Nuova Toyota Land Cruiser 2024, fuoristrada oggi più che mai: la prova

L’azienda che nel 1997 ha inventato l’ibrido, e poi trasferito l’elettrificazione su una nuova generazione di sport utility molto compatti, produce anche un vero fuoristrada con una solidissima e moderna motorizzazione diesel, trazione integrale di impostazione professionale e telaio portante separato dalla carrozzeria. Tutto sta nell’immaginare il mondo com’è realmente, con molti luoghi dove non arrivano strade, ma anche altrettanta passione nel raggiungere quelli dove l’asfalto non deve arrivare. La risposta è che Toyota è molto orgogliosa del suo Land Cruiser, un modello nato nel 1951 e che in molti anni e versioni ha venduto oltre 11 milioni di esemplari in 170 Paesi. Gazzetta Motori ha provato la nuova generazione 2024 sugli altopiani della Scozia, le Highlands?che lasciano crescere le foreste di conifere nascoste nelle pieghe delle montagne. Sentieri di sterrato tra cespugli bassi e durissima pietra arenaria, con il gusto di un viaggio già impegnativo sotto la pioggia, ma che noi abbiamo affrontato con la neve. Land Cruiser arriverà in Italia a partire da settembre?2024 con prezzi ancora da definire, ma ha già dimostrato doti da scalatrice, da passista e da equilibrista. Il carattere è già chiaro così.

Il design 1/2

Il logo sostituito dalle lettere e gli spigoli smussati in curve dolci che raccordano grandi superfici regolari. Land Cruiser è una Toyota per il nome che appare a caratteri molto evidenti su un frontale anche tradizionale, nonostante i fari anteriori a Led con tre proiettori sottili e allungati. Il nuovo modello recupera il design classicissimo anni 80 nel cofano allungato, parabrezza verticale passaruota a forma trapezoidale. Una vettura oggettivamente grande, con 492 cm di lunghezza per 198 di larghezza e ben 187 in altezza, con una distanza tra le ruote anteriori e posteriori “solo” a quota 285 cm, lontana cioè dagli eccessi che penalizzerebbero la capacità di affrontare dossi senza toccare il suolo con il fondo.

Land Cruiser ha fendinebbia anteriori incassati negli angoli del paraurti, la sezione inferiore delle portiere con una superficie concava e, in generale, un ottimo compromesso tra protezione e visibilità grazie a?una rassicurante percezione degli ingombri che nel fuoristrada vale molto più di quanto farebbe nel traffico. Il dettaglio più evidente sta nei cerchi in lega fino a 20’’ di diametro, ma la sostanza si trova nei tanti particolari aerodinamici, come ad esempio i profili montati davanti alle ruote anteriori che riducono il flusso d'aria sugli pneumatici, deformabili per resistere agli impatti con sassi e detriti.

Gli interni

L’idea da off road con un abitacolo spartano non appartiene più neppure ai puristi della materia. Land Cruiser ha tutti gli standard Toyota nei due display da 12,3’’ che sostituiscono la strumentazione tradizionale dietro il volante e offrono funzioni multimediali al centro della plancia. C’è il look che l’azienda giapponese offre sui suoi modelli più rappresentativi:?pulsanti dagli scatti netti, plastiche di gran qualità e una generale sensazione di cura nei particolari e negli assemblaggi, con la finezza di zone paracolpi imbottite all’altezza delle gambe, indispensabili per affrontare gli scossoni in fuoristrada.

I sedili non sono solo contenitivi ma realmente comodi anche per i lunghi viaggi, mentre lo spazio per i passeggeri posteriori è paragonabile a quello di una vettura di alto livello tanto nella configurazione a cinque posti che in quella da sette, dove i posti della terza fila ripiegabile inevitabilmente sono più sacrificati. Da auto tradizionale è invece il portellone posteriore ad apertura elettrica verticale, che però mantiene la particolarità più specialistica del lunotto in vetro incernierato in modo indipendente.

La meccanica

Per capire Land Cruiser basta pensare alla carrozzeria montata su un telaio separato a longheroni, con il metodo più ortodosso per un mezzo fuoristrada, ma aggiornato a nuovi livelli di robustezza e agilità. L’insieme costituisce quella che Toyota chiama piattaforma GA-F, con una rigidità aumentata del 30% rispetto alla generazione precedente. Le sospensioni posteriori hanno uno schema ad asse rigido a quattro bracci giocato tutto sulla resistenza, ma quelle anteriori a doppi bracci trasversali indipendenti aggiungono il sistema Sdm, ovvero la barra antirollio anteriore sbloccabile per aumentare l’articolazione delle ruote viaggiando a bassa velocità su superfici accidentate e rocciose senza perdere il contatto con il terreno.

