Dacia Jogger ibrida: come va la sette posti dai bassi consumi

Listino da 25.200 euro, look muscoloso ma furbo e anche una configurazione a 5 posti con un bagagliaio maxi da 780 litri: la prima full hybrid del marchio è facile da guidare e agile nel traffico, con percorrenze da 20 km al litro

L’auto indispensabile alla mobilità di massa non esiste più, ma c’è qualcosa che gli somiglia nel successo europeo di Dacia, l’aver superato la logica del low cost con prodotti pensati per costare quello che valgono. Nel 2022 la compatta Sandero è stata la seconda auto più venduta in Europa, l'urban suv Duster ha raggiunto la nona posizione e, ad essere fiscali, perfino la prima vettura del gruppo Renault tra i dieci modelli elettrici più venduti nel Vecchio Continente è stata una Dacia, la Spring, a dimostrazione dell’esigenza diffusa di una motorizzazione a zero emissioni economica, prevalentemente da città. Perfino più clamoroso c’è però il successo di Jogger e della sua formula tra station wagon e sport utility, con 5 o 7 posti a bordo. Ha debuttato a marzo 2022 e ha conquistato 94.000 clienti in Europa, 9.000 in Italia, ma ora affianca alle motorizzazioni 1.0 a 3 cilindri turbo benzina da 110 Cv o Gpl da 100 Cv anche la nuova variante Hybrid 140. Non si tratta di una motorizzazione ibrida mild, ma addirittura full, con un listino che parte da 25.250 euro. Una vettura per famiglia modernissima nella meccanica che continua a costare esattamente quello che vale, andando però oltre i 20 km con un litro.

Dacia Jogger Hybrid 140: com'è

Inutile raccontare un’auto concretissima con giri di parole. Jogger funziona bene per quella carrozzeria lunga 455 cm e larga 178, ma soprattutto alta 163 cm, ovvero incrociando con furbizia le formule di una station classica con quella di uno Sport Utility e perfino l’idea del tetto rialzato da multispazio, con grande sensazione di ariosità. I muscoli ci sono, con un cofano anteriore d’effetto e proiettori a Led, assetto alto e passaruota con protezioni in plastica nera che ricordano il mondo delle off-road, mentre in coda il look è spigoloso, ma altrettanto personale. Il vero gioco di prestigio sta però nell’abitabilità interna, che è davvero molta per una vettura basata sul telaio modulare Cmf/B, ovvero lo stesso della compatta Sandero. A pagare casomai è solo la libertà di movimento per le gambe dei passeggeri anteriori, inferiore a quella concessa agli occupanti del divano della fila centrale, che a sua volta ha un meccanismo di ribaltamento molto comodo per accedere ai due sedili ripiegabili della terza fila, in configurazione a 7 posti: non sono sistemazioni di fortuna, ma possono realmente ospitare passeggeri adulti. L’arrivo di una motorizzazione ibrida poi non ha intaccato la capacità del bagagliaio, con la batteria posizionata al posto della ruota di scorta, tanto da garantire 708 litri di capienza in configurazione 5 posti, 160 litri in quella a 7.

Gli interni della Dacia Jogger

La Jogger non è solo cronologicamente la più moderna tra le Dacia, ma anche quella che racconta meglio il lavoro fatto nel trovare il giusto compromesso tra prezzo e qualità delle finiture. Le plastiche hanno la giusta alternanza tra elementi duri e altri più soffici al tatto, con una sensazione di attenzione al comfort delle sedute e anche a quello della posizione di guida, che è ben rialzata. Jogger Hybrid 140 segna anche l’arrivo di una strumentazione digitale, con uno schermo da 7 pollici dietro il volante dalla grafica essenziale ma curata. Buona anche l’ergonomia della plancia, con i comandi a manopola del sistema di climatizzazione e un display centrale da 8’’che non limita affatto la visuale e permette di gestire le funzioni multimediali e di telefonia. Tutto è al posto giusto, con l’accortezza del disegno dei cristalli laterali che porta grande visibilità in tutte le direzioni.

Dacia Jogger Hybrid: il sistema ibrido

Il debutto ibrido di Dacia non avviene con una soluzione a caso, ma quella già utilizzata direttamente da Renault Captur e Arkana, ovvero il propulsore E-tech Hybrid di prima generazione. Il 1.6 quattro cilindri benzina aspirato da 94 Cv e 148 Nm di coppia massima è abbinato a due motori elettrici, uno con funzioni di trazione da 49 Cv e un secondo da 20 Cv destinato al ruolo di starter, per avviare/riavviare il propulsore termico e far funzionare il cambio. Un’architettura cosiddetta serie-parallelo, con una trasmissione automatica elettrificata dotata di 4 rapporti dedicati al propulsore termico più altri 2 per quello elettrico, senza una frizione in senso classico.

I motori della Dacia Jogger Hybrid

I due motori più potenti possono funzionare in modo indipendente, con l'avvio della vettura sempre affidato solo all’elettrico, e quello a benzina a fare esclusivamente da generatore. Quando invece la richiesta di spinta rende necessario passare dall'ibrido seriale a quello parallelo, il quattro cilindri viene portato in automatico al giusto regime, il secondo motore elettrico più piccolo sincronizza la marcia più corretta e poi un giunto meccanico collega il tutto al propulsore elettrico principale già in rotazione. Dacia dichiara che la frenata rigenerativa e la capacità di recupero della batteria da 1,2 kWh consentono a Jogger Hybrid 140 fino all’80% del tempo di guida in città in modalità 100% elettrica, con una autonomia di oltre 800 km e un risparmio dei consumi fino al 40%, ovvero 4,8 litri /100 km, che salgono a 4,9 per la variante a 7 posti, mentre le emissioni di CO2 registrate sono rispettivamente di 108 e 111 grammi ogni mille metri.

