Audi Q8 e-tron: la prova del Suv elettrico da 600 km di autonomia

Al debutto la nuova Audi Q8 e-tron. Cambiano le batterie e aumenta l'autonomia. Si ricarica più velocemente e migliora anche il feeling di guida

Nel 2018 si chiamava solo e-tron. Oggi diventa Audi Q8 e-tron. Di fatto è il modello che ha portato la casa tedesca nel mondo elettrico. Fuori non cambia molto, sotto sì. Arrivano batterie più capienti che allungano l'autonomia e qualche modifica tecnica a rendere ancora più piacevole la guida di un'auto da oltre 2,5 tonnellate. A partire dai motori, più potenti ed efficienti e che a parità di energia consumata erogano più coppia. Con Audi Q8 e-tron sono cinque le vetture della gamma della casa di Ingolstadt ad essere 100% elettriche, con la quota che salirà a 20 modelli entro il 2026.

Il design

Le dimensioni ricalcano quelle della e-tron classe 2018. Lunga 491 cm e larga 194, è grande, ma non impacciata. Anzi, è quasi filante. L’anteriore sfoggia l'intoccabile calandra single frame?che oggi si anima con elementi mobili per assecondare i flussi d'aria. Anche ai lati del paraurti arrivano due fenditure per limitare i vortici di aria. Così ne giova l'aerodinamica con un Cx di 0,27 sul Q8 Suv e 0,24 sulla gemella con carrozzeria coupé Sportback. Intelligenti i fari Digital Matrix Light, capaci di "comunicare" con le altre vetture purché a loro volta dotate della stessa tecnologia. In caso di pericolo, i fari dell'auto che ne hanno ricevuto la segnalazione proiettano sull'asfalto un fascio di luce dinamica per avvisare il conducente. Esternamente si notano anche i due sportellini per la ricarica della batteria. A destra quello per la corrente alternata, a sinistra per quella continua. Vezzosa è la scritta incisa sul montante B, che vedremo presto sugli altri modelli della casa tedesca. Brand, modello e versione, per esteso e tono su tono con tanto di font esclusivo, dal nome evocativo: Audi Type. Accattivanti le telecamere che sostituiscono gli specchietti esterni, anche se durante la guida occorre abituarsi alla posizione inusuale degli schermi interni, posti più in basso rispetto alla naturale posizione di uno specchietto.

Gli interni

?Nella nuova Audi Q8 e-tron è tutto digitale. Ogni funzione della vettura si gestisce tramite tre schermi. Uno posizionato alle spalle dello sterzo, a far da cruscotto, e due installati in mezzo alla consolle. Uno sopra l'altro. Al primo sono affidate le funzioni dell'infotainment, quello più basso gestisce invece le impostazioni del climatizzatore. Un abitacolo dove molte delle pannellature e dei rivestimenti sono realizzati con materiali riciclati. Il bagagliaio, anche per merito di un passo generoso da 293 cm, ha una capacità che spazia dai 528 litri della Q8 Sportback ai 569 litri della versione con carrozzeria Suv. Anche i passeggeri possono contare su tanti centimetri a disposizione sia per la testa che per le gambe, compresi quelli che siedono sui sedili posteriori. Buono quindi il lavoro degli ingegneri tedeschi per l’ottimizzazione degli spazi. Soprattutto considerato che questa Q8 e-tron nasce ancora da una piattaforma pensata per modelli con motore termico (la Mlb).

La batteria

Tra le novità della nuova Audi Q8 e-tron c'è l'architettura della batteria. Le celle al suo interno sono, per così dire, "compresse" e grazie alla nuova chimica il riscaldamento non ne risente. Al loro interno possono quindi immagazzinare più energia, senza però crescere in dimensioni. Gli ingombri restano quindi i medesimi della precedente generazione, ma in contemporanea aumentano i chilometri che si possono percorrere con una singola ricarica. Si entra nel mondo Q8 e-tron con la versione 50 da 340 Cv, al debutto sul mercato italiano. Per lei la batteria è da 95 kWh, mentre sulle altre due varianti, la 55 da 408 Cv e la SQ8 da 503 si viaggia con la capacità di 114 kWh. Cambiano di conseguenza i livelli di autonomia. Con la "50" con carrozzeria Suv si percorrono 491 km, 524 con la coupé. La "55" conta invece su 582 e 600 km, mentre la SQ8 può percorrere 494 o 513 km, sempre nell'ordine Suv e coupé. Cresce anche il caricabatterie interno che sulle due varianti più potenti si porta da 150 a 170 kW. Significa che per ricaricare dal 10 all'80% della batteria bastano?30 minuti. A patto di servirsi da una colonnina fast a corrente continua.

Come va

Versione più equilibrata e probabilmente anche la più venduta sarà quella di mezzo, la Q8 55 e-tron che abbiamo guidato per oltre 200 km nella provincia di Treviso, tra i saliscendi delle strade del Prosecco e qualche chilometro di autostrada in direzione Verona. Tangibili le novità al debutto sottopelle. A partire dal nuovo setup delle sospensioni e lo sterzo, più diretto, ad aumentare il feeling di guida, soprattutto sul misto. Rispetto alla precedente e-tron si ha la sensazione di un'auto più piantata a terra. Da fermi a 100 km/h si arriva in 6,5 secondi che diventano 5,6 con la funzione boost. Ma non è questo che va chiesto alla nuova Q8 e-tron. Piuttosto meglio godersi il viaggio nel comfort e nella silenziosità della trazione elettrica, meglio sulle lunghe percorrenze di un'autostrada o sul misto extraurbano, piuttosto che in un angusto centro cittadino.

La più potente

La più sportiva tra le tre versioni a disposizione si fregerà del nome Audi SQ8 e-tron quattro. La vedremo nel corso del terzo trimestre del 2023 a un prezzo di listino non ancora ufficializzato. A muoverla c'è un powertrain da 503 Cv di potenza e 973 Nm di coppia massima. Il motore posizionato sull'avantreno conta su 169 Cv, i due posteriori su 133 ciascuno. Numeri buoni per raggiungere la velocità massima di 210 km/h e chiudere un'accelerazione da 0 a 100 km/h in 4,5 secondi.

Pregi e difetti

Seguono i pro e i contro della nuova Audi Q8 e-tron.

Piace: L'autonomia delle batterie e le prestazioni sono ulteriormente migliorate. Ne beneficia il piacere di guida. Il comfort, la tecnologia e le finiture sono da vera ammiraglia.

Non piace: Gli schermi che sostituiscono gli specchietti retrovisori sono belli e danno un'impronta di modernità, ma sono posizionati molto più in basso rispetto a quelli tradizionali e occorre farci l'abitudine. All'inizio possono creare distrazioni.