Di meccanica vera parla anche il quattro cilindri in linea da 2.755 cc a gasolio, con una potenza di 204 Cv ma soprattutto la coppia massima di 500 Nm disponibile tra i 1.600 e i 2.800 giri, il tutto abbinato automatico nuovo cambio automatico Direct Shift a otto rapporti con convertitore di coppia e ovviamente con marce ridotte. Il rapporto della prima è stato accorciato per migliorare l'accelerazione in partenza e le prestazioni in fuoristrada, mentre l'ottava è più lunga per un’andatura più silenziosa e a regimi inferiori ad alta velocità, con un maggiore risparmio di carburante. La trazione integrale permanente ha differenziale centrale e posteriore bloccabili, con gli interruttori posizionati sulla console centrale accanto alla leva della trasmissione.

L'elettronica

L’anagrafe racconta che Land Cruiser arriva così alla sua tredicesima generazione, che poi è anche la prima ad essere equipaggiata con un sistema di servosterzo elettrico che isola dai contraccolpi in fuoristrada ma mantiene anche una la corretta manovrabilità e si integra con il Multi-Terrain Select, che regola anche la forza motrice e il controllo dei freni a seconda dei diversi terreni. L’elettronica sale a bordo di questa vettura con rispetto, ma portando anche grande immediatezza. Nella modalità L4 con marce ridotte sono disponibili le opzioni per la guida su fango, sabbia, rocce e neve, mentre con i rapporti normali si aggiungono anche quelle su neve più alta e sterrato. In più, esiste una funzione chiamata Crawl Control che, di fatto, è paragonabile ad un cruise control pensato per il fuoristrada. Una volta impostato, mantiene la velocità controllando motore e freni, evitando lo slittamento soprattutto nelle discese.

La prova

C’è un pensiero felice attorno a Land Cruiser 2024. Non ha seguito affatto il destino dell’altro protagonista storico del mondo fuoristrada, quel Land Rover Defender diventato ormai sport utility a tutti gli effetti, con l’utilizzo di un telaio autoportante identico a Discovery e Range Rover. Toyota non è andata affatto contro la ragionevolezza della carrozzeria montata su un pianale a longheroni, cioè l’unica logica di assoluta robustezza, resistenza e perfino riparabilità che vale nel mondo fuoristrada. Land Cruiser non è neppure un compromesso industriale, con gli oltre 23 quintali di peso che si avvertono distintamente nelle curve su asfalto, dove massa e altezza portano ad un inevitabile rollio della carrozzeria. Quello che di nuovo è stato fatto sta nell’integrare funzioni elettroniche con la meccanica, senza isolare chi guida. Land Cruiser è lontanissima dall’assetto di una sport utility, ed è stato questo il bene tra i sentieri scozzesi verso gli altipiani, larghi appena più dell’auto, che infilava il muso letteralmente tra le rocce.

Le sospensioni solo molto diverse dalla soluzione pneumatica a controllo elettronico vista su Defender, e a volte estraniante. Qui arrivano i colpi dello sconnesso, ma anche le vibrazioni utili ad interpretare il fondo stradale, la consistenza degli ostacoli. Siamo nel fuoristrada che ancora richiede il tocco umano, la dolcezza nei micro cambiamenti di traiettoria, nel sentire il motore lavorare senza pretendere una silenziosità da berlina, che infatti non c’è. Con il controllo di trazione impostato e solo il differenziale centrale bloccato, le ridotte sono bastate a tenere pneumatici non specialistici perfettamente nei solchi neve, sfruttando al millimetro i rapporti del cambio. Difficile dirla diversamente. Land Cruiser 2024 è l’evoluzione di ciò che il fuoristrada deve saper fare, migliorando in precisione e agilità, senza perdere di vista il compito che hanno questi mezzi nel mondo. Attraversarlo.

Pregi e difetti

Questi i riscontri della nostra prova sugli altopiani delle Highlands in Scozia:

• Piace: Dal telaio di tipo tradizionale arriva una rigidità che è una certezza, con il servosterzo elettrico che è invece una novità piacevole, come l’elettronica di gestione sui diversi terreni o il Crawl control, che praticamente è un pilota automatico in fuoristrada e controlla anche i freni;
• Non piace: Non è uno sport utility e fa tutto per non esserlo, tanto che su asfalto risente dei movimenti della carrozzeria in curva e della altezza delle sospensioni fatte per l’off road, dove la rumorosità del motore ad alti giri non si avverte e comunque non disturba.

La scheda tecnica

Questi i dati ufficiali finora comunicati da Toyota?