Dacia Jogger Hybrid 140: come va

"Quello che non c'è, non si rompe". ? una di quelle frasi attribuite al patriarca dell'industria Henry Ford, ma che non ha mai detto. Il senso è che varrebbe la pena in fondo fare auto semplici, e pensare a venderle. Piuttosto, lui discuteva di un vero progresso che significasse innovazione alla portata di tutti. Jogger?diventa la prima vettura full hybrid Dacia, ed è un fatto che diventa un progresso nella diffusione di questo tipo di motorizzazione anche tra vetture dal costo più contenuto. Il gruppo Renault ci è riuscito giocando di sponda sulle sinergie, adottando per Jogger la prima generazione di powertrain E-tech, con 140 Cv, proprio nel momento in cui sul crossover Austral debuttava la seconda da 199 Cv, con la sostituzione del motore termico 1,6 litri aspirato con la nuova unità turbo benzina 3 cilindri 1,2 litri da 130 Cv. La minore potenza non è un difetto per Jogger, che anzi si ritrova con un livello di prestazioni sulla carta adeguato alle caratteristiche famigliari e turistiche di una vettura concepita per viaggiare anche in 7 e su lunghe distanze, ma prendendo il valore aggiunto dell’ibrido in termini di consumi più controllati e minori limitazioni alla circolazione in città. L’effetto alla guida non è quindi legato ai 10,1 secondi necessari per l’accelerazione da 0 a 100 km/h, molto meno significativi della buona reattività in partenza e nel traffico, complice la responsabilità della trazione consegnata esclusivamente all’elettrico. Il cambio multimodale che governa il sistema E-tech consente anche di chiamare in causa il motore termico con generale disinvoltura, nonostante qualche incertezza e momento di inerzia.?

Dacia Jogger ibrida, i consumi

L’obiettivo non è certo la rapidità, ma l’efficacia sul piano dei consumi, con quelli dichiarati per la variante a 7 posti oggetto della nostra prova, ovvero 4,9 litri/100 km di media, piuttosto realistici. In città, l’apporto delle batterie e del sistema di frenata rigenerativa ha permesso di scendere fino a 4,5 litri. Discorso diverso quando l’andatura aumenta, con maggiore richiesta di carburante e soprattutto un minor confort acustico determinato dai molti fruscii aerodinamici e dalla insonorizzazione sicuramente migliorabile del vano motore, con la “voce” del 4 cilindri nettamente avvertibile. Meglio sfruttare Jogger Hybrid 140 sul suo terreno naturale, i percorsi misti, dove la scorrevolezza della vettura si abbina ad un sterzo abbastanza preciso e piuttosto leggero. Il pedale del freno si dimostra ben modulabile anche se con una corsa non breve, e soprattutto l’assetto visibilmente rialzato mantiene comunque bene la vettura in traiettoria tanto in inserimento di curva che in uscita, con un accenno di rollio della carrozzeria assolutamente gestibile e giustificato in relazione all’altezza. Con un giudizio complessivo che punta a una vettura che trasmette sensazioni fedeli, non filtrate o artificiali, nonostante l’arrivo di una motorizzazione inevitabilmente più complessa e tecnologica di quanto Jogger?a benzina o Gpl abbia fatto finora.

Dacia Jogger Hybrid 140: allestimenti e prezzi

Gli ordini per nuova Dacia Jogger Hybrid 140 sono già aperti dal 10 gennaio, mentre le prime consegne sono previste a giugno. La vettura è disponibile in due livelli di equipaggiamento, Expression ed Extreme. L’allestimento Expression prevede di serie il ?climatizzatore manuale, il Media Display con schermo da 8‘’compatibile con Android Auto e Apple CarPlay, le barre da tetto modulari, il Cruise Control, gli specchietti regolabili elettricamente, gli alzacristalli posteriori elettrici, la strumentazione digitale con display da 7’’ e i cerchi da 16” Flex Wheel. Il livello superiore Extreme aggiunge il climatizzatore automatico, il sistema di apertura keyless entry senza chiave, la videocamera di parcheggio posteriore e i cerchi in lega da 16’’ Black. Dacia Jogger Hybrid ha un listino che parte dai 25.200 euro per l’allestimento Expression, solo a 7 posti, mentre l’edizione Extreme è disponibile a 25.250 euro in configurazione 5 posti, 26.050 euro in quella a 7 posti.

Dacia Jogger Hybrid 140 7 posti: pregi e difetti

Piace: il look è una formula azzeccata che abbina Station Wagon, Sport Utility e multispazio. Gli interni sono lineari ma ben realizzati, dal posto guida si gode di grande visibilità in tutte le direzioni. L’assetto non è estremo ma sempre prevedibile. La motorizzazione ibrida in città sfrutta molto bene la componente elettrica.

Non piace: Ad andatura sostenuta il comfort acustico cala sensibilmente per colpa di fruscii aerodinamici e una insonorizzazione migliorabile del vano motore. Il cambio non è certo velocissimo quando si richiede di incrementare il ritmo, con alcuni momenti di incertezza nel passaggio dall’elettrico puro all’ibrido.