Nello stretto di Kerch, al largo della Crimea, una forte tempesta fa spezzare in due una petroliera e ne danneggia una seconda. Enorme il danno ecologico: entrambe trasportavano pi¨´ di 4.000 tonnellate di "mazut", un residuo del petrolio usato come combustibile di bassa qualit¨¤
Un tremendo naufragio ¨¨ avvenuto domenica 15 dicembre nello stretto di Kerch, a circa otto chilometri al largo dalla costa della Crimea. Come reso noto dal ministero delle Emergenze russo, una petroliera ¨¨ affondata spezzandosi in due e perdendo la prua, che si ¨¨ inabissata rapidamente. Nello stesso tratto, una seconda petroliera ¨¨ stata danneggiata dalla tempesta e lasciata alla deriva. Al momento si ha notizia di un morto e undici feriti. Drammatiche le conseguenze e l'impatto ambientale di questo incidente. S'ipotizza infatti un disastro ecologico di enormi dimensioni a causa della perdita in mare di tonnellate di petrolio grezzo, una sorta di combustibile diesel pi¨´ pesante e di pi¨´ bassa qualit¨¤ utilizzato per la combustione, denominato "mazut". Nello specifico,?si tratta di un prodotto dell'altoforno meno nobile di benzina e diesel e vicino agli olii minerali, contraddistinto da un costo contenuto e per questo utilizzato per motori di bassa tecnologia o per altri tipi di combustioni. La nave che si ¨¨ spezzata in due, la?Volgoneft-212, trasportava infatti?4.300 tonnellate di questo olio combustibile, e la seconda imbarcazione coinvolta potrebbe contenerne altrettanto.?Dalle prime analisi, appare che le due imbarcazioni siano di dimensioni inferiori rispetto alle tradizionali petroliere oceaniche e per questo pi¨´ adatte al traffico fluviale che ai grandi mari. L¡¯incidente ¨¨ avvenuto nello stretto di Kerch, che separa la Russia dalla Crimea, annessa illegalmente da Mosca nel 2014.
L'incidente, secondo l'agenzia federale russa per il trasporto in mare e nelle acque interne, ¨¨ da attribuire a una tempesta che ha colpito le acque del Mar Nero. Secondo quanto riportato dall'agenzia Tass, la Volgoneft-212 - che trasportava pi¨´ di 4 tonnellate di olio combustibile - ¨¨ stata squarciata a prua. Successivamente un'altra nave cisterna, la Volgoneft-239, ¨¨ stata danneggiata nella stessa zona e momentaneamente alla deriva (con danni ancora tutti da valutare). In mare si sarebbe gi¨¤ creata una macchia di petrolio di vaste dimensioni. A bordo delle due navi vi erano complessivamente 29 membri dell'equipaggio, 13 dei quali sono gi¨¤ stati tratti in salvo.?
Un¡¯operazione di salvataggio, che ha coinvolto pi¨´ di 50 persone,?rimorchiatori ed elicotteri, ha portato al recupero di 13 membri dell¡¯equipaggio da una petroliera, prima che l¡¯intervento fosse sospeso a causa del maltempo. I restanti 14 membri a bordo della seconda nave sarebbero dotati di tutto il necessario per la sopravvivenza immediata, ma potrebbero essere bloccati fino a quando le condizioni meteorologiche non miglioreranno.?Il presidente russo Vladimir Putin ha ordinato l'istituzione di un "gruppo di lavoro" per gestire l'incidente. A guidarlo sar¨¤ il vicepremier Vitaly Savelev. Gli inquirenti hanno ipotizzato una possibile negligenza penale. Nel 2007 un'altra petroliera della Volgoneft, la Volgoneft-139, era affondata spezzandosi in due, mentre era ancorata al largo dello Stretto di Kerch. Questo incidente aveva riversato in mare pi¨´ di mille tonnellate di petrolio.
Sembra che le due petroliere interessate dall¡¯incidente siano navi di ridotte dimensioni, della compagnia Volgatanker. Ogni nave aveva una capacit¨¤ di circa 4.300 tonnellate di petrolio, come riferito dai funzionari russi all¡¯agenzia Tass. A differenza delle grandi petroliere, che possono trasportare circa 120mila tonnellate di petrolio, queste imbarcazioni sembrano essere destinate principalmente al trasporto fluviale o nelle acque costiere russe.
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