I primi frutti della collaborazione tra Triumph e Bajaj avrebbero dovuto vedersi nel 2021, ma il Covid ha rotto le uova nel paniere all¡¯asse Hinckley-Pune. Il debutto dei primi modelli slitta di due anni
Correva l¡¯anno 2017: Triumph, storico marchio inglese delle due ruote, firma un accordo con Bajaj, gigante indiano del settore motociclistico che gi¨¤ possiede un cospicuo pacchetto azionario di Ktm. I primi frutti di quella partnership avrebbero dovuto vedersi a distanza di qualche anno, nel 2021, ma gli avvenimenti degli ultimi 12 mesi hanno guastato i piani dell¡¯asse Hinckley-Pune, facendo slittare di due anni il debutto dei primi modelli progettati e costruiti dalla ¡°strana coppia¡± anglo-indiana. A causa dei ritardi dovuti alla pandemia di Coronavirus, dunque, dovremmo aspettare il 2023 per valutare i risultati di questa collaborazione intercontinentale, che dovrebbe dare alla luce innanzitutto una gamma di ¡°piccole¡± al di sotto dei 500 cc.
BONNIE, TIGER E DAYTONA
¡ª ?Il target principale sono ovviamente i mercati emergenti, prima di tutto la stessa Asia ma anche l¡¯America Meridionale e l¡¯Africa. Le moto, spinte con grande probabilit¨¤ da propulsori monocilindrici raffreddati a liquido da 200-250 cc, saranno prodotte da Bajaj nell¡¯impianto indiano di Chakan, ma sfoggeranno orgogliosamente il marchio Triumph: il colosso asiatico ha bisogno di un brand forte per insidiare le rivali Royal Enfield, Jawa e Honda, e se per il settore classic-custom la soluzione potrebbe chiamarsi Excelsior, per gli altri segmenti la risposta arriva proprio dalla collaborazione con Hinckley. Ma di preciso, di che modelli stiamo parlando? Innanzitutto all¡¯orizzonte sembra esserci una baby-Bonneville in grado di sfruttare il fascino della sempreverde bicilindrica omonima per affermarsi anche al di fuori mercati occidentali. Inoltre, le indiscrezioni che arrivano dall¡¯India parlano anche di un¡¯adventure e una piccola sportiva, che potrebbero venire battezzate con i nomi Tiger 250 e Daytona 250.
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