Continua e essere il pi¨´ efficace sistema di protezione per la testa di guida un veicolo a due ruote di qualsiasi cilindrata. A patto che risponda alle pi¨´ recenti normative europee. L'ultima ¨¨ la Ece 22-06, ma i "vecchi" 22-05 sono ancora acquistabili e, naturalmente, utilizzabili
La cronaca ha richiamato l¡¯attenzione su una problematica che sembrava ormai superata, ma ancora una volta l¡¯Italia dimostra di essere nelle posizioni di coda quando si tratta di rispettare le regole. Se in altre nazioni nessuno si sognerebbe di avviare una moto senza avere indossato un casco, da noi c¡¯¨¨ chi non se lo vuole proprio mettere in testa. In tutti i sensi. Le motivazioni che giustificano le deroghe autoadottate sono pi¨´ fantasiose di quelle utilizzate dagli studenti impreparati, a cominciare dalle temperature determinate da un clima che cambia. E non manca qualcuno che si appella a imprecisate e insostenibili ragioni di sicurezza.
i test hanno 37 anni
¡ª ?Con obiettivi opposti, vale a dire per contrastare gli effetti di una caduta anche a velocit¨¤ contenuta, il 18 marzo 1986 fu firmato dall¡¯allora ministro dei trasporti Claudio Signorile il decreto che recepiva i requisiti stabiliti a livello europeo in materia di omologazione dei caschi. La Ece-Onu 22-02 fu la prima normativa adottata, destinata a evolversi rapidamente nei primi anni, per poi assestarsi sugli standard della 22/05, rimasta valida per 19 anni e non ancora del tutto superata, visto che ¨¨ attualmente consentita la vendita, almeno fino a tutto il 2023.
nessuna scadenza
¡ª ?L¡¯omologazione Ece 22-06 ¨¨ entrata in vigore il primo gennaio 2021 in tutti i Paesi che ne recepiscono gli standard per i collaudi, ma ai produttori ¨¨ stata lasciata la possibilit¨¤ di produrre caschi 22-05 fino allo scorso primo luglio. Bisogna per¨° ribadire che le date non hanno effetti immediati per i motociclisti perch¨¦ non si tratta di una soglia di scadenza. Come gi¨¤ avveniva in passato, i caschi non scadono, almeno fino a quando non subiscono un urto violento o mostrino segni di deterioramento, soprattutto sulla calotta e sul cinturino.
attenzione alle contraffazioni?
¡ª ?In previsione di un acquisto, la scelta non pu¨° che essere orientata su un modello che riporti sul cinturino (non pu¨° essere sull'imbottitura interna) le prime due cifre riportate siano 05 o 06, poich¨¦ uno 04 sarebbe a tutti gli effetti un prodotto d¡¯epoca, assemblato pi¨´ di 20 anni fa. Oltre a questi numeri, la targhetta di omologazione contiene altre informazioni, prima tra tutte la nazione in cui ¨¨ prodotto, indicata da un cerchio contenente una E e un numero (il 4 ¨¨ assegnato all¡¯Italia, l¡¯1 alla Germania, il 2 alla Francia¡). Questo ¨¨ uno degli elementi pi¨´ frequentemente contraffatti da chi commercializza caschi di bassa qualit¨¤, venduti prevalentemente a basso costo e fuori dai canali pi¨´ affidabili.
solo ece 22
¡ª ?Acquistato in un negozio specializzato, in un centro commerciale, online o all¡¯estero, per poter essere utilizzato in Italia e in Europa deve essere contraddistinto da queste sigle, accompagnate da una o pi¨´ lettere che identificano le tipologie di casco. /J indica un modello jet o demijet, quindi aperto davanti, /P ¨¨ un integrale con mentoniera fissa, /P-J ¨¨ invece un modulare, con mentoniera ribaltabile, che deve ottenere una doppia omologazione, mentre /NP ¨¨ la sigla usata per definire un casco non protettivo. La Ece 22 ¨¨ l¡¯unica marchiatura riconosciuta, tutte le altre non sono ammesse alla guida di un veicolo a due ruote a motore; sicuramente non la Dgm, valida in passato per i ciclomotori ma fuorilegge dal 12 ottobre 2010, ma nemmeno le Dot o Snell americane. Anche se quest¡¯ultima ¨¨ una tra le pi¨´ severe e dal 1957 fissa gli standard per la sicurezza del motociclismo negli Stati Uniti.
test pi¨´ severi
¡ª ?Rispetto alla normativa 22-05, che fissava cinque punti di impatto sulla calotta dell¡¯incudine lanciata a una velocit¨¤ di 7,5 metri/secondo, la 22-06 ha portato fino a 18 il numero totale di punti per i vari modelli. I test sono inoltre differenziati in funzione della forma dell¡¯oggetto che colpisce il casco, che pu¨° essere un corpo piatto, a forma di scalino o una barra. In seguito i caschi devono superare test di penetrazione della visiera, utilizzando un pallino di acciaio del diametro di 6 millimetri, sparato a una velocit¨¤ di 80 metri/secondo: lo scopo della prova ¨¨ quello di impedire al proiettile di attraversarla o, in caso di rottura, di evitare la formazione di schegge.
due prove per i modulari
¡ª ?Si valutano quindi l¡¯ampiezza del campo visivo garantita dall¡¯apertura frontale e dalla visiera, tendendo in considerazione resistenza ai graffi e distorsione della visione, e gli effetti degli impatti obliqui. Questi sono infatti i maggiori responsabili dei danni cerebrali, e gli impatti sono analizzati impiegando accelerometri e sensori di velocit¨¤ angolare. Per quanto riguarda i caschi modulari, con mentoniera apribile e pertanto utilizzabili aperti o chiusi, le prove di omologazione devono essere due, con mentoniera alzata e abbassata. ? sottinteso che il test ¨¨ superato solo se le due serie di verifiche si concludono positivamente.
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