Omaggio
Magni Italia 01/01, una replica GP tributo al fondatore
Le sue moto si sono sempre distinte per classe, eleganza e per uno spiccato fascino racing che forse solo i bolidi italiani da gran premio degli anni Sessanta e Settanta sono in grado di sprigionare. Arturo Magni, indimenticato direttore del Reparto Corse MV Agusta e in seguito fondatore della casa motociclistica che porta il suo nome, ¨¨ scomparso ormai cinque anni fa dopo averci lasciato alcuni autentici capolavori su due ruote. La sua passione e la cura nei dettagli di questo genio tricolore della tecnica motociclistica rivivono oggi nella Italia 01/01, il tributo con cui Magni Moto ha voluto onorare il proprio ideatore.
TRIBUTO
¡ª ?La storia del marchio Magni, le cui redini sono ora in mano al figlio Giovanni, risale al 1977, quando dopo l¡¯abbandono dei gran premi da parte di MV Agusta Arturo decise di gettare le fondamenta di quella che sarebbe diventata la sua personale creatura. Ma prima dell¡¯avvio di questa splendida avventura c¡¯erano stati l¡¯esperienza in Gilera e i 75 titoli iridati con MV Agusta (37 allori marca e 38 mondiali costruttori) e le vittorie con piloti del calibro di Mike Hailwood, Giacomo Agostini e Phil Read. Ed ¨¨ proprio a quel mondo e a quell¡¯epoca gloriosa che si ispira la Italia 01/01, un gioiello rosso che cita nella sua interezza le tricilindriche da GP che hanno contribuito a rendere grande la casa di Cascina Costa.
TRE CILINDRI IN VISTA
¡ª ?Il legame con le plurifrazionate varesine non ¨¨ solo nello stile, in quelle linee che fanno di questa moto una sorta di ¡°replica¡± delle leggendarie MV a tre cilindri. Il filo rosso ¨C ¨¨ proprio il caso di dirlo ¨C che connette la Italia 01/01 alle 500 di Agostini e Read si ritrova infatti anche nel frazionamento del propulsore, che in questo caso ¨¨ lo stesso 800 cc che equipaggia Brutale, F3 e Superveloce. Incastonato nel telaio tubolare in acciaio il tre-in-linea ¨¨ lasciato in bella vista dall¡¯evocativa semicarena, una firma stilistica che Arturo amava lasciare su molte delle sue creazioni per permettere all¡¯osservatore di ammirare la meccanica.
COME LE GP
¡ª ?Uno stile inimitabile e un propulsore che unisce potenza e bellezza estetica sono solo le componenti principali di un ¡°pacchetto¡± che ¨¨ curato sin nei minimi dettagli. L¡¯impianto frenante firmato da Brembo ¨¨ composto da una coppia di dischi flottanti da 320 mm abbinati all¡¯anteriore a pinze a quattro pistoncini, mentre al posteriore c¡¯¨¨ un disco singolo da 230 mm con pinza a due pistoncini. Bellissimi nel loro andamento sinuoso i quattro scarichi a trombone, ma anche i cerchi a raggi JoNich Wheels predisposti all¡¯utilizzo di pneumatici tubeless. All¡¯anteriore, abbinata a piastre di sterzo ricavate dal pieno in lega d¡¯alluminio con lavorazioni al Cnc, c¡¯¨¨ una forcella regolabile a steli tradizionali progettata ad hoc da Oram, chiara citazione alle GP di un tempo. Siamo sicuri che Arturo la guarderebbe pieno di orgoglio!
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