanta le forze armate transalpine erano impegnate soprattutto nel sud-est asiatico, in quella guerra asperrima che avrebbe visto nascere nella regione quattro nuove entit¨¤ statuali indipendenti (Vietnam del Nord, Vietnam del Sud, Laos e Cambogia). Per aiutare le proprie truppe a fronteggiare pi¨´ efficacemente i T-34 forniti ai combattenti autoctoni da Cina ed Unione Sovietica, il ministero della Difesa di Parigi commission¨° ad Acma (Ateliers de Construction de Motocycles et Automobiles) la costruzione di un veicolo leggero, aviotrasportabile e altamente mobile che potesse essere impiegato in funzione anti-carro: l¡¯azienda di Fourchambault, diretta emanazione di Piaggio sul suolo francese e gi¨¤ licenziataria per la produzione della versione civile, si mise dunque al lavoro per sfornare una Vespa con le stellette.
PARACADUTISTA
¡ª ?L¡¯idea era quella di equipaggiare uno scooter con un cannone senza rinculo, paracadutarlo dietro le linee nemiche con i C-119 Flying Boxcar e dare la caccia ai blindati del generale Giap. Nacque cos¨¬ la Vespa 150 T.A.P., sigla che significava Truppe Aero Paracadutate (Troupes A¨¦roPort¨¦es in lingua francese): presentata nel 1955 al Salone di Milano e vincitrice di un bando a cui avevano partecipato anche altre due costruttori francesi, la Vespa militare arriv¨° troppo tardi per partecipare alla guerra d¡¯Indocina con il Cefeo (Corps exp¨¦ditionnaire fran?ais en Extr¨ºme-Orient) ma la disfatta di Dien Bien Phu non ne ostacol¨° un successivo impiego operativo. Costruita in Francia a partire dal 1956, la Vespa bazooka prese infatti parte al conflitto algerino che avrebbe infiammato il nord Africa fino al 1962.
CONTROCARRO
¡ª ?La base tecnica era quella della Vespa 150 di serie, da cui ereditava il propulsore monocilindrico a due tempi e gran parte della componentistica. La particolarit¨¤ della T.A.P. era per¨° la predisposizione al trasporto di un cannone M20 da 75 mm: l¡¯arma, di produzione statunitense ed abbinata al treppiedi di una mitragliatrice M1917 Browning, sbucava di circa un metro dallo scudo anteriore e non era utilizzabile in movimento. Assieme alla canna venivano trasportate due taniche di miscela e il munizionamento, sei colpi armati con esplosivo ad alto potenziale in grado di forare le possenti corazze dei carri sino-sovietici. Molti, ovviamente, i rinforzi per adeguare la Vespa all¡¯impiego tattico e aumentarne la resistenza agli urti (il paracadute, d¡¯altra parte, non garantiva sempre atterraggi¡ morbidissimi).
RARISSIMA
¡ª ?L¡¯equipaggio era di due persone, il pilota e l¡¯artigliere che doveva occuparsi dell¡¯arma e del suo utilizzo. Pesante circa 115 chili, la Vespa 150 T.A.P. aveva una velocit¨¤ di circa 60 chilometri orari e un¡¯autonomia di circa 200 chilometri, un raggio d¡¯azione pi¨´ che sufficiente a consentire ad un mezzo del genere di spostarsi agevolmente sul campo di battaglia. Ne furono prodotte due versioni, la TAP 56 e l¡¯aggiornata TAP 59, in altrettante livree: verde e color sabbia, quest¡¯ultima ovviamente dedicata ai teatri desertici. Dal 1956 al 1959 uscirono dalle linee di produzione Acma dai 500 ai 600 esemplari.
IN VENDITA
¡ª ?Uno di questi ¨¨ attualmente in vendita in Italia, e precisamente a Reggio Emilia presso Ruote da Sogno: l¡¯esemplare in questione, tra i primi costruiti, risale al 1956 ed ¨¨ stato sottoposto a un restauro che gli ha nuovamente regalato il suo cannone anti-carro. La richiesta economica ¨¨ di 40 mila euro, una cifra certamente impegnativa ma commisurata alla rarit¨¤ del pezzo che sfoggia anche il suo piccolo rimorchio e le munizioni per il temibile M20.
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