Il colosso cinese accelera l¡¯ingresso nel mondo delle quattroruote presentandosi allo Iaa 2021 con uno stand poco appariscente, ma molto promettente: la piattaforma di guida autonoma gi¨¤ annunciata ¨¨ in realt¨¤ gi¨¤ supportata da motorizzazioni elettriche
Basta immaginare una partita di poker a cui chiunque deve partecipare, ma nella quale non tutti giocatori si ritrovano a parit¨¤ di patrimonio e tecnologie da spendere sul tappeto davvero verde dell¡¯auto elettrica. Chi insomma non pu¨° sviluppare tutto in proprio diventa allora assemblatore di piattaforme tecniche e informatiche in arrivo dai fornitori esterni. Tra loro, si sta accreditando con forza Huawei, protagonista ben noto a livello mondiale nelle infrastrutture di rete telefonica mobile e nelle connessioni 5G, ma sbarcata al salone di Monaco con uno stand che fa riflettere. Senza i fronzoli di una esposizione a favore del pubblico, ma con l¡¯offerta piuttosto concreta di una piattaforma completa per la realizzazione di una vettura elettrica connessa e predisposta per la guida autonoma. Per chi si occupa del futuro dell¡¯auto a livello professionale, si tratta semplicemente del bersaglio grosso. Sullo sfondo, il grande duello che Huawei sta giocando con la Hon Hai Precision Industry, anche nota come Foxconn, di gran lunga il primo produttore al mondo di iPhone, iPad e computer Mac nella mega fabbrica di Zhengzhou. Quest¡¯ultima il 15 ottobre scorso ha presentato alla stampa cinese la sua nuova piattaforma aperta Mih, ovvero una base meccanica completa di telaio, motori e batterie per la realizzazione di veicoli elettrici, destinata ad essere ¡°vestita¡± di volta in volta con il design di carrozzeria e dunque il marchio di aziende committenti. Meno di un anno dopo, la replica Huawei, diplomatica fino ad un certo punto.
Il pacchetto giusto
¡ª ?Dunque si comincia con gli annunci, cos¨¬ come Huawei annuncia la sua piattaforma di guida autonoma ¡°full stack¡±, che in termini aziendalistici puri significa ¡°completa¡±, senza la necessit¨¤ di ulteriori aggiunte e integrazioni da parte di altre aziende. Un pacchetto completo che comprende la navigazione autonoma da un parcheggio all¡¯altro, oltre alla gestione dei dati con algoritmi gi¨¤ testati e una batteria di sensori calibrati per il software proprietario, personalizzabile a favore di ogni costruttore automobilistico. Tempi e modi di questa disponibilit¨¤, considerando il livello alto dei risultati promessi da Huawei, non sono ipotizzabili. L¡¯indizio per¨° ¨¨ che i giochi siano fatti, come una visita diretta allo stand Huawei ci ha dato modo di capire, in modo tangibile. L¡¯azienda non ha esposto una serie dispositivi in modo casuale, ma li ha posizionati su un pianale logico, ovvero la riproduzione del telaio di una vettura dove facevano bella mostra anche motori elettrici di due livelli di potenza diversi, 120 kW e 150 kW, corredati con inverter per la gestione dell¡¯energia in entrata e uscita dalla batteria, unico elemento a mancare dallo schema. ? evidente che il segnale di un lavoro molto pi¨´ approfondito di quanto le dichiarazioni facciano apparire. Huawei non ha ancora ufficializzato la sua piattaforma meccanica, ma come le agenzie non hanno mancato di ricordare, ha gi¨¤ intessuto rapporti molto stretti con l¡¯azienda Seres, nota precedentemente come Sf Motors e con base a Santa Clara in California, e in realt¨¤ controllata dalla Sokon, con una sede operativa a Chongqing in Cina. La Seres SF5 ¨¨ un Suv coup¨¦ presentata in occasione del salone di Shanghai 2021 lo scorso aprile, e adotta una motorizzazione elettrica alimentata da un motore tradizionale come generatore di bordo. Sul mercato cinese viene venduta negli store Huawei perch¨¦ sfrutta l¡¯intera infrastruttura tecnologica di quest¡¯ultima, a partire dal complesso di radar, sensori e telecamere per la guida assistita e notturna. In Europa sta andando in scena una partita di poker alla luce del sole, ma le carte sono ancora coperte.
? RIPRODUZIONE RISERVATA