MEZZI SPECIALI
Navi rompighiaccio, come sono fatte e perch¨¦ non si rompono
Anche se i cambiamenti climatici hanno (in parte) facilitato il loro compito e teoricamente far pensare alla loro fine, le navi rompighiaccio restano di gran moda per l'utilizzo serio ma anche per quello ludico. Ci sono rompighiaccio che sono stati trasformati in navi per crociere di lusso, la pi¨´ famosa delle quali ¨¨ la NS Yamal: 142 metri di lunghezza, 23mila tonnellata di stazza, 75mila Cv di potenza. I 100 passeggeri sono pronti a spendere come minimo 25mila euro per tre settimane fra ghiacci e panorami irreali, scendendo ogni tanto sul pack quando non si godono spa e cabine lussuose. Dal punto di vista tecnico, i rompighiaccio - al di l¨¤ delle dimensioni variabili, ce ne sono da 33 a 260 metri di lunghezza - hanno tre caratteristiche principali. La prima riguarda lo scafo rinforzato a prua, a poppa e sulla linea galleggiamento (dove incontra la superficie) che viene rivestito con speciali materiali polimerici per ridurre al minimo l'attrito. Poich¨¦ il ghiaccio marino ha capacit¨¤ di flessione relativamente basse, di solito si rompe? facilmente sotto lo scafo rinforzato mentre dove ¨¨ particolarmente spesso, il rompighiaccio utilizza il proprio peso (quasi sempre imponente) per rompere le lastre. La seconda peculiarit¨¤ ¨¨ la possibilit¨¤ dello scafo di inclinarsi gradualmente a prua cos¨¬ da utilizzare, come detto prima, il peso per rompere il ghiaccio e di spingere via quello rotto per prevenire l'accumulo. Infine, hanno una motorizzazione potente (sempre di pi¨´ quella nucleare) e ben protetta per avere a disposizione una riserva notevole nelle situazioni pi¨´ difficili.
GRANDE ESPERIENZA
¡ª ?Pensando all'ambiente, non stupisce che il Paese dove le rompighiaccio siano considerate unit¨¤ fondamentali sia la Russia. ? in corso un progetto (in russo denominato LK-60Ya) per la costruzione di sette navi rompighiaccio (ad oggi se ne contano 5 tra navi in servizio e in costruzione) a propulsione nucleare di classe 9, la pi¨´ alta per il Russian Maritime Register of Shipping. L¡¯obiettivo principale di queste unit¨¤ ¨¨ garantire le linee di navigazione nell¡¯Artico anche durante i mesi invernali, ma soprattutto permettere la scorta di navi cariche di idrocarburi.?Nel corso dei decenni, considerando anche il nuovo Ural, sono stati costruiti tredici i rompighiaccio a propulsione nucleare, civili o militari che siano. A questi si aggiunge il Rossiya, primo rompighiaccio del nuovo progetto 10510 (denominato anche Leader, in russo) che dovrebbe entrare in servizio nel 2027 e che dovrebbe essere seguito dalla costruzione di altri 2 rompighiaccio della stessa classe entro il 2033. La classe 10510, quando il Rossiya verr¨¤ varato, diventer¨¤ quella di rompighiaccio pi¨´ potente al mondo, togliendo alle navi del progetto 22220. I due reattori nucleari Ritm-400, con una potenza termica di 315 megawatt ciascuno con cui verr¨¤ equipaggiato, gli permetteranno infatti di attraversare ghiaccio spesso anche quattro metri. Va sottolineato che l'autonomia della propulsione nucleare ¨¨ decisamente superiore a quella convenzionale e non richiede enormi serbatoi di carburante anche se presenta costi di costruzione molto pi¨´ alti, e maggiori problemi anche dal punto di vista della sicurezza. Ma sul tema, i tecnici russi (e precedentemente quelli dell'Unione Sovietica, hanno una grande esperienza: il rompighiaccio Lenin, varato nel 1957, fu la prima unit¨¤ di superficie a propulsione nucleare al mondo, nonch¨¦ la prima nave civile con questo tipo di propulsione.
UNA SOLA, MA TOSTA
¡ª ?Anche l'Italia ha il suo bravo rompighiaccio. Si sarebbe potuta chiamare Stella Polare, nel ricordo dei temerari guidati da Luigi Amedeo di Savoia - il Duca degli Abruzzi - che tra il 1899 e il 1900 riuscirono a raggiungere il Polo Nord. Ma lo fecero a piedi perch¨¦ Stella Polare, che era una baleniera attrezzata a nave da esplorazione - rimase bloccata dal ghiaccio ben lontana dalla meta. La nave di oggi si chiama Laura Bassi, in omaggio alla prima scienziata al mondo a ottenere una cattedra universitaria: ¨¨ stata certificata secondo il Polar Code come un rompighiaccio Categoria A PC5. Acquistata nel 2019 dall'Istituto Nazionale di Oceanografia e di Geofisica Sperimentale, ¨¨ la prima e unica nave battente bandiera italiana ad aver ottenuto tale certificazione.?Ha una stazza di 4028 tonnellate, ¨¨ lunga 80 metri e larga 17 metri ma soprattutto?combina in maniera ottimale sia capacit¨¤ cargo che di ricerca scientifica. Si divide in un'area poppiera ad uso scientifico, con 90 metri quadri di laboratorio e una pista di atterraggio per elicotteri sino a 10 tonnellate, un'area cargo centrale con due potenti gru, uno spazio di 3.000 metri quadri per la stiva e 2 container laboratori, un'area comando e alloggi per i 22 membri dell'equipaggio e fino a 50 membri di personale scientifico. Alla Laura Bassi si deve un record prestigioso per la marineria italiana: durante la 38? spedizione italiana del Programma Nazionale di Ricerche in Antartide, nel 2022, ha toccato il punto pi¨´ a Sud mai raggiunto da una nave (latitudine di 78¡ã 44.280' S), esplorando un sito fino ad allora inesplorato del Mare di Ross. Complimenti.
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